In un solo balzo passano da 0 a 3 le reti segnate dal Genoa in trasferta in questa stagione: il tabellino registrava ancora un pericoloso zero, ma adesso si può respirare e guardare tutto con maggiore positività. Molto lavoro ci sarà da fare, anche se i primi frutti incominciano ad essere raccolti. Partiamo con una breve classifica:
- Sassuolo-Genoa (5)
- Genoa-Juventus (1)
- Udinese-Genoa (8)
- Genoa-Lazio (2)
- Genoa-Chievo (6)
- Inter-Genoa (4)
- Genoa-Bologna (10)
- Cagliari-Genoa (7)
Si tratta del numero di tiri dalla lunetta collezionati dal Genoa nelle prime otto partite, gara per gara: su un totale di 47 corner battuti, dopo un miracolo di Strakosha su Zukanovic in Genoa-Lazio, gli uomini di Juric passano su calcio piazzato dalla bandierina al 47° tentativo. Lo fanno nella partita che già aveva visto pericolosamente andare vicino al gol di testa Rossettini nel primo tempo, bravo a sfruttare una punizione dai 35 metri scodellata in area di rigore dal solito Veloso. Non era passato inosservato nemmeno il fatto che il Genoa di questo inizio stagione collezionasse generalmente più corner degli avversari (è accaduto in 6 gare su 8, ndr). La trasferta di Cagliari, oltre ai primi tre punti del campionato, porta in dote dunque questo dato: il Genoa si è sbloccato dalla bandierina. Quella in terra sarda non è stata comunque solo la gara che ha decretato la prima vittoria stagionale rossoblu, ma pure quella che ha sancito sin qui il record di occasioni da gol per il Grifone: 12 nei 90’, una ogni sette minuti e mezzo e solo che cinque capitate sui piedi di Galabinov. Persa nel calcolo temporale del possesso pallone, la gara della Sardegna Arena ha messo in luce la differente – e netta – qualità del palleggio da parte del Vecchio Balordo. Emblematico il secondo gol sull’asse Galabinov-Taarabt-Rigoni, e così anche le frequenti ricerche della profondità e delle rapide verticalizzazioni per infilzare un avversario senza batterie da spendere contro un Genoa spesso incontenibile per il campo.
Alla vigilia, del resto, Juric fu profetico: “se alziamo qualità, cinismo (qualcosa si dovrà migliorare ancora in questo senso) e voglia di fare gol anche tutto il lavoro che si fa già da dietro sarà valorizzato”. E rientrato Izzo e blindato Pavoletti in un’ottima gabbia, la difesa rossoblu non si è mai rivelata incapace di ripartire con qualità, trovando sempre l’appoggio preciso su Bertolacci e Veloso, quando non era lo stesso Rigoni a spazzare di testa o piede lontano dalla propria area di rigore o abbassarsi per ricevere e ripartire. I tre di centrocampo, in quello che per larghi tratti è parso un 5-3-1-1 (sopra, in foto, lo schieramento del Genoa nel primo tempo in fase di non possesso, ndr) sono stati materiale prezioso per Juric nella trasferta sarda, per precedenti e aspettative non proprio la più facile da fronteggiare, soprattutto quando hai l’obbligo di vincere e ti chiami Genoa. Basti pensare, numericamente parlando, che solo loro tre (Veloso, Rigoni, Bertolacci) hanno riconquistato 17 dei 27 palloni totali (63%).
Genoa che si mantiene col successo di ieri la quarta migliore difesa per reti subite in trasferta: 4 in altrettante gare, sebbene una sola concessa su azione manovrata e si tratta proprio del gol dell’ex Pavoletti. Ottimo anche l’apporto di capitan Perin nella direzione di mantenere inviolata quanto più possibile la propria porta. Non ci è riuscito in quattro occasioni, ma esclusa quella di Pavoletti ieri, si parla di un rigore concesso dal VAR (il quarto a favore del Cagliari negli ultimi sei scontri diretti in Sardegna), di una punizione fischiata per fallo di mano di Veloso a Udine (da cui scaturirà il gol di Jankto) e di un corner di Joao Mario concretizzato da D’Ambrosio a “San Siro”.
Non è un dato da sottovalutare, ma neppure un allarme: occorrerà ripartire da una vittoria e fare ancora più attenzione ai dettagli da limare. La macchina si è visto che funziona con gli ingranaggi al posto giusto, il palleggio aumenta qualitativamente e ne risente in calcolo percentuale il possesso pallone: ma c’è partita e partita, e se ridurre il possesso e crescere in rapide ricerche della triangolazione e della verticalità serve per conquistare la salvezza nel minor tempo possibile, non vi sarà mai nulla da eccepire.
I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 8° giornata)
- GOL FATTI: 8
- GOL FATTI IN CASA: 5
- GOL FATTI FUORI: 3
- GOL SUBITI: 13
- GOL SUBITI IN CASA: 9
- GOL SUBITI FUORI: 4
- RIGORI A FAVORE: 1
- RIGORI CONTRO: 2
- VITTORIE: 1
- SCONFITTE: 5
- PAREGGI: 2