Ieri abbiamo pubblicato il nostro editoriale sul calciomercato appena concluso (clicca qui per rileggere). Le riflessioni sono lì, e lì resteranno a disposizione di tutti: siamo del resto ben consapevoli che potranno essere smentite dal campo, unico giudice capace di emettere le giuste sentenze, e in tal senso ci ripetiamo, come ieri: l’augurio è che per il Genoa vi sia tutto il bene possibile.
Si è trattato evidentemente di una campagna acquisti onerosa se tarata sulle possibilità del Genoa, e lo si afferma soprattutto alla luce degli anni precedenti dove la massima spesa era stata Pavoletti riscattato a 4 milioni e, ancora, se analizzata nell’ottica di una campagna di mercato che ha messo a nudo poche possibilità di plusvalenze. Le uniche possibili sarebbero state Laxalt e Izzo, rimasti entrambi in rossoblu.
L’ultima sessione di mercato si è anche rivelata quella delle cessioni a metà: in altre parole, dei prestiti che ancora incideranno sulle casse rossoblu. Si allude a quelli Ninkovic, passato all’Empoli; si allude a quello di Hiljemark, acquistato a quasi 3 milioni di cartellino in tempi di premura e poi “regalato” 6 mesi dopo ai greci del Panathinaikos; si allude infine anche a quello di Brivio, che finalmente ha trovato un’opportunità di giocare con la maglia dell’Entella ma il cui stipendio sarà pagato nuovamente dal Genoa.
Nella giornata di ieri, digerita la prima giornata senza mercato, alcuni lettori ci hanno raggiunto via mail chiedendoci di spiegare le motivazioni del perché abbiamo definito “caotico” e “improvvisato” il mercato del Genoa. Non ci siamo voluti tirare indietro e abbiamo analizzato brevemente le varie situazioni, reparto per reparto.
DIFESA
- Spolli è operazione non compresa sino in fondo, viste l’età e il numero di partite giocate;
- Zukanovic, essendoci già Gentiletti, appare come un doppione anziano che dovrà essere riscattato a soldi. L’impressione è che forse sarebbe stato meglio prendere un giovane da far crescere;
- Rossettini, pur essendo un giocatore solido e capace di assicurare una prestazione sicura, deve ancora essere testato come “cervello” in un compito di regia difensiva e non appare il profilo migliore per iniziare l’azione velocemente dalla difesa. Inoltre è stato pagato molto per essere un 30enne;
- Migliore, pur essendo un discreto giocatore, è un’operazione che c’entra poco se si pensa che si avevano sotto contratto tre giocatori del suo stesso valore, però piu giovani (Beghetto, Renzetti e Fiamozzi, ndr).
CENTROCAMPO
- spendere 4 milioni per Bertolacci, calciatore sul quale non si discute conoscendolo già per quanto fatto di buono a Genova nelle passate stagioni, e spenderli quando hai già Veloso in rosa è parso forse un po’ eccessivo a livello di costi, nel senso che sarebbe stato meglio investire quei soldi in un mediano. Alla fine toccherà ancora al sempre pronto Cofie far tirare il fiato agli altri;
- Brlek a due in mezzo al campo non può giocare; inoltre arriva da un campionato dal ritmo lento e avrà bisogno di tempo per adattarsi. Ad oggi un frizzantino disordinato.
ATTACCO
- Lapadula operazione da 13 milioni, con la speranza che stia bene tutto l’anno. Lo scorso anno all’attivo 13 partite da titolare dal primo minuto e 27 totali, con otto reti segnate;
- non compreso fino in fondo neppure il nuovo innesto di Palladino, non dal punto di vista tecnico ma prettamente burocratico: essendo stato pagato già lo scorso gennaio, forse gli si sarebbe potuto rinnovare direttamente il contratto senza lasciarlo nel campo degli svincolati per qualche settimana a cavallo tra giugno e luglio;
- discorso simile per Pandev, che allo stato di forma attuale rappresenta una certezza nello scacchiere rossoblu;
- 5 milioni per Centurion possono apparire, allo stato attuale, una scommessa folle. Ha talento e motore, ma il cervello dovrà essere collegato ai piedi;
- Ricci è operazione che, a queste cifre, sembra non tenere conto delle esigenze economiche della società. Accontentate in questo frangente più le esigenze di mister Juric che non quelle di bilancio.