Ieri la nostra intervista a CanaleSassuolo, oggi invece le risposte che il collega Max Todeschi ha dato alle domande relative al prossimo incontro tra Sassuolo e Genoa (clicca qui per leggere i precedenti tra le due formazioni). Un incontro che metterà contro Juric e Bucchi (clicca qui per leggere i precedenti tra gli allenatori) per la prima volta nel massimo campionato dopo un Mantova-Torres del marzo 2015. Novità contro riconferma: ecco come vivono a Sassuolo l’antivigilia dell’incontro.
Un po’ nascosto nella bambagia, l’avvicendamento Di Francesco-Bucchi è stato un segnale di continuità in casa Sassuolo. Dopo quasi due mesi di lavoro estivo, che impressione vi siete fatti?
L’ingaggio di Bucchi pare essere nel solco della continuità per il Sassuolo, che ancora una volta ha investito su un allenatore giovane che predilige il gioco offensivo. Certo non è facile, anche solo a livello d’abitudine, abbandonare la certezza di vedere Eusebio sulla panchina neroverde: ma allo stesso modo è grande la soddisfazione di vedere un sassolese acquisito sedere sulla panchina di una grande squadra, come già accaduto peraltro con Allegri e Pioli.
Le idee di gioco di Bucchi sono per alcuni versi sovrapponibili a quelle di Di Francesco anche se la tendenza a dare maggiore libertà ai centrocampisti potebbe inserire ulteriori elementi di imprevedibilità, come si è già intravisto nelle prime gare di preparazione. Bisognerà comunque dare a Bucchi la possibilità di fare esperimenti e anche di sbagliare: solo tra un paio di mesi, a mio avviso, si potrà giudicare il primo impatto del suo lavoro.
Il Sassuolo riparte dall’undici titolare della scorsa stagione, con un Falcinelli e un Goldaniga in più. Che giudizio dareste al mercato neroverde?
Personalmente non condivido del tutto il pessimismo che hanno mostrato molti tifosi: sono partiti Defrel e Pellegrini, è vero, ma è rientrato dal prestito un Falcinelli in buona forma e a centrocampo Sensi attende nuove opportunità. Proprio il numero 12 sta per iniziare una stagione chiave per la sua carriera, che spero possa essere quella della sua consacrazione. Per quanto riguarda Goldaniga, il suo ingaggio è stato dovuto alla momentanea partenza di Ferrari, che a sua volta ci si era assicurati per sostituire Acerbi, che in realtà è rimasto in Emilia contrariamente alle sue stesse previsioni dello scorso maggio.
Ritengo l’ex Palermo un giocatore utile per il turnover e che sicuramente avrà voglia di mostrarsi all’altezza della massima serie dopo la retrocessione patita con la maglia rosanero. Ci si è poi assicurati una serie di buoni giovani di prospettiva, su tutti Cassata. Lascia un po’ d’amaro in bocca la partenza di Pomini, che pur ormai relegato al ruolo di terzo portiere rappresentava una delle colonne dello spogliatoio al pari di capitan Magnanelli: d’altra parte, però, la volontà di vivere da protagonista le ultime stagioni della carriera è sacrosanta e ad Alberto auguriamo le migliori fortune.
Arrivando alla partita, come descrivereste il 4-3-3 di Bucchi? Che differenze avete riscontrato rispetto a quello promosso dall’ex Di Francesco?
Come accennato in precedenza, Bucchi dà maggiore libertà di movimento ai centrocampisti e agli esterni d’attacco. In particolare, focalizzandoci sulla mediana, il mister ha già fatto chiaramente intendere che per lui non esistono ruoli prefissati e chi gioca davanti alla difesa può benissimo essere impiegato anche da mezz’ala. Rispetto a Di Francesco ci sono meno giocate predefinite: la qualità del palleggio sarà fondamentale e si attendono le prime gare contro avversari di categoria anche per valutare la tenuta difensiva. La coppia centrale del reparto arretrato pare ancora essere quella Cannavaro-Acerbi, ma non va dimenticato che l’ex capitano del Napoli ha superato le 36 primavere, quindi Goldaniga e Letschert scalpitano e saranno a loro volta chiamati a farsi trovare pronti. Inoltre, similmente a quanto avveniva con il precedente allenatore, il ruolo del centravanti è quello di partecipare attivamente alla costruzione dell’azione muovendosi molto e fornendo sponde ai compagni: in questo senso Falcinelli, dopo la positiva annata crotonese, sembra un tassello di assoluta importanza su cui il Sassuolo punta molto.
Parlare del Sassuolo come di una squadra che ambisca solamente alla salvezza, da qualche anno a questa parte, sembra difficile, soprattutto alla luce della solidità finanziaria che assicura il presidente Squinzi. Vi aspettate una squadra pronta a fare sempre la partita per raggiungere qualche particolare obiettivo?
La stagione che ha portato alla storica qualificazione all’Europa League è stata straordinaria, e come tale credo che sia prematuro pensare da subito a un nuovo piazzamento nelle zone alte della classifica. Credo che affacciarsi nella parte sinistra della classifica al primo anno di gestione Bucchi sarebbe un ottimo risultato; più verosimilmente credo che un dodicesimo posto come quello raccolto lo scorso anno sia un obiettivo sicuramente alla portata. Non bisogna dimenticare che sia le squadre d’alta classifica sia le neopromosse hanno rafforzato non poco il loro organico e quindi per ora è bene rimanere con i piedi per terra.
Come arriva la squadra neroverde alla sfida col Genoa? A livello infortuni e squalifiche, chi potrebbe non essere della partita?
Duncan potebbe non recuperare e quindi il suo riposo precauzionale dovrebbe prolungarsi anche per la prima di campionato; al suo posto verrà confermato Sensi con Missiroli pronto ad un turnover con Biondini. Tra gli assenti figura poi Dell’Orco, che rientrerà solo verso la fine dell’anno e restringe le alternative per quanto riguarda i laterali di difesa. Dal punto di vista fisico la squadra non è al 100% come è ovvio che sia, ma ci si aspetta comunque una prestazione di buon livello.
Che avversario sarà il Genoa per il Sassuolo?
Una squadra abituata alla Serie A come il Grifone non è mai un avversario facile da affrontare. La recentissima partenza di Simeone chiamerà i rossoblù a dimostrare di poter dare il massimo e non far rimpiangere la pesante partenza di una delle rivelazioni dello scorso campionato. Molto dipenderà dall’approccio alla gara: da parte nostra speriamo che il Sassuolo possa iniziare la partita con lo stesso piglio visto contro lo Spezia, pur nella consapevolezza di affrontare un avversario di caratura ben superiore.