Siamo stati fermi per diverse ore a causa di un problema ai server, non dipendente da noi. Torniamo finalmente online dopo aver ripristinato anche gli articoli precedenti a questo editoriale e vi ringraziamo come sempre di aver atteso con pazienza.
La sesta giornata di campionato è iniziata con i guai del Benevento ultima in classifica e del Capitano Lucioni trovato dopato dopo un controllo antidoping. Nello spogliatoio del Benevento il rito propiziatorio prima di ogni partita non erano un urlo collettivo o le parole di qualche sergente di ferro, ma un bel bicchiere di vino di Gragnano sollevato dal Capitano. Vino che sa d’aceto considerata la sconfitta in casa del Crotone. Pitagorici che hanno imparato a fare i calcoli con quelli della parte destra della classifica
Ritornando al sabato dove cantavano i tenori del Campionato nessuna stecca da parte della Roma contro l’ Udinese imbalsamata dal Faraone El Shaarawy che ha permesso alla squadra di Di Francesco di continuare il suo allenamento dopo la vittoria contro il Benevento.
Procedono appaiate in campionato la Juventus e il Napoli pur non dando spettacolo. Il Ciuccio ha ragliato tre volte a Ferrara ma ha fatto fatica contro la Spal dato che il tecnico Semplici ha messo in panchina Paloschi per dare spazio ad Antenucci e liberare l’area di rigore per Borriello.
La Juventus diventa bella nel derby della Mole, Dybala fa diventare granata Mihajlovic dopo le dichiarazioni della vigilia affidandosi anche alla “filosofia” di Walt Disney. Miha come Paperino il più sfortunato. Dzeko e Mertens le due facce del numero 9: l’ariete e il genio, le vie diverse del gol che possono spaventare la Signora.
Alla domenica il pranzo è stato servito caldo a Montella con il gioco e freddo con i gol da Giampaolo e la Samp. L’aereo non è volato per la seconda volta di fila. Difesa imbarazzante senza personalità, Milan senza idee in tutto il campo che ha fatto sbottare anche Fassone, l’unico diavolo al Ferraris. Ombre cinesi su Montella che rischia la panchina.
Il Chievo corsaro sull’Isola sarda vince 2 a 0. Pavoletti in panchina affaticato al polpaccio ma neanche nelle grazie dello spogliatoio. Il Verona è una polenta “brustolà” e Immobile se la mangia con due bocconi facendo volare l’Aquila di Lotito.
Colpo del Bologna contro il Sassuolo. Capoluogo di regione incazzato dopo il pareggio stiracchiato dell’Inter nel martedì passato. Sassuolo di Bucchi ansioso della classifica non preventivata: il cambio in panchina non rende se vuole giocare solamente a difendersi. Donadoni, i tre punti arrivano dalla panchina.
Alla sera Fiorentina-Atalanta. Pareggia Gasperini all’ultimo secondo. Giusto il pareggio anche se il protagonista è stato il VAR non consultato da Pairetto di Nichelino: non digerita in riva all’Arno la sua decisione.
Inter-Genoa: che fatica per Spalletti battere il Genoa. L’Inter terza in classifica va avanti con i singoli e non con il gioco. Contro il Genoa protagonista Karamoh, l’attaccante proveniente dal Caen sconosciuto a tutti in tribuna stampa ma anche ai difensori genoani visto il giallo a Migliore e il rosso a Taarabt. In 10 minuti. Anche per Spalletti è una Inter da 6 meno meno. Tanti alibi da calciomercato da parte di tutti, anche degli addetti ai lavori milanesi, tutti a parlare di fattore Spalletti. Nessuno ringrazia il deretano per il terzo posto in classifica.
Al Genoa serve la scossa e per la prima volta da molti anni è tra le tre retrocesse. Hanno ragione da vendere quelli chechi dichiarano che i campionati si dominano con le difese migliori. Il richiamo alla realtà per il Vecchio Balordo è però anche un altro: fare gol. Da Pegli, anzi dalla piscina di Albaro, buone speranze per Veloso contro il Bologna, accertamenti per Laxalt nel pomeriggio.
Il VAR non più una Tv a colori, in bianconero rimasta già alla sesta di campionato nel tubo catodico di San Siro e Firenze. Il robot non può funzionare solamente per il calcio di rigore che si vede anche ad occhio nudo se poi si continua a sbagliare in tutte le parti del campo. Alla lunga il passaggio dall’arbitro al robot in campo non sarà un processo lungo. Anche la Snai se n’è accorta e il VAR è diventato oggetto di scommesse. Prossimamente scommesse anche sulle dichiarazioni di Rizzoli nel giorno dei “parrucchieri”: ridato il rigore alla Fiorentina, non esaminato Inter-Genoa. Brucia il rosso diretto a Omeonga per chiara occasione da gol a 45 metri dalla porta di Perin e quello a Taarabt. Per il Presidente Tavecchio il VAR è un “grande mezzo di giustizia”. Tavecchio quindi conosce anche il termine giustizia dopo la “merolata” di grazia a Izzo?
A volte ritornano in panchina. Leonardo dopo sei anni di Tv torna ad allenare in Turchia all’Antalyaspor. Farà il modulo fantasia che gli costò la panchina all’Inter? No, perché sono in zona retrocessione.
Sentenza Agnelli: il presidente della Juventus condannato a un anno di inibizione per i rapporti con gli ultrà. Il procuratore federale Pecoraro aveva chiesto 2 anni e mezzo. Nella sentenza di primo grado respinta la richiesta di due turni a porte chiuse e uno senza i tifosi nella curva Scirea dello Stadium. Agnelli per dodici mesi, se la sentenza sarà definitiva dopo l’appello, pur rimanendo presidente non potrà avvicinarsi agli spogliatoi in occasione delle partite ma continuerà ad occupare la poltrona nell’esecutivo FIFA perché la FIGC non trasmetterà gli atti all’organo mondiale del calcio.