PAROLE, PAROLE, PAROLE – Non è Mina a cantarle ma tutto quello che ruota intorno al calcio italiano.
La Gazzetta dello Sport in prima pagina annuncia le 10 idee per risollevare l’Italia del calcio. Perché hanno aspettato l’uscita dal mondiale per manifestarle considerato che il fondo del barile pallonaro italiano è sull’orlo da parecchio tempo? Adesso tutti la vogliono “calda e subito”: riforma dei campionati, centri federali sparsi per la penisola, stadi rinnovati. Calda e subito fino a lunedì prossimo quando si conosceranno i risultati della 13esima giornata di campionato.
La storia degli stranieri per molti non regge. In A sono il 54,3% dei giocatori scesi in campo, in Portogallo e Inghilterra sono di più, in Germania il 48,6%. Peccato che nessuno calcoli che ve ne sono moltissimi nati in loco e che nessuno può considerarsi straniero. Basta vedere le convocazioni per le nazionali fuori nazione nei tre paesi nominati.
TAVECCHIO E VENTURA NON MOLLANO – Tavecchio e Ventura, ad ogni modo, non mollano. Il primo probabilmente l’avrebbe fatto ma la sua nomina a Presidente Federale, non capitata per caso ad inizio mandato e adesso perorata dal Coni e Malagò, non è calcistica ma politica. Tavecchio mollerà quando il Coni troverà la soluzione con Lotito e compagnia. Ventura è già fuori: basta dargli una liquidazione. Alcuni bene informati dicono si aggiri intorno ai 700.000 euro.
Tavecchio, da Presidente che non capisce di calcio, doveva prendere posizione quando già sull’aereo che portava gli azzurri a Milano di ritorno dalla debacle in Svezia si discuteva sul cambio di modulo. Dato che era una partita da vincere, i calciatori in toto volevano in campo il 3-4-3. Ventura, stizzito, il giorno dopo in riunione tecnica ha detto che si sarebbe dimesso se non si fosse giocato con il 3-5-2. Tavecchio da buon politico più che da calciofilo doveva accettare le dimissioni palesando un malumore del tecnico di Cornigliano, assegnando poi l’incarico ad un altro della panchina: sono tanti quelli a cui la si sarebbe potuta assegnare che sono stati avvistati a San Siro.
La lite tra De Rossi e il secondo di Ventura in occasione del cambio entrerà nei libri di calcio. Il capitano della Roma infervorato: “cosa c’entro io se dobbiamo fare gol? Fate entrare gli attaccanti esterni”. Un gesto che anche Joachim Löew, commissario tecnico della Germania abituato a maneggiare giocatori di prima fascia, ha apprezzato definendolo un “gesto di grandezza”.
Resta a questo punto evidente un passaggio: Ventura è stato respinto dai calciatori a partire dalla gara con la Spagna e non averlo capito per i vertici Federali, tra i quali figura anche Oriali in panchina, è stata l’Apocalisse della nazionale italiana. E cosa succederà adesso? Il Consiglio Federale della FIGC oggi deciderà? Sì, deciderà: meglio ripetere però che lo farà soltanto se prima la politica avrà deciso.
Importante che la politica in questa decisione sul calcio capisca che non può essere un immenso argano a cui sono attaccati un gran numero di uomini per sollevare una mosca.
LE PAROLE DI TAVECCHIO PRIMA DEL CONSIGLIO FEDERALE – “Siamo profondamente amareggiati e delusi per la mancata qualificazione al Mondiale, è un insuccesso sportivo che necessita una soluzione condivisa e per questo ho convocato per oggi una riunione con tutte le componenti federali per fare un’analisi approfondita e decidere le scelte future”.