Primo allenamento di circa un’ora e mezza, diretto di fronte a un centinaio di tifosi e moltissimi addetti ai lavori della carta stampata e non solo. Per Davide Ballardini, presentato in mattinata, è stata una giornata importante, un nuovo battesimo col mondo Genoa. Un battesimo vissuto con tutti i crismi del caso: ai suoi ordini sul campo ventidue giocatori, escluso Rigoni che ha lavorato a parte.
Prima un allenamento a secco di circa venti minuti agli ordini di Barbero e Pilati per la squadra, mentre il tecnico si aggirava per il campo coi suoi collaboratori Melandri e Regno, chiedendo informazioni anche ai responsabili addetti al drenaggio e alla cura del terreno di gioco del “Signorini”. Un giro di campo per toccare con mano le novità apportate a Pegli negli ultimi anni. Prima un cerchio con tutti i giocatori coinvolti e prime indicazioni alla squadra. Squadra al gran completo, eccezion fatta per i cinque nazionali (Perin, Omeonga, Pandev, Galabinov, Pellegri, ndr) e per Palladino, non visto in campo (e con lui Landre). Presente invece Taarabt, che come scrivevamo in largo anticipo intorno alle 15,30 di questo pomeriggio, una volta arrivata comunicazione della restrizione della rosa del Marocco in vista della sfida alla Costa D’Avorio, interpellato, ha preferito restare a Genova per allenarsi agli ordini di Ballardini e “concorrere” alla salvezza del Genoa.
Dopo il riscaldamento (Rigoni avrebbe compiuto giri di campo per tutta la durata della seduta, ndr), venti giocatori a squadre di 10 contro 10 a gestire il possesso pallone in campo largo, per circa un quarto d’ora, poi con le porte e anche i portieri a simulare una partitella a campo ridotto. Anche qui una decina di minuti di indicazioni tecniche, con Ballardini e lo staff ai quattro angoli del campo ad osservare senza interrompere, poi il “liberi tutti” e il gioco libero. Proprio per “tastare” anche qui il terreno e vedere in libertà i valori della squadra e le caratteristiche dei singoli calciatori rossoblu. Sono saltate subito agli occhi le prove di difesa a quattro e di un centrocampo che sembrava a rombo. Considerazioni da fare anche quelle sulla posizione di Laxalt, quarto di sinistra in una difesa a quattro, e su quella di Lazovic, provato interno di destra in un centrocampo a tre.
BALLARDINI PARLA COL GRUPPO PRIMA CHE INIZI L’ALLENAMENTO