A Coverciano all’Università del calcio facevano e faranno distinzione tra la lettura e l’analisi di una partita di calcio. Per lettura intendevano in tempo reale durante la gara la valutazione, da parte di un tecnico o del suo secondo, della propria squadra e degli avversari.
L’analisi cominciava a partita finita, generalmente il primo giorno alla ripresa dei lavori: tutto avveniva attraverso dei video con contenuti generali o parziali del gioco. Alla giornata d’oggi si usano anche l’utilizzo di mezzi informatici e statistiche.
Leggere una partita è uno dei compiti più qualificanti di un allenatore. Il suo contributo dalla panchina deve essere offerto a coloro che giocano in modo tale che recepiscano subito se quello fatto dal tecnico ha dei vantaggi e può cambiare la gara in corso. L’allenatore che riesce a modificare l’andamento della partita e del risultato attraverso rapide decisioni, correggendo le posizioni in campo oppure i compiti tattici di alcuni giocatori, predisponendo cambi di marcatura e sostituzioni acquista consenso non tanto tra gli addetti ai lavori, che leggono la gara, ma tra quelli che hanno la testa sul pc a mezzogiorno, di pomeriggio e di notte (costretti) solo pronti nel tentare di certificare il cambio di modulo, i minuti di possesso pallone o altri sgobb, anche da parte dei giocatori di più personalità cosiddetti leader nel gioco.
Non è un compito facile e semplice. La difficoltà più grande è il prendere decisioni tempestive e immediate in seguito a valutazioni attente e precise non solo sugli avversari ma anche sui propri calciatori in campo.
In tutto ciò Ballardini, anche in passato, ha dimostrato di essere bravo. Con intuito, metodo e raziocinio lavora sempre in funzione del risultato. Il suo allenamento mentale è sempre condotto con il suo staff. Tante volte in gara è a colloquio specialmente con Regno: con quattro occhi si valuta meglio.
Non durante la lettura della partita ma durante l’analisi, a Coverciano, avevano disposto – e penso sia ancora in auge – un questionario semplice che uno staff, anche con l’aiuto dei calciatori, deve sapere valutare. Un questionario puramente semplificativo che riportiamo.
Il sistema di gioco adottato. Controllo del gioco tramite: vantaggio territoriale o possesso pallone?
Il controllo del gioco è avvenuto: a) superiorità tecnica; b) migliore condizione fisica generale; c) inefficace marcamento degli avversari; d) gioco collettivo più efficace
Giocatori dominanti, propulsori di gioco e quelli in scarsa vena?
Il reparto più forte e quello più debole?
Catene di gioco e gruppo di calciatori che hanno una notevole intesa tattica?
Cosa bisogna fare per spezzare una catena forte di gioco?
Quali le zone più pericolose: laterale sinistra o destra, zona centrale?
Qual è la zona di campo dove viene perso con più frequenza il pallone?
Qual è il contributo degli attaccanti in fase difensiva e dei difensori in fase offensiva. C’è un interscambio di ruoli e funzioni?
In fase difensiva c’è buona copertura?
Si gioca a zona, ad uomo o mista?
Dove viene effettuato il fuorigioco e in che zona del campo preferibilmente?
La squadra gioca compatta o allungata?
Come si svolge la fase offensiva: 1) con palleggio e fitta rete di passaggi corti, 2) passaggi lunghi in profondità, 3) con inserimenti di calciatori provenienti dalle retrovie, 4) con azioni individuali?
L’ordine con cui porsi le domande non sarà uguale per tutti i tecnici, ma varierà sulla propria squadra e sui prossimi avversari. Oggi si monitora la quantità con altri mezzi rispetto al passato. Con l’analisi della gara si tende alla qualità del gioco per avere informazioni sui fattori di rendimento tecnico – tattici individuali e di squadra. Questa operazione sarà stata sviluppata da Ballardini e il suo staff, che pur avendo visto dvd e Genoa dal vivo volevano capire le peculiari caratteristiche dei calciatori che non conoscevano e che avevano giocato poco nella precedente gestione.
La partita con il Crotone di Coppa Italia è come il “ca(L)cio” sui maccheroni per scoprire in gara ufficiale prerogative di calciatori sempre in panchina è sempre nascoste durante gli allenamenti. Oggi al Genoa si studia anche grazie al buon lavoro di Murgita, bravo non solo con video grafici e personal computer a vivisezionare la gara del Genoa e degli avversari ma anche a mettere a disposizione di Ballardini la sua esperienza di vice allenatore in squadre di B e A dal 2006 nel leggere il passato e il futuro del Vecchio Balordo, e nel confezionarlo con la tecnologia. Tutte informazioni e prodotti utili al risultato.
Murgita, al Genoa dal 2013, ha più di 170 partite con Gasperini, Juric, Liverani, Mandorlini, Ballardini.
Se la lettura e l’analisi di una gara è come entrare in quelle strutture dove c’è scritto le apparecchiature devono essere utilizzate dagli addetti ai lavori, la lettura critica di una gara è diventato uno status di conoscenza anche senza aver mai dato un calcio al pallone e qualcuno senza aver mai letto un libro di tecnica e tattica. Basta leggere i quotidiani sportivi o ascoltare alcune trasmissioni per capire subito che ci sono allenatori, calciatori e giornalisti che istintivamente sono capaci di inquadrare lo svolgimento di una partita. Quelli che ci riescono lo hanno acquisito soprattutto con esperienza sul campo e scrupoloso studio.