La 16° giornata non ha sorriso in maniera particolare al VAR, che se nelle settimane scorse aveva messo in parte a tacere le polemiche, nell’ultimo turno è tornato ad infuocare gli animi dell’opinione pubblica calcistica, da Genova a Roma passando per Ferrara. Gii episodi più discussi delle partite disputate sino a lunedì sera sono già stati presi in considerazione (clicca qui per saperne di più): ieri sera la gara tra Genoa e Atalanta ne ha almeno altri due da mettere in evidenza.
LA MANCATA AMMONIZIONE A MASIELLO PER FALLO DI MANO – Andando a rivedere il tocco di mano di Masiello al minuto 8’ 27” della prima frazione di gara ci si rende conto che il pallone, se non fosse bloccato nella sua corsa dal braccio destro del difensore orobico, finirebbe nella disponibilità di Rigoni, liberissimo sulla destra. Di qui a dire che il Genoa avrebbe potuto capitalizzare l’occasione ce ne passa: quel che è plausibile è che Doveri avrebbe dovuto ammonire il difensore nerazzurro, se non altro per aver vanificato sul nascere una potenziale occasione da gol rossoblu. Il movimento del braccio, che è largo, non sembra volontario e non è diretto verso il pallone, ma non è neppure nitidamente proiettato ad allontanarvisi (dal pallone). Ad ogni modo Doveri deve gestire una situazione intricata, vista anche la vicinanza di Pandev rispetto a Masiello al momento del tocco, che diventa per regolamento una delle maggiori discriminanti per la valutazione e l’interpretazione arbitrale della regola 12 su “falli e scorrettezze”. In questo senso, il direttore di gara appare in posizione, pur con Freuler sulla propria linea visiva, per valutare la punibilità o meno del gesto. Ci sono una serie di concause che lasciano qualche dubbio. Tanto più se un minuto e mezzo più tardi scatterà il primo giallo della gara estratto da Doveri, cartellino che finirà proprio all’indirizzo di Masiello, che per somma di sanzioni sarebbe potuto uscire subito di scena: Genoa avanti e Atalanta in dieci.
IL FALLO DI PETAGNA SU ZUKANOVIC – Ma la vera attenzione si focalizza sul fallo di Petagna su Zukanovic al 44′ del primo tempo. Che sia fallo non sembrano esserci dubbi, se non altro per l’eccesso di foga con cui Petagna vince il duello con l’ex compagno di squadra. Molto probabile che poi la revisione del VAR risulti più complicata del previsto vista la presenza di poche e distanti inquadrature sull’episodio per via del minor numero di telecamere presenti al “Ferraris” (con più telecamere aumentano le possibilità che si riprenda un medesimo istante di gioco da più angolazioni). A velocità di gioco, con Doveri molto distante dall’azione e concentrato sul pallone come si vede dalle immagini, viene presa la decisione di soprassedere e sugli sviluppi dell’azione, su assist dello stesso Petagna, arriva il gol del pareggio orobico. Tra le “infrazioni contro un avversario” da considerarsi, per il direttore di gara, “negligenti, imprudenti” o di “vigoria sproporzionata” vi sono, nell’ordine e per regolamento aggiornato al giugno 2017:
- caricare
- saltare addosso
- dare o tentare di dare un calcio
- spingere
- colpire o tentare di colpire
- effettuare un tackle o un contrasto
- sgambettare o tentare di sgambettare
Il fallo subìto da Zukanovic, se riletto dopo questa tabella, parrebbe ancora più evidente. Vero che a velocità di gioco la dinamica di incrocio delle corse dei due calciatori è strana, tuttavia con un check più accurato e ampliato si sarebbe probabilmente concesso il fallo e, di conseguenza, annullata la rete della formazione bergamasca. La vicenda, seppure con diverso esito, ha ricordato un’analoga dinamica vissuta proprio dall’Atalanta in una recente sfida casalinga contro la Juventus, alla settima giornata: Gomez subisce una gomitata (netta, ndr) sul volto da parte di Lichtsteiner e una decina di secondi dopo Madzukic segna la rete dell’1-3. Damato assegna il gol, ma qualche minuto dopo lo annulla e fischia fallo per la formazione di Gasperini. Al “Ferraris” il precedente atalantino alla settima giornata non è stato “manifesto” per nessuno.
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