Sarà un Natale di segnali positivi quello che passerà il Genoa prima di salutare il 2017 calcistico con la trasferta di Torino. La partita col Benevento, che ha regalato la 120° gara a punti in Serie A a mister Ballardini (36 col Genoa, ndr), ha regalato anche tre preziosi punti, che sommandosi agli otto conquistati nelle precedenti cinque gare diventano undici. Una convincente rincorsa salvezza per la quale ancora si deve migliorare. E peraltro questo dicembre pre-natalizio si chiude con qualche freccia in risalita anche perché si parla del primo bottino pieno in casa, che arriva dopo sette mesi di astinenza. Troppi perché si potesse andare ancora oltre.

PERCHÉ SORRIDERE – In casa Genoa da 128′ non si subiscono gol: si parla del migliore dato stagionale, che si potrà ancora incrementare dalla gara contro il Sassuolo. In generale, il Grifone non raccoglie il pallone in fondo alla porta da 220 minuti, secondo solamente a Juventus (465′) e Fiorentina (429′). Merito di una difesa di squadra ormai non più frutto del caso, ma che pure in gare difficili mentalmente e cariche di aspettative – e questo era accaduto in parte anche con l’ex tecnico Juric – difende convinta dei propri mezzi. E se Perin ogni tanto qualche miracolo deve farlo, è perfettamente nelle sue corde. E il Genoa ne trae benefici.

Oltretutto vale la pena vedere il bicchiere mezzo pieno visto che col successo di ieri al “Ferraris” il Genoa di mister Ballardini chiude a 7 punti (due vittorie, un pareggio e una sconfitta, ndr) il mese di dicembre pre-natalizio, tiene il passo di Roma, Lazio e Napoli e accorcia con le squadre di centro e bassa classifica. Nel dettaglio, recuperati 2 punti alla Spal; 3 punti all’Hellas Verona; 4 punti al Crotone; 5 al Cagliari; 6 al Chievo.

Altro dato da evidenziare: Taarabt si mette in evidenza per un gran numero di palloni persi durante la gara col Benevento (12). Se a primo impatto potrebbe sembrare un dato prettamente negativo, in realtà evidenzia pure la predisposizione del calciatore marocchino a cercare di puntare sempre l’avversario per saltarlo e creare superiorità numerica. Non sempre operazione che va a buon fine, ma anche l’unico e nitido frangente di gioco durante il quale la squadra rossoblu cerca il duello individuale. Ad un recente incontro con addetti ai lavori del panorama calcistico cittadino, è stato spiegato con chiarezza che avere in rosa calciatori in grado di vincere gli uno contro uno diventa nel calcio moderno uno degli aspetti fondamentali per vincere le partite. In chiusura, da annotare sull’agenda la continua crescita di Spolli e il secondo centro dal dischetto di Lapadula.

Genoa 1-0 Benevento, Lapadula la decide. Prima vittoria sofferta al “Ferraris”

PERCHÉ RIFLETTERE – Otto conclusioni su nove, contro il Benevento, si materializzano entro i 15 metri dalla porta di Belec. Il Genoa però segna solo di rigore all’ultimo minuto. Ballardini ribadisce da settimane che sarebbe preoccupato se la squadra non creasse i presupposti per andare in rete. Giusto, ma senz’altro le 15 reti segnate in totale dal Genoa (10 in casa, 5 fuori) non riflettono le potenzialità di questa squadra, 17° attacco del campionato, e sprecare così tanto di quanto prodotto alla lunga può costare a un Genoa che cerca una ancor più fluida reversibilità da fase difensiva a offensiva e vince sin qui di misura. Migliorabile, in una stagione per certi versi anche molto sfortunata, il fatto di essere il 14esimo attacco casalingo, che non sembra essere direttamente proporzionale ai valori di questa squadra.

Da ritrovare poi Veloso, come si accennava pure nell’editoriale di questa mattina (clicca qui per rileggerlo). In un centrocampo dove il suo ruolo diventa fondamentale per assicurare gli equilibri dell’intera squadra, un suo impatto incolore nell’economia dei 90′ di gioco rischia di sbilanciare l’andamento generale: la stagione scorsa lo ha ampiamente dimostrato nel momento in cui il numero 44 rossoblu è dovuto stare fuori per infortunio. Contro il Benevento, per la prima volta da inizio stagione, l’impatto del portoghese sulla gara è stato pressoché nullo in termini statistici: un tiro fatto, un pallone recuperato e uno perso, col secondo tempo meglio del primo e diverse situazioni di gioco (angoli, punizioni o cross) in cui la precisione è mancata e ha fatto rumoreggiare il “Ferraris”. Rimane ad ogni modo il calciatore ad aver corso di più tra le fila rossoblu (11,6 km sui 110 totali della squadra, ndr), anche più di Laxalt o Zukanovic. Nel 2018 casalingo (e non) del Genoa ci sarà bisogno ancora di lui.

Ultimo dato: alla gara giocata col baricentro più alto dall’avvento di Ballardini (56,53 metri contro i 43,90 dell’ultima trasferta di Firenze, ndr) è corrisposta quella con alcuni tra i più pericolosi attacchi in contropiede subiti a campo aperto da inizio campionato, propiziati da alcuni errori tecnici che avrebbero potuto fare parlare di ben altra vigilia. Laxalt e Perin ci avrebbero fortunatamente messo una pezza.

Tutti dati da sottolineare e su cui ragionare con maggiore serenità dopo la vittoria sul Benevento. Adesso godersi il Natale a 17 punti.

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 18° giornata)

  • GOL FATTI: 15 (17° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI IN CASA: 10 (14° attacco della Serie A)
  • GOL FATTI FUORI CASA: (19° attacco della Serie A)
  • GOL SUBITI: 22 (6° difesa della Serie A)
  • GOL SUBITI IN CASA: 17 (19° difesa della Serie A)
  • GOL SUBITI FUORI CASA: (2° difesa della Serie A)
  • RIGORI A FAVORE: 3
  • RIGORI CONTRO: 2
  • VITTORIE: 4
  • SCONFITTE: 9
  • PAREGGI: 5