Un giorno di riposo, poi la ripresa dei lavori. Come da prassi, ecco che il Genoa questo pomeriggio è tornato a calcare il terreno del “Signorini” con trenta effettivi. Lo ha fatto in un pomeriggio quasi estivo, che quando le nuvole coprivano il sole riportava in autunno, di fronte a 40/45 tra tifosi, curiosi e addetti ai lavori.
Squadra in campo col consueto ritardo. E consueto lo si dice solo perché nei giorni della ripresa degli allenamenti la seduta viene spesso anticipata dal lavoro in sala video: se
Ai blocchi di partenza mancavano solamente Cofie, assente giustificato per influenza, e costretto al forfait già a Cagliari, e Spolli, che viene però dato in ripresa e sul finire di quel ciclo riabilitativo che dovrebbe poi, gradualmente, riportarlo sul rettangolo verde. Altra buona notizia dunque che andrà a sommarsi a quanto visto in campo, dove nel frattempo si sono rivisti Migliore e Centurion al resto del gruppo.
Dieci minuti di giri di campo, poi si è passati a lavorare ai quattro vertici del campo sulla conduzione del pallone. Nel frattempo a giro si lavorava con conetti e ostacoli. Rigoni svolgeva prima giri di campo a parte assistito da Barbero, poi si sottoponeva a mezz’ora di palestra. Anche Perin lavora in palestra e con lui Taarabt, che inizialmente non veniva visto entrare in campo ma che avrebbe in realtà lavorato sotto il tendone del Pio: lo abbandonerà alle 16,15 circa e andrà a sedersi a bordo campo per seguire il finale dell’allenamento dei compagni. Allenamento che si conclude sul campo intero, con un esercizio a tre squadre da sette: prima si cerca di lavorare per portare l’offensiva nella metà campo avversaria, poi si innesca l’azione offensiva nell’altra metà, dove a difendere attende sempre il terzo gruppo da sette.
Per concludere partitella a tutto campo: da una parte i sei Primavera aggregati al gruppo più Pellegri, Salcedo, Pandev, Centurion e Zima chiamati a sfidare la prima squadra composta da tutti quelli che non hanno disputato l’intera gara di Cagliari (che invece proseguono con allunghi a tutto campo sotto gli occhi attenti di Barbero e Pilati. Landre e Rodriguez a parte.