Cosimo “Mino” Francioso, con le sue 132 presenze in maglia rossoblu e le sue 88 reti segnate, è uno dei calciatori che a cavallo tra gli anni Novanta e il Duemila hanno rappresentato al meglio il Genoa. Oggi lo abbiamo contattato telefonicamente per sapere da lui qualcosa in più su Pellegri, sul Genoa e sulla Serie A in generale. Ecco le sue parole.
La doppietta di Pellegri di ieri sera cosa significa per lei? Dove può arrivare questo ragazzo?
“Per il Genoa, la doppietta di Pellegri è importante perché in questo momento in cui tanti centravanti sono fuori, ha ritrovato un attaccante. Il ragazzo, quello che ho visto ieri, è di grande prospettiva. Ha personalità, ha tutto ciò che un attaccante può avere. Poi è ancora giovane: può essere importante anche per la società”.
Se ha seguito il Genoa in queste prime quattro partite, che idea si è fatto? Quali sono i punti di forza e le cose da rivedere?
“Quando si perdono tre partite consecutive qualcosa non va. Chiaro che in questo momento è tutta la squadra che non sta girando. Si deve rivedere qualcosa. Forse la difesa, rispetto all’anno scorso, si è indebolita: però bisogna aspettare e dare continuità al lavoro svolto dall’allenatore, specialmente con un gruppo che non è sempre lo stesso, ma che si compone di giocatori nuovi che devono assimilare tutti i meccanismi. Chiaro che quando si parte male è tutta in salita la strada e il Genoa deve recuperare in questo momento il tempo perso per stare più tranquillo. E ha tutte le potenzialità per farlo”.
Questa Serie A, in generale, cosa ci ha detto fino a questo momento?
“Da quattro o cinque anni il campionato di Serie A è diviso in due tronconi: chi lotta per vincere lo scudetto, quelle duo o tre a cui ogni tanto può aggiungersene qualcun’altra, e chi si gioca la permanenza in Serie A. Più ce ne sono, meglio è: vuol dire che, togliendo quelle quattro squadre, si ha un campionato equilibrato che dà la possibilità a tutte le squadre di potersela giocare fino alla fine”.
Ultima domanda: questa tecnologia applicata al calcio, il VAR, che impressione le ha fatto?
“Da una parte è positivo perché toglie un po’ di responsabilità anche alla terna arbitrale su alcuni errori. Dall’altra si perde troppo tempo: chiaro che per una squadra che ha bisogno di recuperare lo svantaggio perdere 3/4 minuti ogni occasione che si può creare è tutto tempo tolto. Bisogna rivedere quei momenti là. Va rivisto il fatto del tempo perso: o si ferma il cronometro in quei momenti oppure le partite non finiscono mai dato che s perde troppo tempo per rivedere una situazione di gioco”.
DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI COSIMO FRANCIOSO: