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Le statistiche del 5° turno: in Italia si segna sempre di più. E il dato cresce ormai da 6 anni

Coi prossimi 180′ e la nuova pausa del campionato ci sarà tempo per tirare ancora meglio le somme, ma quel che risulta abbastanza chiaro – e le ultime due giornate lo hanno messo bene in evidenza – è che il campionato italiano continua ad essere uno dei più prolifici di gol in chiave europea (nell’immagine sottostante, che si ingrandisce cliccandovi sopra, la classifica cannonieri). Di conseguenza, anche uno dei meno aperti e combattuti viste le 62 reti segnate negli ultimi due turni, quasi un terzo (20) incassate solamente dalle tre squadre che chiudono la graduatoria, ossia Verona, Crotone e Benevento. Da segnalare Pellegri che incide sul 50% delle reti rossoblu sin qui messe a referto (4) e si colloca alle spalle della top ten degli attaccanti del massimo campionato.

Se alla terza giornata, con una partita da recuperare, il campionato 2017/18 appariva in ritardo rispetto alla passata stagione (-13 gol, ndr), sono quindi bastati i successivi centottanta minuti e le diciassette reti subite da Crotone e Benevento per rilanciare la Serie A verso un tanto ipotetico quanto prematuro record di reti. Allo stato attuale, sono infatti 140 le marcature messe a segno per una media di 28 reti a giornata (esattamente uguale al numero di gol totali della 5° giornata, ndr). L’anno scorso, in questo momento, erano state 135 e se ne conteggiano già adesso ben 5 in più. Un quadro dettagliato degli ultimi dieci anni? Eccolo, con un trend in accrescimento da almeno sei anni, eccezion fatta per la stagione dei record della Juventus, quella 2013/14, che alla quinta giornata superava addirittura di 12 gol il dato attuale.

Ad ogni modo, alla quinta giornata il dato sulle reti fatte è stato questo nelle ultime dieci stagioni:

Presto per dire se a maggio 2018 parleremo effettivamente di un nuovo record: quel che sembrano dire questi numeri però è che, ancora una volta, il primo mese di Serie A ha fatto capire che non sembrerebbe profilarsi all’orizzonte una stagione particolarmente equilibrata in grado di evitare lo strappo tra le prime cinque o sei della classifica e tutte le altre, come si è visto l’anno scorso. Qualche altro dato avvalora quanto appena detto, per esempio le zero vittorie di ben quattro squadre su venti dopo cinque giornate (non accadeva dalla stagione 2013/14 quando i primi 450′ non avevano ancora regalato bottino pieno a Sampdoria, Sassuolo, Catania e Bologna) o la possibilità, da parte di squadre come Napoli e Roma, di inanellare risultati utili consecutivi e striscia positive assai longeve senza particolari opposizioni.

Nella foto, il peso degli attaccanti sulla media gol della propria squadra. Pellegri incide sul 50% dei gol sin qui segnati dal Genoa (clicca sopra per ingrandire)

 

La Roma con la vittoria al “Vigorito” di Benevento targata Dzeko (che ha così segnato almeno un gol a 22 delle 23 formazioni che hanno calcato i campi di gioco della Serie da tre anni a questa parte, ndr) non perde in trasferta da nove giornate se si considera anche la scorsa stagione, il Napoli addirittura va a punti e vince da 12 gare di campionato di fila. Si andrebbe forse all’origine del mondo se si dovesse poi conteggiare da quanto tempo non perde in casa propria la Juventus. Insomma, nessuna opposizione per le grandi che hanno vita facile con tutti e tracciano un solco immediato non appena una delle inseguitrici cede il passo. Grandi che, a testimonianza di quali ingannevoli squilibri generi la Serie A almeno da qualche anno, nella maggior parte dei casi quando mettono piede in Europa fanno una tremenda fatica ad adattarsi ai ritmi di gioco dei blasoni del Vecchio Continente.

Alcuni dei re di questo 2017 così prolifico sono Perisic Mertens, gli unici calciatori dei cinque maggiori campionati europei ad aver segnato almeno dieci gol e fornito almeno dieci assist da gennaio ad oggi.

In linea con questi numeri iperbolici che contraddistinguono la Serie A troviamo anche il record di Callejon, che grazie alla rete contro la Lazio è entrato di diritto tra i maggiori marcatori della storia del Napoli:

 

 

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