“Oggi stiamo presentando un nuovo direttore generale, il che sta a significare che la società intende consolidarsi, senza però tralasciare il tema della vendita. Lo dico in modo molto trasparente. In questo senso a Deloitte, soggetto di primario stand che non sta a me presentare e che toglierà ogni incertezza su numeri e quant’altro, è stato dato il compito di una due diligence. Stiamo vagliando sempre in questi giorni anche la figura di un advisor che possa creare in modo strutturato un processo di vendita di una società di calcio, che ha delle peculiarità molto differenti rispetto a quelle che ha una società diversa”.
Si è deciso di procedere in questo senso per evitare – e forse quando non sarete contenti – quel tam-tam giornaliero “ha venduto, non ha venduto”: ci saranno soggetti deputati che seguiranno questo percorso di vendita. Questo percorso viene fatto non in un momento di disarmo, ma in un momento in cui tutti ci concentriamo per rafforzare la società e permettere alla squadra di allontanare e mettere un po’ al riparo quelle che sono state minacce, non volute, ma negative, che hanno influito sulla squadra. Vogliamo focalizzarci sul campo. Nella ricerca di un eventuale soggetto compratore non si chiude la porta a nessuno: posso assicurare che l’interesse di Preziosi, dopo anni di sacrifici economici di tasca proprio suo, è di guardare prima l’interesse precipuo del Genoa, dopo il proprio”.
”A proposito di numeri ho letto debiti stratosferici. La posizione finanziaria netta del Genoa al 31 agosto era di 85 milioni, comprensiva di oltre 14 milioni di impegni futuri: tanto per intenderci il riscatto tra due anni di Lapadula e altri giocatori. Quindi al netto di questi 14 milioni e mezzo da detrarre agli 85 milioni: è un numero ben distante da quello che ho letto in giro. Non faccio riferimento a nessun giornale: ho letto in generale. Siamo abbastanza in linea alla situazione di altre squadre. Ripeto: il tema della vendita è comunque attuale e Preziosi ha interesse a cercare un soggetto che sia il più possibile affidabile per il Genoa. Ripeto che al tempo stesso non si è in una situazione di disarmo, ma di consolidamento della struttura societaria per concentrasi sul campo e togliere ed eliminare tutte quelle negatività che fanno male alla squadra”.
Sulle polemiche relative al “Ferraris” qual è la vostra posizione?
“Sul tema dello stadio c’è una società, la “Luigi Ferraris”, in cui partecipano Genoa e Sampdoria in modo paritetico, perciò il percorso è univoco. Se ci sarà un’asta? Al momento non mi pare ve ne sia una. In futuro vedremo: comunque è ovvio che a noi interessa il Luigi Ferraris. Che non passi il concetto che non sia così“.
Un advisor generalmente non lo nomina chi compra?
“Quello che si vuole fare è definire una procedura di un percorso di vendita in modo strutturato e professionale con quelli che sono i criteri seguiti nelle normali compravendite, quelle che in linguaggio anglosassone si definiscono le cosiddette “merge & acquisition”. Lo si è fatto per evitare quotidianamente chiamate o altro: non sono questi i tempi di una vendita. Una vendita ha i suoi tempi“.
QUI L’AUDIO CON LE PAROLE DELL’AMMINISTRATORE DELEGATO ZARBANO: