Si parte dalla sfida di Cagliari con gli episodi da VAR di questa ottava di campionato. Una giornata che non porta grosse novità, se non le solite che ci accompagnano dalle prime giornate: questa tecnologia logica ne ha se adottata in maniera uniforme. Ma andiamo a vedere gli episodi uno alla volta.
CAGLIARI-GENOA: al minuto 76′ una traversone dalla destra per il Cagliari porta Laxalt a cercare di spazzare il pallone con la gamba sinistra, pallone che si dirige verso l’esterno dell’area di rigore – non verso la porta di Perin – e rimpalla sul gomito sinistro di Veloso che inevitabilmente, incapace di dissolversi, colpisce il pallone. Il direttore di gara Massa non ravvisa che vi siano gli estremi per un penalty, ma la chiamata immediata arriva dal VAR e da Pairetto che in men che non si dica portano l’arbitro a indicare il dischetto del rigore. Massa, nello sviluppo dell’azione, aveva anche la visuale sgombera per valutare la gravità del gesto e la sua volontarietà. Dalle immagini sottostanti evidente come il pallone di dirigesse ben distante dalla porta di Perin: scelta discutibile quella di concedere il rigore.
BOLOGNA-SPAL: il tocco di mano del felsineo Di Francesco su cross di Lazzari non viene valutato rigore a velocità di gioco dall’arbitro Guida, così come anche il VAR decreterà. Esclusa la volontarietà, proprio in questi casi emerge la disparità di un giudizio: da una parte rigore, dall’altra revisione e conferma della scelta di non fischiare a velocità di gioco. Spal che se ragionasse in vesti cagliaritane dovrebbe recriminare per un penalty non concesso.
JUVENTUS-LAZIO: Mazzoleni è bravo a valutare nel contatto tra Immobile e Buffon che porterà al secondo gol della Lazio, ma decide invece di soprassedere quando Patric entra a tenaglia su Bernardeschi in area di rigore. Vero che colpisce anche la palla, ma l’intervento è duro: forse la visuale leggermente coperta da Caicedo non permette di decretare subito il rigore. Il VAR ci metterà una pezza, Dybala sbaglierà contro Strakosha.