Spal Genoa è la partita, un’altra gara da portare sotto la Lanterna rossoblu. Occorre un Genoa come quello visto contro il Napoli per uscire indenni – e bene – dal Paolo Mazza di Ferrara. Un Genoa come gli altri è un Genoa perdente.
Contro gli estensi, i rossoblu non dovranno sbagliare la mescolanza di tecnica, corsa e gestione degli spazi. Fare di tutto contro la Spal che praticamente giocherà a specchio: bisognerà giocare il pallone bene a grande velocità cercando di capire nel minor tempo possibile dove metterlo. Contro la Spal tutti i genoani devono migliorare nel controllo del pallone: controllare bene il pallone vuol dire correre veloce quando lo si ha fra i piedi.
Non ci sarà catenaccio né da una parte né dall’altra e perciò la gestione del pallone, l’intelligenza del gioco e l’andamento saranno troppo importante ai fini del risultato. Insomma, muoversi tanto per fare risultato sarà l’obiettivo di Veloso e compagnia: muoversi in tanti da non far capire a quelli davanti alla tv quanti sono in campo.
Il Genoa a Ferrara avrà mentalità positiva dopo le ultime gare. I calciatori però devono avere fiducia in sé stessi e in ciascun altro calciatore della squadra. Il calcio di Juric è prima di tutto un gioco di insieme, per eseguirlo è importante che tutti capiscano e sappiano che nella zona accanto c’è un compagno bravo almeno quanto lui. Tutto questo è possibile perché diversi rossoblu si conoscono da tempo.
Spal-Genoa sarà una partita che verrà giocata in mezzo al campo. Questo porterà ad avere poco spazio in quella zona di campo. Necessario che chi gioca a centrocampo abbia tre grandi qualità: tecnica, velocità e resistenza. Senza queste tre doti insieme, la pressione sul gioco avversario non potrà essere esercitata e con essa il calcio di Juric, che non produrrà risultati.
Solito Genoa a Ferrara: in difesa si marca a zona, a centrocampo a uomo attraverso il pressing. Dare il pallone da un giocatore in movimento ad un altro in movimento. Al centro del gioco qualche volta non c’è il pallone, ma l’uomo, e quello deve cercare di fare meno errori in transizioni, stop e passaggi elementari.
Moduli, numeri, tattica e strategia: c’è sempre tutto questo. Tuttavia, come a Cagliari, per un Halloween anticipato occorrerà che qualche tenore genoano in campo conceda il bis per far digerire bene la “salama al sugo” ai tanti genoani presenti.
Capitolo Spal. A fine calciomercato a Ferrara dicevano: “siamo poveri ma belli”. Salvarsi con Paloschi, Floccari e Borriello arrivato nell’ultimo giorno non è del resto una impresa disperata.
L’inizio scoppiettante con un pareggio in casa della Lazio alla prima giornata e la vittoria casalinga contro l’Udinese al ritorno del “Mazza” in Serie A, frutto della carica emotiva di chi non ha nulla da perdere, lasciavano ben sperare i ragazzi di Leonardo Semplici, il tecnico del salto triplo dalla Lega Pro alla serie A. Invece come sempre il massimo campionato alla terza giornata di campionato ha incominciato a far vedere ai ferraresi che le incognite, in Serie A, fanno fatica ad emergere.
Le incognite? Si parla di Meret, il portiere che dovrebbe contendere il posto a Donnarumma ad ottobre e che si è infortunato alla mano con l’Under 21; Lazzari sempre titolare; Pa Konate, lo svedese coloured. Tutti e tre si sono spenti e il 3-5-2 di Semplici ha incominciato a scricchiolare sulle corsie alterali. A tutto ciò bisogna aggiungere che Borriello e Paloschi non si sono mai integrati e il tecnico ha dovuto rispolverare Antenucci vicino ai due bomber.
Problemi che Semplici continua a gestire sempre con lo stesso modulo, che dalla terza giornata ha portato 7 sconfitte e un pareggio casalingo con il Crotone. Sconfitte equamente divise tra casa e trasferta fino al turno infrasettimanale, ultimo con batosta in casa della Juventus. E ben cinque gare sono terminate senza segnare nessuna rete da parte della formazione ferrarese.
Ci ha provato il tecnico spallino contro la Juventus a cambiare, iniziando con il solito 3-5-2 stretto sul centrocampo, passando poi al 4-4-2 nel secondo tempo per far rendere al meglio Paloschi e Borriello in coppia. Tutto saltato per colpa della Juve, del portiere Gomis e dell’esperienza. Ad ogni modo, parlare di punti forti e deboli tra gli estensi non è facile: evidente che calciatori come Viviani e Grassi, uomini nel cuore del gioco, devono dimostrare di non essere sempre eterne promesse.
Come spesse volte succede per tante squadre che salgono in A dopo il tris di campionati vinti, quando anche nella Spal è calata una robusta dote di autostima e ci si è ridotti al ruolo di sparring-partner anche nel catino ribollente del Paolo Mazza, viene difficile riprendersi anche se il Crotone dello scorso anno consola. Il gioco di Semplici non è semplice . Un 3-5-2 che in Serie A può anche non reggere.
Si tratta quest’ultimo di uno schieramento fluido in fase di possesso, col quale si cerca di impostare da dietro con i centrali difensivi e tagliare le linee avversarie in verticale.
impostare da dietro con i centrali difensivi e tagliare le linee avversarie in verticale. I centrocampisti pronti a supportare la difesa si dovranno aprire per favorire le giocate sulle corsie laterali, opzione di gioco che permette agli spallini di attaccare in 5/6 calciatori. Il sistema si può paragonare a quello di Juric, con pallone per terra tirare fuori gli avversari dallo loro trequarti da una parte del campo per aprire su quello opposto (cambi campo).