Quella di ieri è la sesta sconfitta del Genoa, che in casa ancora non ha vinto una partita e che sale a 12 reti subite al “Ferraris”: si viaggia a una media di oltre due reti a partita. Vero che i rossoblu hanno affrontato tre big del campionato come Juventus, Lazio e Napoli, che assieme hanno contribuito a segnare dieci di queste dodici reti.

SPAL COME IL GENOA – Ma lasciando un attimo da parte questi numeri, si tenga invece conto del fatto che domenica prossima, al “Mazza” di Ferrara, si affronteranno Spal e Genoa, che peraltro sono le uniche due squadre capaci sin qui di segnare due reti al Napoli di Sarri in un’unica soluzione. Un caso che giochino entrambe su una base tattica molto vicina a un 3-5-2, con tre mediani capaci di impigrire la manovra dei tre tenori di centrocampo di Sarri? Può darsi: del resto sempre di numeri si parla. In campo esistono variabili diverse, giornate storte e altre meno, botte di fortuna e accenni di sfortuna. Poi se ti trovi di fronte la squadra che, per passaggi effettuati a partita, mette tra i primi dieci dell’intera Serie A addirittura sei giocatori (Jorginho, Koulibaly, Hamsik, Albiol, Insigne, Ghoulam), allora imporsi e fare punti diventa più complesso.

LA GARA DEL “FERRARIS” IN PILLOLE STATISTICHE – Sulla gara di ieri, poco da aggiungere rispetto a quanto già detto. Si evidenzino però un paio di dati, tra cui quello che racconta come il Napoli abbia perso 56 palloni e abbia sofferto il Genoa nella prima parte della gara e nell’ultima, unici momenti in cui la formazione rossoblu  è riuscita ad avvicinarsi al Napoli per gestione della palla.

Sul capitolo 56 palloni persi, potrebbero non sembrare proprio pochissimi per una squadra che fa del palleggio e della conduzione del pallone al massimo dei due tocchi il proprio cavallo di battaglia. Ma non ci si lasci cogliere impreparati: è evidente che una squadra che detiene stabilmente, ogni gara, quasi il 70% del possesso (e più di venti minuti di gioco nella metà campo avversaria, ndr) possa sbagliare più dell’altra formazione. In questo caso il Genoa, vittima del pressing partenopeo, ha dato alla luce un 46 alla voce “palle perse” fornita dalla Lega Serie A, superando di conseguenza le 44 della gara precedente contro il Milan. E anche il Genoa, pur con le dovute proporzioni, quando non riesce a macinare gioco fatica nell’aggredire l’avversario: quando lo ha fatto, in tre passaggi è andato in porta e ha segnato, tanto a Cagliari quanto ieri sera nell’azione dell’uno a zero. Se il Napoli mette sul piatto la qualità del palleggio e incrementa il dato sui palloni persi perché a salire vertiginosamente è il dato dei palloni lavorati e giocati (le azioni manovrate degli uomini di Sarri sono addirittura 23, i passaggi sbagliati solamente 29), la vera forza rossoblu la si vede appunto nel rubare il pallone e ripartire fulmineo, sfruttando le doti di quei calciatori (Taarabt) che l’anno scorso sono mancati a questa squadra, in particolare in quella zona di campo. Pandev escluso.

Per fare un rapido esempio di ciò che si è appena detto, si consideri che Hamsik ha una media di 81,6 passaggi effettuati a partita, con una percentuale di precisione di poco superiore al 91%. Il primo in classifica tra i genoani, al 44° posto come il suo numero di maglia, è Velosola cui media a partita è di circa 52 passaggi per una percentuale dell’85% in termini di precisione (il secondo rossoblu è Zukanovic con 50 passaggi, ndr).

LE CURIOSITÀ – Da segnalare in chiusura, tra le curiosità, l’ottima prestazione da una parte di Vlad Chiriches, che pur avendo giocato poco più di un centinaio di minuti sino a ieri sera ha battagliato tutta la gara con Galabinov, non proprio un cliente facile da contenere; dall’altra proprio dell’attaccante bulgaro rossoblu, che ha difeso molti palloni, raccogliendo gran parte dei lanci lunghi (31) che il Genoa ha effettuato durante i 90′ di gioco e mostrando, ancora una volta, di essere una valida soluzione se la volontà è quella di cercare di giocare nella metà campo avversaria. Sarri vince per la prima volta al “Ferraris” nella sua carriera contro il Grifone, Juric esce a testa alta da una gara che ha dato diverse indicazioni positive e accentuato – per meriti soprattutto dell’avversario – le lacune di un Genoa coraggioso. Izzo il migliore recupera palloni della partita assieme al partenopeo Chiriches.

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 10° giornata)

  • GOL FATTI: 10
  • GOL FATTI IN CASA: 7
  • GOL FATTI FUORI: 3
  • GOL SUBITI: 16
  • GOL SUBITI IN CASA: 12
  • GOL SUBITI FUORI: 4
  • RIGORI A FAVORE: 1
  • RIGORI CONTRO: 2
  • VITTORIE: 1
  • SCONFITTE: 6
  • PAREGGI: 3