Se vogliamo dircelo con tutta onestà: su cosa decida questo VAR, proprio non si è capito. A quale protocollo si attenga, neanche. Faranno storia le gare di oggi tra Torino e Verona e quella serale, a Bergamo, tra Juventus e Atalanta. Prima un gol annullato a Mandzukic regolare ma “drogato” da una gomitata di Lichtsteiner su Gomez: un gesto scorretto che c’è, ma che a velocità di gioco l’arbitro non ravvisa permettendo lo sviluppo dell’azione che porterà al gol. Che un non fischio abbia propiziato il gol è chiaro, ma che una gomitata rientri tra le situazioni da poter sanzionare a posteriori non è allora stato chiarito a dovere.
Così come ha una parvenza di scarsa chiarezza il tocco di spalla, revisionata al VAR e tramutata in braccio, che avrebbe poi portato Berisha a parare il rigore a Dybala. Una parata che lascia sul 2-2 la partita e regala al Napoli delle sette vittorie di fila la vetta in solitaria. Il campionato si accende intorno alla tecnologia, coi robot del calcio partenopei che si ritrovano lassù da soli. Lo si disse tempo fa in un nostro editoriale: quando i punti inizieranno a pesare, non sarà il VAR ad azzerare l’eterna lotta calcistica tra Nord e Sud.