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Genoa, urlando contro il cielo!

Vigilia di Capodanno con piccola festa del Genoa per il buon pareggio contro il Torino allo Stadio Olimpico. Uno 0-0 non bello con un Toro uscito scornato e un Grifone contento di continuare a fare punti. Punti preziosi con un pareggio voluto e organizzato dalla vigilia.

Vecchio Balordo organizzato nella fase difensiva ma troppo remissivo in quella offensiva: troppe transizioni sbagliate dopo il centrocampo. Palloni lunghi dalla retroguardia non andati a buon fine, anche se Perin in conferenza stampa avrebbe detto che era tutto preparato e studiato.

Perin: “I punti li facciamo tutti insieme, io da solo non posso fare nulla”

Indipendentemente del pareggio contro i granata, il Vecchio Balordo deve festeggiare i 18 punti in classifica al giro di boa, una chimera dopo le prime dodici giornate di campionato. Solo 6 punti nelle prime 12 giornate di campionato che non sono solo colpa di Juric, ma che sono dipesi dai numeri dell’intero 2017 e anche dagli uomini, e non solo, che Juric aveva intorno.

Urlando contro il cielo, copyright da Liguabue, per la classifica inaspettata al dodicesimo turno di campionato. Urlando contro il cielo perché tutto non era da buttare via. Ballardini ha solo aggiunto con i nuovi dirigenti organizzazione dentro e fuori dal campo.

Funziona l’organizzazione del Balla sul terreno di gioco dove tutti devono ragionare in funzione del pallone, occupando gli spazi in modo equilibrato tenendo conto solo in parte di come e dove si spostano gli avversari. Per fare tutto questo i giocatori devono sapere come muoversi: servono conoscenze di gruppo e non individuali. Ovviamente poi servono qualità dei singoli per arricchire il contributo collettivo.

Non essendo di scuola “paganiniana” bisogna ripetersi. Al Genoa attuale riesce tutto bene in fase di non possesso e tutto molto male in quella di possesso. La linea di centrocampo a 5 è più efficace in fase difensiva grazie alle scalature dei centrocampisti sulle corsie laterali a coprire il pallone, scalature che permettono a Spolli e compagnia di fare una linea Maginot difficile da superare in profondità.

Tutto ciò non avviene bene con le mezzali in fase offensiva e il loro lavoro di inserimento appare farraginoso, non coperto dagli esterni internamente, e non mette in crisi i centrocampi avversari schierati a 3 o 4 calciatori, sempre uno meno dei rossoblu.

Al di là di quello cronicizzato, il Genoa è stato messo sulla strada giusta da Ballardini con la prima operazione per permette di vincere gli scudetti e anche salvarsi: non prendere gol. Prossimamente il Balla andrà alla ricerca del gioco che gli piace di più: attaccare, quello visto per una 50’ di minuti totale con Benevento e Torino.

Andrà alla ricerca di quel 3-4-2-1 o 4-3-1-2 che portano anche più facilmente dentro le aree avversarie: importante, qualunque sia il  modulo utilizzato, che venga sempre fatto con equilibrio e organizzazione. D’altronde le qualità sono quasi tutte davanti.

Ballardini alla fine dell’anno fa urlare contro il cielo per i 12 punti conquistati in 7 gare e per gli zero gol incassati in trasferta. Non bisogna urlare contro il cielo perché Perin ha ripreso le liane della porta rossoblu: era nel suo DNA. Adesso deve reclamare  un posto nell’Olimpo nazionale e sarà lui a dover urlare per avere almeno tanta pubblicità uguale come la hanno altri suoi colleghi, con paginate intere sui quotidiani sportivi – e non – e dentro i tubi catodici. Perin attualmente è il più forte!

Una segnalazione anche per Biraschi, senza togliere nulla a Rosi: è pronto a prendersi il posto da titolare: qualità, grinta e forza non gli mancano.

Biraschi: “Sempre a disposizione di Ballardini, un onore lottare per il Genoa”

Infine, si dica che la robustezza di Ballardini e dello staff emergono domenica dopo domenica. Per loro il calciatore è un’azienda uninominale che fattura a modo suo, nel senso che tutti vorrebbero giocare. Balla e lo staff sono per una gestione diretta: allenare tutti allo stesso modo vale più che dar pacche sulle spalle qua e là.

Buoncalcioatutti2018, urlando contro il cielo affinché il nuovo anno possa permettere al Genoa di giocarsi il campionato fino in fondo. Urlando contro il cielo per augurare di superare tutte le difficoltà extra-calcio. Balla, staff tecnico, fisico, dottori, massaggiatori, dirigenti: urlate verso il cielo per continuare a giocare con organizzazione, correre sempre di più con raziocinio e non a vuoto al servizio del gioco.

Le sorti della squadra migliorano di gara in gara , i gol non si prendono facilmente: ma adesso è arrivato il momento di farli più facilmente. Per migliorare la classifica il primo non prenderle dovrà essere l’argano per fare un gol in più degli avversari.

Del resto, Vecchio Balordo, l’oroscopo della Vergine 2018  annuncia “un anno che vuol vederti sorridere e che ti darà tutti i motivi per farlo. Che meraviglia questo 2018 per i nati sotto il segno della Vergine: spirerà una bella aria di ripresa a trecentosessanta gradi”.

Genoa, è giunto il momento di sentire urlare contro il cielo la Nord nel Tempio e fuori : “vi vogliamo così”.

BUOCALCIO2018ATUTTI!

Torino 0-0 Genoa: punto sofferto ma importante. Grifone sulle ali di Perin

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