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Il 2017 del Genoa: ottobre, novembre e dicembre

Chiusosi – non del tutto, come vedremo – il capitolo calciomercato e con un campionato ormai entrato nel vivo, il Genoa si trova a fare i conti con una classifica deficitaria dopo le prime 6 giornate di campionato: 2 soli punti, resi ancora meno soddisfacenti dallo 0-1 maturato al Ferraris per mano del Bologna, in una gara decisa dall’acuto di Rodrigo Palacio in contropiede. I rossoblù liguri sprecano di tutto e di più, gli emiliani ringraziano e fanno festa a pochi giorni dalla sosta per le nazionali.

Genoa-Bologna, le statistiche: non è più questione di moduli o idee, ma di concretezza

FAME FATALE – Il tecnico Ivan Juric viene confermato, nella speranza che una vittoria nella dura trasferta di Cagliari possa dare uno scossone alla squadra e soprattutto ad una  classifica ampiamente deficitaria. Alla Sardegna Arena gioca Andrej Galabinov, che decide la partita insieme ad uno scatenato Adel Taarabt e con gli ormai soliti inserimenti di Luca Rigoni in area di rigore. Mauro Rastelli schiera dal primo minuto Gregory van der Wiel e perde la panchina, sebbene una reazione tardiva avesse rimesso in carreggiata i sardi, prima con l’ex Leonardo Pavoletti e poi con il penalty trasformato da Joao Pedro.

L’Italia nel frattempo pesca la Svezia, il tutto mentre Giorgio Perinetti provava a dare tranquillità e sicurezza nel suo nuovo ruolo di direttore generale: “Un premio meritato, con più attenzione possiamo competere ovunque”. Juric vuole andare a far punti contro il Milan al Meazza, chiede almeno un punto in conferenza stampa e lo ottiene sul campo: espulso Bonucci per una gomitata sul volto di Rosi, i rossoneri giocano quasi meglio in inferiorità numerica. Dal sofferto 0-0 del 22 ottobre il Genoa esce tuttavia rivitalizzato, insieme a Udinese, Cagliari, Hellas Verona e Crotone a quota 6 punti (+1 sulla SPAL penultima e -2 dal Sassuolo tredicesimo).

Foto TanoPress

Al Ferraris, dove il Genoa non riesce più a vincere, arriva il Napoli primo in classifica: 2-3 il risultato finale, Taarabt illude ma Dries Mertens ristabilisce la supremazia, Izzo ci riprova ma un’autorete sfortunata di Zukanovic nega all’attaccante belga la tripletta e condanna il Vecchio Balordo alla seconda sconfitta nel mese di Ottobre, mese che si chiuderà con il funesto 1-0 contro la SPAL. Novembre si apre invece con la grande occasione persa nel derby, quando un Genoa spavaldo spreca un paio di grandi occasioni e subisce una durissima punizione per mano di Gaston Ramirez e Fabio Quagliarella. Gli errori sotto porta di un Lapadula ancora a secco e il terzo derby consecutivo terminato con una sconfitta, uniti ad una classifica tutt’altro che rassicurante, portano all’esonero di Ivan Juric, “a cui vanno sentiti ringraziamenti per l’impegno profuso in questa difficile prima parte di campionato”. 

Genoa, Balla Ballardini

BALLARDINI TER – Torna sulla panchina del Genoa Davide Ballardini, che in oltre un mese e mezzo di gestione ristabilisce una media punti più che rispettabile in virtù di 3 vittorie, 2 pareggi e una sola sconfitta contro l’Atalanta del grande ex Gian Piero Gasperini, prima dello 0-0 nella gara di ieri pomeriggio contro il Torino di Sinsa Mihajlovic.

A metà novembre l’Italia uscirà invece dai Mondiali di Russia 2018 senza nemmeno staccare un pass per la fase a gironi, cosa che non accadeva dal lontano 1958: si rivelerà fatale proprio la fame degli svedesi, fortunati a portare a casa la vittoria in patria e mai colpiti fino in fondo dagli attacchi azzurri alla Scala del calcio. “Italia in imbarazzo e sull’orlo del baratro” secondo i quotidiani mondiali, Genoa in netta ripresa con l’avvento di Ballardini, alla terza esperienza sulla panchina rossoblù.

CALCIOMERCATO – A fine mese arriverà invece un importante regalo di Natale per i tifosi, che trovano sotto l’albero Giuseppe Rossi. Risolti anche gli ultimi problemi legati al contratto, il nuovo numero 49 del Genoa viene presentato alla stampa il giorno 5 Dicembre e tesserato ufficialmente il 19 dello stesso mese. Raffaele Palladino sarà invece rimosso dalla lista dei convocabili in campionato.

Foto TanoPress

TESTA, COMPATTEZZA, SALVEZZA – Il Grifone detta legge allo Scida, Lapadula trova la prima rete contro la Roma (in una gara decisa anche dalla follia di Daniele De Rossi proprio sul numero 10 rossoblù), si chiude contro l’Hellas, si illude in casa di fronte alla Dea ma dimostra concretezza nello strappare un prezioso punto al Franchi. La partita contro il Benevento è un capitolo a parte: al netto della vittoria al 90′, decisa su rigore proprio da Lapadula, restano “7-8 occasioni nitide create nel primo tempo” e un contropiede potenzialmente mortifero sventato dalla coppia Perin-Laxalt nella ripresa. Prima vittoria sofferta al Ferraris.

Foto TanoPress

COPPA ITALIA – Nel mezzo la convincente vittoria (decisa da un bolide di Francesco Migliore) della “seconda squadra” contro il Crotone in TIM Cup, una competizione dalla quale proprio gli uomini di Ballardini usciranno due settimane dopo per mano della Juventus: 2-0 allo Stadium, decidono Dybala e Higuaìn ma il Genoa è vivo e vegeto. In campo, degli 11 che hanno sfidato la Fiorentina qualche giorno prima, si rivede solamente Petar Brlek: Ballardini ne cambia 10 e la differenza sul campo fatica a vedersi. A fare la differenza saranno proprio le due frecce bianconere a disposizione di Massimiliano Allegri. Primi minuti con la maglia rossoblù anche per Giuseppe Rossi, che ha sui piedi la possibilità di convertire in rete un penalty ma viene fermato dal V.A.R. a pochi passi dal possibile ritorno al gol. “Sarebbe stato un grande gesto di sport, visto il risultato” dirà poi mister Ballardini nell’analisi post-partita. Pepito, nonostante tutto, sorride: la sua avventura è appena cominciata.

PUNTI OTTOBRE: 4
PUNTI NOVEMBRE: 4
PUNTI DICEMBRE : 8
GOL SEGNATI: 10
GOL SUBITI: 11
VITTORIE: 4 + Coppa Italia
SCONFITTE: 4 + Coppa Italia
PAREGGI: 4

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