Var Capitale. Potremmo sintetizzare così la 14° giornata di Serie A che, per quanto ancora non conclusa, ha già detto molto di cosa significhi avere la tecnologia applicata al calcio. Significa svelare un rigore a favore del Genoa che probabilmente a velocità di gioco non sarebbe stato concesso, neppure se esistessero ancora gli addizionali di porta, e significa altresì assegnarne uno allo scadere alla Fiorentina, che di stanza a Roma, sotto uno a zero contro la Lazio, le permette di tenere aperta la lotta per le prime cinque posizioni del campionato. Con Sampdoria-Lazio in programma il prossimo turno. Andiamo a vedere gli episodi più eclatanti.
CAGLIARI-INTER – Diversi interventi del VAR per convalidare le reti nerazzurre e cagliaritane. Ad ogni modo fila tutto liscio sino allo scadere, quando arriva il terzo gol dell’Inter: per Pairetto e i collaboratori nel gabbiotto del VAR il fallo di Perisic su Rafael non è fallo, motivo per cui l’azione può proseguire e propiziare la terza rete dell’Inter, la 15° di Icardi in campionato. Molte le polemiche che hanno accompagnato questa decisione considerato che il Cagliari avrebbe ancora potuto pareggiare la gara: in tanti, soprattutto in terra sarda, avrebbero affermato che “allora anche il VAR può sbagliare!”.
GENOA-ROMA – Lo schiaffo di De Rossi è talmente plateale che è quasi impossibile non assegnare rigore ed espellere il capitano giallorosso. Episodio decisivo che il VAR sottolinea. Anche lo sgambetto di Juan Jesus su Lapadula, al 72esimo, poco dopo la rete del centravanti
Una partita frizzante quella che ha dovuto gestire il fischietto di Trieste, che nel primo tempo ha avuto a che fare con un Fazio particolarmente nervoso. Roma che ha protestato per almeno tre interventi ritenuti dubbi, prima il fallo di mano di Laxalt al 18′ del primo tempo (il movimento di Laxalt non è volontario e le braccia sono attaccate al corpo, due contingenze che il VAR avrà tenuto in considerazione per non richiamare Giacomelli) e poi allo scadere della partita: in quest’ultimo caso, né la trattenuta di Zukanovic, né il contatto tra Rigoni e Defrel sembrano avere gli estremi per la concessone di un calcio di rigore.
LAZIO-FIORENTINA – Polemiche e prima incidenza pesante del VAR sulle sorti del campionato: la Lazio, in vantaggio sino a pochi minuti dal triplice fischio, si vede prima negare un rigore per fallo su Parolo in area e se ne vede invece assegnare un altro, mediante VAR, in pieno recupero, quando Caicedo maldestramente stende Pezzella in area di rigore. Strakosha non è più miracoloso come con Dybala e la partita finisce in pareggio, coi biancocelesti fischiati che mancano l’aggancio in solitaria al quinto posto e alla Roma.
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