In una gara fondamentale per le speranze europee di entrambe le squadre, a giocare un ruolo decisivo è stato il direttore di gara Giacomelli: il cartellino rosso rifilato a Ciro Immobile, reo di aver colpito l’ex Genoa, Inter e Roma Nicolas Burdisso nel mezzo di un’accesa protesta, ha inevitabilmente indirizzato la gara su binari favorevoli al Torino. Né il direttore di gara né tantomeno l’avar Di Bello assegneranno il rigore così richiesto proprio dal numero 17 biancoceleste e dalla Lazio, mentre i ragazzi di Mihajlovic saranno caparbi a trovare il vantaggio nella ripresa – con un “rispolverato” Alex Berenguer – e chiudere la partita con un gran colpo dalla lunga distanza di Tomás Rincón.
MARCO PAROLO – Questo dirà il centrocampista laziale ai microfoni di SkySport: “Pensavamo stesse andando a vedere il rigore, invece ha controllato un’azione su cui poi lo stesso Burdisso ha detto di non essere stato toccato. Hanno sbagliato, c’era un rigore grosso e l’espulsione ci ha penalizzato”.
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Una perla di Luis Alberto rimetterà in carreggiata i biancocelesti, arricchiti da Caicedo e dal ritiorno di Felipe Anderson in attacco, ma la prima rete di Edera nel nostro campionato metterà a sedere Strakosha per la terza volta in meno di 90′. Finisce addirittura in 9 la squadra di Simone Inzaghi, che lascia abbandonare il campo prematuramente proprio ad Alberto per motivi precauzionali, essendo lo spagnolo acciaccato. Dal possibile rigore dell’1-0 all’1-3 finale, la strada non è mai stata così breve.
IGLI TARE – Questo invece il giudizio del direttore sportivo biancoceleste: “Il Torino ha vinto meritatamente nel secondo tempo, ma noi oggi siamo stati penalizzati fortemente con un errore decisivo: non chiediamo nessun favore ma un giudizio corretto. Burdisso ha detto all’arbitro di non essere stato toccato, ‘non mi ha fatto niente’, ma purtroppo Immobile è stato espulso comunque. Come mai si vede una cosa e l’altra no? Il calcio di rigore è netto, chiaro, l’arbitro al VAR ha guardato solamente il fallo di Immobile su Burdisso e questo mi lascia tanti dubbi”.
19 reti in 15 partite per una Lazio che perde Immobile e si infuria. Ad approfittarne è solo il Toro, che con una squadra inedita comincia bene e finisce anche meglio: 1-3 all’Olimpico, i granata non perdono dal 25 Ottobre (3-0 contro la Fiorentina) e si proiettano in zona Europa a -1 dal Milan forti di 2 vittorie e 4 pareggi.