Il “Santiago Bernabeu” non è mai un cliente facile da accontentare, ma sicuramente l’Italia vista questa sera avrebbe potuto fare di più. A lasciare perplessi inizialmente è stato soprattutto il modulo, travolto dal 4-2-3-1 iberico, dalla scelta di Isco come falso centravanti e dalla lettura sbagliata della partita. Forse Ventura aveva pensato di giocarsela sul palleggio con Lopetegui, ex tecnico dell’Athletic: la mossa non ha funzionato, complice una prestazione nettamente sotto tono della coppia Verratti-De Rossi.
Ma una sconfitta non va analizzata subito guardando i difetti dell’avversario, bensì anche i pregi di chi ha conquistato l’intera posta in palio. Pregi che ormai non dovrebbero comunque essere una novità. Basterebbe il calcolo del possesso palla del primo tempo per capire che gli Azzurri hanno subito parecchio le offensive delle Furie Rosse: 60% contro 40%, quasi il doppio dei passaggi riusciti, Verratti e Bonucci (in fase di impostazione e costruzione del gioco imprescindibili, ndr) usciti con le ossa rotte dalla prima frazione di gioco.
Il secondo tempo ha raccontato che la Spagna, attendista, ha saputo chiudere la partita al primo errore dell’Italia. Il 3-0 è infatti arrivato al 76′ con Morata appena entrato al posto di Isco, arretrato da centravanti a centrocampo dopo l’uscita di Iniesta.
Macedonia che vince con Israele, prossima avversaria dell’Italia martedì prossimo, con un gol di Pandev. Italia che adesso deve difendere il secondo posto senza ulteriori passi falsi sperando di giocarsi gli spareggi con una Nazionale sulla carta più abbordabile.