Di mestiere ci piace fare i cronisti, e per questo motivo, pur essendoci mangiati le mani in più di un’occasione, entriamo nel discorso trattativa per la seconda volta in sei mesi. Lo facciamo dal momento che ieri sera se ne è vissuto un altro capitolo mediatico non irrilevante. Si è partiti quando intorno alle ore 22 il presidente Preziosi ha preso la parola a Telenord, ribadendo di aver ricevuto un’offerta, di averla accettata e di attendere ancora 48 ore per ricevere la lettera dell’SRI Group con le linee definitive dell’offerta d’acquisto. Nel frattempo, l’attuale presidente rossoblu ha fatto sapere che, non abituato a vedere la sua società così in basso in classifica, si è reso conto che oltre la fine di settembre questo tira e molla in stile Kim Jong Hun-Trump, tante parole e fatti ancora da vedersi, non potrà andare avanti. In ultimo, ma non in ultimo, ha fatto sapere che questa lunga serie di frenate non sarebbe un “problema di soldi”.
Qualcuno durante la trasmissione ha detto che ciascuno, in una trattativa, tende giustamente a portare l’acqua al proprio mulino. Motivo per cui già nella tarda serata di ieri, dopo le parole di Preziosi, è arrivata la risposta dell’SRI Group, questa mattina documentata anche dai giornali. Telefonica ma chiara: “non vogliamo che sia un problema di trasparenza e siamo pronti ad aprire le porte agli organi d’informazione in sede di revisione dei conti“. Conti che in alcune loro parti “ci sono stati solamente narrati, senza averne preso visione”. In altre parole, pur di andare ai titoli di coda, si è pronti a far raccontare dagli addetti ai lavori cosa succede durante lo spoglio delle carte fornite dal Genoa.
Si tratta di un’ipotesi poco plausibile, per quanto trasparente, dato che la trattativa per il Genoa va avanti da sei mesi pubblicamente a tutti i livelli, con tanti “cavalli di Troia” a fare da teste di ponte per le varie controparti, pur essendo partita ufficialmente il primo settembre scorso. Diremo “poco plausibile” perché si parlerebbe di una prima, storica apertura verso la stampa nel permetterle di documentare da vicino, da pochi passi, cosa accade negli studi contabili, tra avvocati e commercialisti, in sede di contrattazione e revisione per la compravendita di una società. Per il bene del Genoa, questa trattativa ha necessità di concludersi in una direzione o in un’altra. Un’opzione sarebbe un confronto – questo sì pubblico – tra le due parti in causa, in stile campagna elettorale. Vero però che tutte le opzioni sono state messe sul tavolo e che si gioca su un filo di lana che pende sul destino del Grifone, che in un caso o nell’altro deve riacquistare stabilità. Una stabilità che Beniamino Anselmi ha cercato di tenere viva sino a ieri, e che probabilmente proverà a tenere anche oggi, manifestando, corrisposto, un grande apprezzamento per l’intelligenza del presidente Preziosi nel condurre la trattativa.
Anche per questo motivo nel pomeriggio, in anticipo rispetto alla data di scadenza del termine fissato tra le parti, verrà spedita la lettera dall’SRI Group in risposta a Preziosi.
Non è una questione di plusvalenze, minusvalenze o altro: di mezzo c’è il bene di un Genoa a cui teniamo. Un Genoa che, solamente alla settima giornata sul campo, dovrà affrontare un impegno quasi decisivo, che vi fosse stato un altro contesto esterno sarebbe stato vissuto in maniera un po’ diversa. Ora, in tutti i sensi, si è arrivati a un incrocio pericoloso: regolato da un semaforo oppure no?
“Il linguaggio è stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda” (Alessandro Manzoni)