Il 12esimo turno non riserva più particolari novità sul fronte VAR, anche se da Cagliari arrivano le immagini della prima espulsione di un allenatore per aver richiesto al quarto uomo l’utilizzo della tecnologia. Si tratta di Lopez, tecnico degli isolani. A parte l’episodio in terra sarda, soltanto pochi episodi hanno lasciato qualche dubbio.
GENOA-SAMPDORIA
Il Derby della Lanterna, arbitrato con personalità da Irrati, avrebbe potuto richiedere l’intervento del VAR in almeno tre occasioni. E probabilmente l’intervento c’è stato, ma in sordina, negli auricolari del direttore di gara. Gli episodi sono il tocco di braccio di Laxalt nel primo tempo (21’) su colpo di testa di Ferrari (il braccio è largo, ma il calciatore rossoblu lo sta levando. Si è valutata la non volontarietà del gesto) e pochi minuti dopo quello di Silvestre nell’area di rigore blucerchiata (colpo di testa e successivamente pallone che rimbalza sul braccio del difensore blucerchiato: analoga valutazione da parte di arbitro e VAR), avvenuto al 39esimo di gioco. Molti meno dubbi sulla presunta trattenuta su Lapadula in area: l’attaccante rossoblu (che aveva seriamente rischiato il cartellino rosso per la sbracciata su Torreira, costatagli il giallo) si lascia cadere con troppa facilità. Giusto non assegnare rigore.
SASSUOLO-MILAN
Le grandi ombre del VAR sono legate alla posizione di campo dove avvengono le infrazioni del regolamento, che evidentemente determina gerarchie di valutazione differenti. Perché in Sassuolo-Milan, al 12’ di gioco, il fallo a gamba tesa di Romagnoli su Falcinelli nel cerchio di centrocampo sarebbe potuto valere ben più del giallo estratto da Damato. Non ci si dimentichi che Romagnoli avrebbe poi portato in vantaggio i rossoneri una ventina di minuti dopo. E non ci si dimentichi neppure di come sia stato condannato sin qui solamente il Genoa per un’analoga dinamica, quello di Bertolacci su Lasagna a Udine. Testimonianza di un inizio stagione che non ha sorriso quasi per nulla al Grifone, nemmeno in sede VAR.
ATALANTA-SPAL
Polemiche, specialmente su sponda atalantina, per il rosso a Freuler rivisto al VAR dall’arbitro Chiffi, non alle prime difficoltà dall’inizio di questo campionato. Il direttore di gara andrà direttamente a rivedere la dinamica del fallo prima di decidere a che santo appellarsi. Alla fine deciderà, supportato dal giudizio di Valeri e Giallatini, per il cartellino rosso.