Colpo di teatro all’antica nel calciomercato genoano. Arriva Pedro Pereira dal Benfica. “Colpo di Teatro” perché al mattino il Joker via radio aveva detto sul calciomercato: “qualcosa faremo, ma non abbiamo bisogno di grandi correttivi: faremo ciò che riterremo necessario“.
Colpo di teatro perché è come una operazione all’antica, di quelle che si facevano con Fabrizio Preziosi protagonista. Operazioni in silenzio con 18 mesi di prestito e diritto di riscatto. Non sarà stato un colpo di teatro per Perinetti o Ballardini perché sapevano che al Genoa serviva un calciatore in grado di finalizzare bene con il cross dalle corsie laterali la mole di lavoro svolta dal centrocampo.
Il giovanotto arriva dal Benfica, ha giocato poco nei portoghesi non per motivi particolari: basta vedere la rosa dei lusitani. È la stessa operazione fatta dall’Inter con il Benfica per Lisandro Lopez, anche lui non titolare fisso. Per quanto riguarda il passaggio alla Sampdoria, ricordarsi che è nato nel ’98 (e compirà vent’anni il giorno di Juventus-Genoa, ndr) e due anni fa era come i 2000 in attesa del posto nel campionato attuale. L’entrata di Pereira aprirà le porte in uscita di Lazovic.
Il calciomercato invernale 2018 del Genoa è condizionato dagli errori di valutazione estivi. Il calciomercato di qualsiasi squadra non può infatti andare dietro la tendenza dell’allenatore di acquistare calciatori che sono già stati ai suoi ordini e che gli ispirano fiducia. L’allenatore deve dare il profilo del calciatore richiesto, a trovarlo in sintonia con il tecnico deve poi essere la direzione sportiva.
Preziosi è uomo preparato di calcio e avrà capito che il calciomercato estivo e invernale conta poco per il Genoa. Per le squadre di media classifica bisogna lavorare fuori da queste date per anticipare gli avversari come successe nei due o tre anni precedenti, con tutti i pregi e difetti di quelle campagne acquisti. L’operazione Pereira è una di queste considerato che era già stato nel mirino della struttura.
Ha ragione Preziosi: il Vecchio Balordo attualmente non ha bisogno di grandi correttivi. Perinetti dal suo arrivo avrà fatto due calcio mercati di riparazione, uno con i risultati che non arrivavano e l’altro con i punti fatti nelle ultime gare. Esaminando il girone di andata del Genoa i risultati sono arrivati con il centrocampo a tre e non a due. Schemi tattici penalizzati molte volte senza una prima punta di ruolo in campo.
La rivoluzione silenziosa di Ballardini, con la mediana a tre, ha blindato la difesa con il ritorno di Spolli, Izzo, Zukanovic, Biraschi. Questo perché non hanno più ballato in campo aperto.
Detto questo, non si sta buttando all’aria il lavoro di Juric. Anche Monchi, il ds della Roma che aveva giocato con il croato al Siviglia, in una recente intervista romana non è riuscito a capire perché le idee di Ivan non siano andate in porto, specificando che è falso parlare di centrocampo a due o a tre.
Dalla 12esima giornata con i tre a centrocampo (Rigoni, Veloso, Bertolacci) si è blindata la difesa ma i difetti in fase offensiva della fase precedente in avanti non sono migliorati. Su questo, indipendentemente dai numeri di modulo, lavoreranno Perinetti, Donatelli e Ballardini nei restanti giorni di calciomercato.
Veloso pur essendo più protetto, Bertolacci pur essendo stratega sulla carta di dribbling e tackle, Rigoni pur avendo sempre provato ad essere al posto giusto nel momento giusto, non sono riusciti a fare bene la fase offensiva come quella difensiva. Perché? Non è un difetto dei tre grifoni di centrocampo perché nessuno di loro ha in toto caratteristiche complete per giocare in un centrocampo a tre: uno dei tre dovrebbe avere fisico e sostanza per essere in tutte le parti del campo che permetterebbe a chi gli giocherebbe vicino, di avere più libertà di impostare la fase offensiva.
Qualcuno metterà sul piatto della bilancia Omeonga. Bisogna aspettarlo, i suoi strappi infiammano i tifosi ma deve imparare con un maestro come Balla e il suo staff ad essere più continuo. Su Brlek bisogna avere pazienza, aspettandolo anche nel prossimo campionato anche se è stata un operazione costosa con la speranza che sia una plusvalenza come vista da Preziosi e Donatelli quando fu ingaggiato. Il croato polacco di suo deve metterci più la faccia rischiando più spesso una delle sue specialità il tiro da fuori area.
Dopo quello detto ieri sul calciomercato e oggi sul Vecchio Balordo non sarà utile stravolgere la rosa genoana, anche se saranno impostate importanti operazioni societarie per il mercato estivo. Oltre sfoltire la rosa, Perinetti e Donatelli con il briefing economico-aziendale si spera possano trovare il mediano fisicamente pronto a correre per tutto il campo, il Matuidi della situazione (con altro prezzo e altro ingaggio), che ha risolto i problemi di Allegri e la Juventus dopo tre mesi dal suo arrivo.
Operazione mediano dunque, meglio ripetere senza togliere nulla a quelli che hanno portato il Grifo fuori dalla zona rossa. Ma del resto si parla di una operazione che potrebbe far finire e uscire dall’anemia non solo del gol, ma anche del tiro.
Operazione da ultime giornate di calcio mercato con opzione immediata su qualcuno che ha già calcato i campi della Serie A, Acquah su tutti. Non è da escludere qualche giovane in arrivo, e non soltanto dai campionati sempre nominati all’avanguardia con il prezzo del cartellino. Non dipenderà tutto dal centrocampo, ma anche da chi giocherà davanti.
Ballardini durante la Coppa Italia allo Stadium, quando entrò Pepito contro la Juve, mi colpì perché lo invitò con ampi gesti della mano a tirare in porta da qualsiasi posizione. In uscita dovrebbero essere più di quelli in entrata. Tanti i nomi che circolano. Oltre Palladino già accasatosi allo Spezia, i nomi sono quelli di Gentiletti, Lazovic, Cofie e Ricci quale operazione di rinforzo del Crotone, diretto avversario alla salvezza. Ad oggi operazione non ben vista.
Qualcosa potrà succedere alla fine del calciomercato dopo aver giocato le gare, quella proibitiva con la Juventus e quella casalinga casa con l’Udinese.
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