Juventus-Chievo non ha avuto bisogno del VAR, il che aveva fatto pensare che la pausa nazionale fosse coincisa con un ridimensionamento dell’utilizzo della tecnologia nel calcio italiano. La domenica di campionato ha detto il contrario, se non altro perché per la prima volta – col Genoa di mezzo – si è provata sulla pelle l’applicazione tardiva della tecnologia per espellere un calciatore dal terreno di gioco. Andiamo a rivedere gli episodi da VAR Sport.
INTER-SPAL: anche nell’anticipo dell’ora di pranzo il VAR tradisce e strappa qualche risata al pubblico di “San Siro” inquadrato dalle telecamere. Joao Mario al 23′ viene atterrato da Vicari poco dentro l’area di rigore. Gavillucci non decreta subito rigore, bensì punizione dal limite, malgrado fosse ben visibile che il contatto era avvenuto all’interno dell’area. Nessun dubbio sul fatto che sia fallo, ma dubbi sul dove sia avvenuto: passeranno 4′ perché il direttore di gara assegni il penalty e ammonisca Vicari.
UDINESE – GENOA: il gol dell’Udinese viene propiziato da una punizione al limite dell’area per fallo di mano di Veloso. Oltre ad essere attaccato al corpo, il braccio del numero 44 rossoblu viene sfiorato dal pallone dopo aver rimpallato sulla schiena di De Paul. Nessuna revisione al VAR, anche se probabilmente ci si sarebbe resi conto che non c’erano gli estremi per un calcio piazzato diventato poi decisivo per le sorti della sfida. Oltretutto Maresca ravvisa l’irregolarità ma è almeno lontano venti metri dall’azione, persino fuori dall’inquadratura televisiva.
Secondo episodio assolutamente da rivedere quello relativo a Bertolacci e al suo fallo a gamba alta, un po’ palla e un po’ gamba, avvenuto al minuto 32′ 16” su Lasagna. A velocità di gioco poteva essere fischiato fallo e sarebbe scattato il cartellino giallo. Maresca però lascia proseguire perché non evidenzia irregolarità. Il gioco si ferma qualche secondo dopo per le cure, sia per Lapadula, che poi uscirà, sia per Lasagna, che lascerà il terreno di gioco dolorante ma proseguirà il match. Il gioco non riprende, Galabinov nel frattempo rileva Lapadula e ci si rende presto conto che prima di ritornare a giocare anche il VAR dovrà deliberare su Bertolacci e sul precedente fallo. Il numero 8 rossoblu verrà espulso esattamente al minuto 36′ 01”, dopo oltre tre minuti e mezzo dall’episodio contestato. La punizione che si sarebbe dovuta battere entro il 32esimo minuto verrà battuta al minuto 37′ 33”, con ben più di cinque minuti di ritardo. E per poco non ne scaturisce il raddoppio bianconero.
L’ultima manciata di episodi riguarda da vicino Behrami, che al 67′ entra duramente su Biraschi. Uno scontro frontale che avrebbe quantomeno previsto un fischio dell’arbitro per un intervento eccessivamente vigoroso. Anche qui Maresca non fischia, ma il VAR stavolta non interviene. Neppure cinque minuti dopo. Behrami, già ammonito dal 24′ del primo tempo (per un fallo su Taarabt nel primo tempo che probabilmente non c’era, ndr), avrebbe almeno meritato il giallo e di conseguenza l’espulsione. Molti dubbi sulla disparità di giudizio del VAR tra l’episodio di Bertolacci e quello di Behrami, considerato anche che Biraschi, a differenza di Lasagna, la sua partita non la finirà e uscirà in lacrime dal campo. Da evidenziare come Behrami meritasse il secondo giallo anche all’87esimo dopo aver scalciato a centrocampo Omeonga in ripartenza.