La seconda gara di mister Ballardini sulla panchina del Genoa, dopo il bel successo di Crotone, coinciderà col suo terzo incontro in carriera col calore del “Ferraris” e del pubblico di fede rossoblu. Questo e altro è stato affrontato nella conferenza stampa odierna a Villa Rostan, programmata per le ore 14 (alla presenza anche di RomaTV, ndr). Segui la diretta testuale aggiornata in tempo reale direttamente da Pegli.
La sua prima gara di nuovo al Ferraris. Che partita si aspetta?
“Il Ferraris rimane un terreno amico, molto amico, perché chi ci vuole bene ci aiuta. Non dovremo fare altro che andare oltre le nostre capacità mettendoci quel qualcosa in più che anche i nostri tifosi vogliono. Se mi aspettavo una Roma così in alto? Chiariamo un punto: ha cambiato molto o poco come giocatori? Mi sembra poco, perciò la Roma mi pare, assieme a Juventus e Napoli, la squadra più forte. Nel gioco è più o meno come il Napoli, gioca bene e interpreta bene le due fasi di gioco. Sono organizzati e con grande forza fisica, hanno tutto per competere su più fronti”.
Riproporrà la stessa squadra di Crotone?
“Come giocatori non so, vedremo oggi. Diciamo che devi avere quell’attenzione e quella chiarezza per essere di aiuto, devi essere ancora più bravo perché a chi affronti domenica non puoi concedere molto. Spesso le nostre qualità vengono dopo attenzione, chiarezza e determinazione, oltre alla sana cattiveria che devi metterci, visto che in questo momento serve”.
“Quel Genoa-Roma lo ricordo: non meritavamo di essere tre gol sotto e la gara la si stava giocando bene. La ricorderemo sempre, ma oggi non c’entra proprio nulla”.
Lapadula a che livello di condizione è?
“Sta sempre meglio, ma non è ancora al top della condizione. Penso che non sia al massimo e lo sa anche lui. Ad un attaccante basta un niente per poi recuperare quel gap che manca”.
Come procede il processo di recupero di Lazovic?
“L’ho sempre ammirato e per me ha qualità importanti. Bisogna che le tiri fuori. È molto serio e professionale e ha anche qualità di un certo rilievo: perché non tirarle fuori?”
Domani ritrova il Ferraris: personalmente che emozioni pensa di provare?
“Nessuna, ma perché siamo talmente concentrati su cosa dobbiamo fare che il piacere di tornare c’è, ma pensiamo tutti alla partita. Le emozioni ci sono ma le lasciamo dopo, vengono dopo”.
Dopo la scossa iniziale cosa serve per non perderla?
“Non c’entra niente la scossa. Uno arriva e porta quello che è, le sue idee e i suoi allenamenti: ‘scossa’ non mi sembra il termine giusto. Ci vuole della sostanza: scosse o altro non capisco bene a cosa alludano. Non riesco a tradurle queste parole, si deve parlare di lavoro”.
Taarabt può fare come Perotti al Genoa?
“Non ho avuto la fortuna di allenarlo. Non lo conosco ma ne riconosco le straordinarie qualità. Per me Taarabt è giocatore che ha qualità straordinarie a cui deve abbinare il piacere di sentire di averle, la responsabilità data dal suo talento. È una responsabilità che deve percepire, in allenamento e fuori dal campo”.
Di Francesco e lei siete accomunati dal minimo comune denominatore di volervela giocare con cattiveria, sostanza. Quanto saranno importanti i duelli individuali e come si argina una squadra che fa della ricerca della superiorità numerica un punto di forza?
Sarà meglio che duelli individuali a tutto campo non se ne facciano. Sarà meglio che i giocatori della Roma si trovino in ogni situazione della partita una squadra che faccia bene le due fasi di gioco, che condizioni gli avversari e cerchi di prenderli e farli giocare meno tranquillamente possibile, cercando con la palla tra i piedi di creare problemi individuali. Se ci limitiamo a voler vincere solo duelli individuali, per ora non c’è molta partita.
La Roma con un tridente vi farà cambiare idea tattica?
“No, perché poi a parte il tridente hanno delle mezze ali straordinariamente brave negli inserimenti. Dovremo essere bravi a non farli attaccare, ad arginarli. È una squadra che attacca con tutti i propri giocatori”.
DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI MISTER BALLARDINI: