La terza giornata conferma poco. Per gli statistici l’Inter è prima in classifica con la Juventus, un evento che non si vedeva ormai da prima di Calciopoli. Juventus, Inter e Napoli a punteggio pieno dopo tre giornate, tutte giocando male. Questa potrebbe essere una notizia in grado di far inquietare la Juventus, soprattutto se il Napoli, pur giocando male, vince. Per gli azzurri e anche per l’Inter in passato bisognava fare prestazioni al 100% con quelle della parte destra della classifica per portare a casa tre punti.
L’Inter fatica ma vince contro la coriacea Spal la cui icona è il Capitano Mora, cuore e grinta anche per gli altri della squadra. Attenti a quei due: Icardi-Perisic è la coppia più assortita ad oggi del campionato per confezionare gol.
Il nubifragio della terza di campionato è il Milan di Montella. Era in preventivo che ogni passo storto del Diavolo venisse messo a confronto con la sua campagna acquisti da 230 milioni di euro. Chi pensava che bastassero Bonucci e Biglia per riportare il Diavolo nel Paradiso della A si è sbagliato. Non sono gli euro di cartellino e ingaggio che giocano e fanno vincere le gare. Per Montella è giunta l’ora delle scelte tattiche, di modulo e di uomini. Come tanti allenatori deve capire che non sono i fondamentalismi tattici a far vincere le gare ma i giocatori utilizzati al modo giusto nel posto giusto.
Bomba di gol di Immobile al Diavolo di Bonucci che a fine gara lo ha rimproverato perché tirava da tutte le parti. Lazio semplice, precisa, chirurgica come il suo allenatore, unico mister poco farfallone della Serie A dal punto di vista tattico. Milinkovic annienta l’ex Biglia e Luis Alberto è il ricordo di Keita.
Di Lazio e Milan si è detto parecchio, mentre sugli avversari di Inter (Spal), Napoli (Bologna) e Juve (Chievo) bisogna aggiungere che come in tante altre sfide del campionato gli scontri di quelli della parte destra con quelli della parte sinistra alta della classifica hanno sempre la stessa fine, una sola: si corre, ci si mette il cuore perché ci sono motivazioni e si viene puniti con l’unica che differenza che bisogna fare gol e non sprecarli.
Le altre gare mettono in risalto la “manita” della Fiorentina, il primo gol viola di Simeone Jr contro il Verona di Pecchia, che pur non essendo ultimo in classifica è ad oggi la peggior squadra sul piano del gioco.
L’ultimo in classifica a zero punti è il Benevento, beffato nei tempi di recupero prima dal VAR contro Samp e Bologna e domenica da Falque del Torino. Benevento che ha sprecato in contropiede tante occasione ghiotte per matare un Toro avulso nel trovare un gioco per far coesistere Falque, Ljajic, Belotti e Niang. Il Cagliari inaugura il nuovo Stadio con un gol del sardo Sau e piega il Crotone che in zona gol fa più fatica che Nicola in bicicletta da Crotone a Torino.
L’Atalanta di Gasperini centra la prima vittoria contro il Sassuolo tra le mura amiche. Dea salvata prima dell’atteso esordio in Europa League dalle parate di Berisha e dai due centravanti Cornelius e Petagna. Ogni rete bergamasca contestata dagli emiliani che invocavano il VAR .
Udinese batte il Genoa ma non convince. Grazie al VAR che caccia Bertolacci con 5’ minuti di ritardo, non corregge il fallo di mano di Veloso involontario da cui nasce l’unica rete e non consiglia il secondo giallo a Behrami.
Capitolo Genoa. Passi da gambero con dispiacere rivedendo fantasmi della scorsa stagione. Fantasmi non giustificati dopo aver visto tutti gli allenamenti di grande intensità e corsa, anche se il calcio quando funziona non è solo allenamento e pallone.
Copio e incollo dall’editoriale di Mario Sconcerti sul Corriere della Sera alcune considerazioni del Maestro dette per altre squadre che collimano anche con il futuro del Vecchio Balordo: “Tutto sta nel risultato. Perdere aiuta a perdere, non esiste una squadra che giochi bene e perda sempre. Se vinci fai bene il tuo lavoro, vai oltre il concetto di bene e male. Buoni risultati significano inoltre anche buono spettacolo, buon calcio, buon clima nello spogliatoio. Sono due i riferimenti irrinunciabili: velocità e geometria euclidea, cioè il senso delle rette su un piano. Nessuno vince seriamente giocando in modo lento. Giocar bene a calcio è disegnare in fretta itinerari corretti per il pallone”.
In Italia c’è il VAR. In Bundesliga debutta intanto la prima donna arbitro. Ancellotti dal Bayern Monaco in Cina a gennaio.