Sono diversi gli episodi VAR di questo nono turno di campionato, che ancora una volta marca un solco ben netto tra le valutazioni nei pressi dell’area di rigore e quelle in altre parti di campo. E se mediamente gli episodi revisionati al VAR hanno permesso di mettere in luce eventuali errori e portare alla convalida o meno di alcuni gol (due reti annullate al Cagliari giustamente all’Olimpico, ndr), alcune situazioni lasciano ancora una volta perplessi per squilibrio di valutazione e giudizio. Mettiamo in luce le più evidenti.

CHIEVO-VERONA: nel derby scaligero sono almeno tre gli episodi che richiedono l’intervento di Orsato, addetto al VAR, e tra questi – oltre al gol convalidato ad Inglese e il rigore a favore del Verona – vi è anche il fallo da secondo giallo di Zuculini in mezzo al campo. Entrata ruvida, un po’ pallone e un po’ gambe, che l’arbitro Abisso sanziona già a velocità di gioco ma richiedendo il supporto del VAR. La revisione del VAR arriva e viene confermato il secondo cartellino al difensore dell’Hellas, che deve così lasciare il campo. Ci è venuto in mente il fallo di Behrami, alla terza giornata, su Biraschi (era il 67′ di gioco) durante la gara persa a Udine dal Genoa per uno a zero. In quell’occasione, molto simile al fallo di Zuculini ieri nell’anticipo dell’ora di pranzo, il VAR non intervenne. E un intervento avrebbe potuto cambiare la gara. Oltretutto per protocollo non si potrebbe richiedere il VAR per confermare una sanzione da secondo giallo, ma solo per valutare un rosso diretto. La domanda che il VAR dovrebbe porsi è se “è stata presa una decisione chiaramente sbagliata?“. L’aria di Verona l’ha fatta porre meglio che quella friulana.

MILAN-GENOA: bastava vedere Rosi dopo il colpo ricevuto da Bonucci per capire che tanto scontro di gioco non sembrava poterlo essere stato quello in area di rigore, al 25′ del primo tempo. E infatti Giacomelli viene richiamato dal VAR, Mazzoleni, che lo invita a riguardare le sequenze video con la gomitata di Bonucci sul volto del numero 20 rossoblu. Condotta violenta e rosso diretto: non vi è nulla da eccepire. Secondo caso da inizio campionato, ancora col Genoa di mezzo (Bertolacci venne espulso da Maresca a Udine per fallo su Lasagna, ndr). La differenza, in questo caso, che il capitano rossonero dovrebbe ricevere più di una giornata di squalifica.

Bonucci carica la gomitata con l’aggravante della mano col pugno chiuso:

Il gomito colpisce in pieno volto Rosi, che cade a terra:

Polemiche nel post partita, più che in corso di gara, anche per la trattenuta di Rigoni su Bonaventura a centro area. Se tutti questi falli dovessero essere sanzionati ogni partita finirebbe con 10/11 reti e per un campionato che già macina gol a raffica per stabilire un nuovo record realizzativo, sarebbe davvero deleterio. Rigoni si prende senza dubbio il rischio di andare a contatto col numero 5 rossonero, ma l’intervento non sembra avere gli estremi per la concessione del rigore o per una revisione al VAR, che infatti non sente il dovere di porsi la domanda presente sul protocollo fornito ai direttori di gara e già citata sopra (è stata presa una decisione chiaramente sbagliata?).