Sky al termine della quarta giornata di campionato ha lanciato un sondaggio per festeggiare dopo 57 anni Juventus, Napoli e Inter in testa alla classifica chiedendosi: chi vincerà il campionato?

Non c’era l’opzione deretano considerato che almeno due (Juventus e Inter) ne hanno usufruito in pieno per fare i risultati. Sarà il campionato dei giovani? Dipenderà dai risultati.

Per l’ennesima volta il calcio conferma che a vincere le partite sono i singoli calciatori: l’icona attualmente è Dybala.

Dopo quattro giornate di campionato con largo anticipo si fa largo l’idea che il campionato a 20 squadre debba andare in pensione vista la voragine che c’è tra la testa e il fondo della classifica, non solo come punti ma per gol incassati e realizzati. Tutto questo scompenso si riflette non solo per quelle in testa ma anche sulla Roma, che si è sbarazzata del Verona con l’acquazzone. In Champions però le italiane hanno portato a casa solamente un punto su 9.

La Juve e l’Inter hanno problemi e se la Signora deve fare un altarino allo Juventus Stadium per la e per la pochezza del Sassuolo, l’Inter invece deve ringraziare la fortuna contro un Crotone che spreca il possibile e l’impossibile. Tutti si consolano che la peggior Inter della stagione appena iniziata abbia sconfitto il Kroton con tenacia.

Dietro i tre tenori, il Milan batte l’Udinese, soffre e Kalinic si prende il Diavolo con una doppietta all’esordio a S. Siro. I friulani hanno spaventato Montella che alla fine ha detto: “le batoste servono”. Del Neri ha aiutato Montella, facendo almeno 5 cambi di sistema di gioco.

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Publié par Buon Calcio a Tutti sur lundi 4 septembre 2017

Tanti gol alla quarta giornata di campionato che dimostrano che per tante squadre non è questione di modulo o identità. Diciamo politicamente che non ci stanno nei calciatori schierati: i sei gol del Napoli al Benevento e i tre al Verona da parte di una Roma incerottata negli schemi ne sono la dimostrazione.

Alt però a gridare che Verona e Benevento sono spacciate: ricordarsi del miracolo Crotone dello scorso anno.

Se davanti nella parte sinistra della classifica fanno gol a catinelle, nella parte destra fare gol è come scalare il Cervino a piedi nudi.

La sorpresa della 4° giornata è la sconfitta casalinga della Spal contro il Cagliari. Colpo da Pirati degli isolani contro la Spal improvvisamente in apnea dopo le prime tre giornate. Ora tutto non è più semplici, se non metterà in linea Paloschi e Borriello che si pestano i piedi.

La Fiorentina di Poli è una coop di realizzatori, il Bologna di Donadoni sconfitto si consola con il ritorno al gol dopo un anno di Palacio.

Torino-Samp giusto pareggio al festival degli errori. Samp ferma tre settimane ma non sulle gambe. Lombardo non da ex Samp prende cinquemila euro di multa dal giudice sportivo per aver insultato un assistente.

La Lazio se dura darà fastidio. Juric e il Genoa sono in attesa di costruire la loro identità ma devono limitarsi a giocare sui punti di forza degli avversari e fare un trasfusione di sangue da Pellegri a qualchedun altro. Anche Seedorf presente al Ferraris con il sorriso ha detto: “anche in Italia ci sono giocatori di 16 anni pronti a giocare?”.

Nel campionato il gioco latita comunque anche nella parte sinistra della classifica. Solo Sarri è indenne ma deve capire non può fare turnover e lasciare fuori Mertens.

Sarà il campionato dei veri bomber nell’anno dei mondiali, sempre scatenati. Manca all’appello solo Higuain, ma arriverà.

VAR SPORT: se arbitrano Orsato, Rocchi, Tagliavento è chiusa. Se invece sono loro i VAR apertissima. E’ una vecchia legge dell’AIA e dell’arbitraggio. Chi è in cima alla Piramide non verrà mai messo in discussione dagli assistenti e dai Robot.

In Germania un ragazzino di 12 anni segna raffica nell’Under 17, già 8 reti realizzate su 12 nel Borussia D. Si chiama Moukoko il padre camerunense lo ha registrato presso il Consolato tedesco nato 20 novembre 2004 ma nessuno ci crede, compagni e avversari, vista la fisicità del ragazzino. Moukoko sulla strada di Weah, Eto’o, Taribo West sui quali nessuno seppe mai la verità sull’età. A Milano stesso caso per Kessiè, tutto insabbiato l’esame del Dna al passaggio tra Atalanta e Milan.

R.I.P. Eugenio Bersellini .