Si avvicina a grandi passi la ripresa del campionato e abbiamo contattato la redazione de Il Crotonese, trisettimanale con piattaforma web che osserva da vicino le dinamiche del Crotone, per sapere un po’ meglio come Nicola stia preparando la sfida dell’ora di pranzo della prossima domenica (saremo allo “Scida” per raccontarvela). In particolare abbiamo rivolto alcune domande a Fabio Fiore, collega della redazione calabrese, che ci ha così risposto:
Due vittorie consecutive con Fiorentina e Bologna, il record di nazionali convocati (6) e adesso l’appuntamento col Genoa. Che clima si respira a Crotone?
L’entusiasmo, seppure contenuto, è il sentimento che anima il popolo rossoblù, reduce da una doppia affermazione che ha definitivamente completato il percorso di crescita della squadra. Con 12 punti in 12 giornate, perfetta media di uno a partita, il Crotone ha decisamente elevato il proprio rendimento rispetto allo scorso torneo (allo stessa giornata di dodici mesi fa ne aveva collezionati 5), a conferma del buon lavoro operato in estate, ma soprattutto della ormai consolidate certezze accumulate dai giocatori dopo un anno di apprendistato nella massima categoria. Le convocazioni dei giocatori nelle rispettive nazionali sono un ulteriore punto di orgoglio che spiega il lavoro svolto nel laboratorio rossoblù, che ora punta tutto sulla sfida contro il Genoa.
Verso quali scelte di formazione o ballottaggi si va in casa Crotone?
La sosta e l’impegno dei vari nazionali costringerà Nicola a delle valutazioni approfondite. La sensazione, però, è che si vada verso la conferma della formazione-base, ossia quella che nelle ultime settimane ha offerto le maggiori garanzie. Con un paio di rientri importanti. Martella dovrebbe rilevare Pavlovic (peraltro non al meglio), mentre sulle fasce Rohdèn dovrebbe riprendere il suo posto a destra con Nalini che potrebbe vincere la concorrenza di Stoian. In attacco conferma scontata per il tandem Budimir-Trotta.
Raffaele Vrenna ha predicato in settimana piedi per terra, facendo i complimenti a Nicola e al gruppo ma chiedendo di far valere la presenza del proprio pubblico allo “Scida” per continuare a fare risultato. Che avversario si aspetta il Crotone?
La spinta dello Scida è un’arma fondamentale per il Crotone, che in casa ha fin qui raccolto 8 dei 12 punti complessivi. Il direttore generale invoca calma e prudenza, consapevole di avere davanti ancora un cammino lunghissimo e imprevedibile. Quella di domenica con il Genoa è una sfida cruciale per i rossoblù, uno scontro diretto che potrebbre creare un solco ancora più profondo. L’arrivo di Ballardini potrebbe togliere alcuni riferimenti ai calabresi, anche se Nicola conosce bene i dettami del neo tecnico del Grifone. Naturalmente il Crotone si attende un Genoa battagliero, morso da una voglia di riscattare il periodo nero e risalire la corrente. E con questi presupposti si preannuncia una sfida ricca di contenuti e tutta da gustare.
Il destino ha diviso una seconda volta Juric dall’incontrare il pubblico con cui ha condiviso la storica promozione di due stagioni fa. Ora al Genoa è tornato Ballardini. Come si vivono l’uno e l’altro aspetto?
Ivan Juric resterà per sempre il principale artefice della storica promozione in serie A. Un uomo adorato dalla tifoseria anche perchè tra il 2001 e il 2006 vestì da giocatore il rossoblù incarnando lo spirito del gladiatore in campo. Trascinatore e instancabile punto di riferimento, che due anni fa ha completato il suo percorso dalla panchina, ottenendo un risultato incredibile. La scelta di abbandonare Crotone per sposare la causa del Genoa ha in parte annacquato l’amore incondizionato che i suoi tifosi avevano per il croato, ma prevale sempre la gratitudine infinita per il lavoro svolto a Crotone. E il fatto che mancherà la rimpatriata allo Scida ha generato una piccola delusione.