Sulla maglia del Genoa lo sponsor principale è Eviva, “noi siamo energia”. Energia che ha avuto ieri sera il Genoa nei tempi supplementari contro il Cesena. Energia che dovrà continuare ad avere in tutto il campionato per sfuggire dalle fosse della prossima serie A.

Come sottolineato e ribadito ieri da Juric (clicca qui per rileggere le parole di Juric) non ci saranno squadre predestinate a retrocedere, soprattutto alla luce del fatto che tutte quelle della presunta parte destra della classifica si stanno rafforzando.

Si parla di energia per una squadra che dovrà essere compatta, corta, malata di pressing a tutto campo e disposta a giocarsi tutti i secondi palloni correndo con intensità anche dopo il fischio finale, anche dopo il 90′.

Energia che scuota e porti a un cambio strategico e tattico in corso di partita contro squadre che si presenteranno al “Ferraris” come ha fatto il Cesena, con 10 uomini dietro la linea del pallone. Con la fame, la voglia, gli artigli, il Grifone dovrà far fare i conti tutti gli avversari.
Partita di Coppa Italia annunciata sulla carta difficile quella contro i ragazzi di Camplone. Squadra organizzata il Cesena anche con tutta la difesa titolare KO. Formazione concentrata, con ogni interprete al proprio posto.

L’ottimo lavoro estivo di Juric, subito in apnea per il pressing alto degli avversari che ha portato a galla tutte le lacune della difesa genoana, non è stato in grado di fare palleggiare e iniziare l’azione dal basso. Impostazione dell’azione talvolta improvvisata viste anche le assenze per squalifiche e infortuni. Il solo Biraschi, subentrato a Spolli infortunato, ha portato una ventata di ottimismo.

Anche Veloso nel mare magnum di un centrocampo intasato ha cercato di portare energia e geometrie. Bertolacci ha lavorato molto, ma i successi sono arrivati solita ti in fase offensiva. Il centrocampo a 5 romagnolo ha creato grattacapi anche sulle corsie laterali, bloccate dalle sovrapposizioni che non hanno permesso a  Lazovic, Ninkovic e Pandev di fare il lavoro richiesto dal tecnico.

Gli ingressi di Taarabt e Rigoni hanno dato qualcosa in più. Il calciatore marocchino nella fase offensiva ha dimostrato che un conto fare la cura “Weight Watchers” e dimagrire di 12 kg in 12 giorni e un’altra avere il ritmo di una partita. Al contrario Rigoni con la sua duttilità e la sua energia da centrocampista aggiunto, riequilibrando il gioco nel cuore del gioco, ha demolito le residue resistenze del Cesena, finito a sua volta in apnea dopo 70’ di gioco disputati bene.

Preziosi dovrà fare dei sacrifici, dare retta al croato, confrontarsi perché alcune operazioni di mercato  in entrata e in uscita, se sono state fatte in osmosi, per adesso lasciano perplessi, anche se come sempre sarà il campo l’unico giudice.

Negli scorsi anni le rivoluzioni del Joker, nel bene e nel male, hanno dato un risultato: la serie A. Ad oggi il Superenalotto si basa solo sull’esperienza maturata, non sempre nella bambagia calcistica. Ad ogni modo, in questo momento Juric va messo nelle condizioni di ridurre quasi a zero i rischi sulla strada del Vecchio Balordo, indipendentemente dai risultati estivi che hanno detto che con uno sforzo anche piccolo qualcosa di bello e buono potrebbe accadere nel campionato giunto ormai alle porte.

Il Genoa visto nell’estate di Lucifero non dovrà essere traghettato all’Inferno della classifica in inverno e si dovrà prendere maledettamente sul serio quello che ha espresso nel suo complesso come collettivo nei presunti titolari, avendo mostrato idee chiare, coraggio, certezze tecniche che dovranno essere abbellite e alimentate nel finale di questo calciomercato, chiunque sia al timone della società.

Abbellire subito la rosa con un centrale difensivo. In tal senso le notizie giornaliere annunciano Rossettini al Pio Signorini alla ripresa dopo Ferragosto. Poi serviranno un mediano ruba palloni e un degno sostituto se partirà Laxalt.

Di calciomercato ne parleremo comunque più avanti, perché  anche se dura tutto l’anno si decide come sempre nell’ultima settimana. Meglio ripetere che ad oggi è un calciomercato non da giochi Preziosi: non tanto per i nomi arrivati, quanto perché lascia perplessi non trovandovisi all’interno la ricerca di plusvalenze future.

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