Diciamo, senza troppi giri di parole, che la pausa non ha fatto benissimo al VAR. Se dello stop delle ostilità risentono anche le squadre con le loro prestazioni, sembra che le cabine di pilotaggio della Video Assistant Referee abbiano i vetri un po’ appannati.
La scorsa giornata vi era stato qualche fuorigioco millimetrico non valutato; questo fine settimana, quasi solo esclusivamente nella domenica degli orrori-errori, gli exploit del VAR sono almeno un paio, al netto di almeno 3/4 decisioni di convalida o meno di gol (due in Sassuolo-Atalanta) e di una revisione di un cartellino giallo in rosso in Genoa-Udinese (Pairetto viene richiamato da Calvarese evidenziando che l’intervento di dietro di Samir a centrocampo era più grave del previsto, ndr).
CROTONE-CAGLIARI: partita dal peso rilevante in chiave salvezza, col Crotone chiamato a vincere di fronte al proprio pubblico visto lo scontro diretto perduto all’andata alla Sardegna Arena. E la vittoria era stata agguantata nel finale con una rete di testa di Ceccherini, annullata dal VAR (Damato) dopo diversi minuti. L’oggetto del contendere sarebbero le posizioni ritenute attive di alcuni compagni del crotonese, in questo caso Budimir e Capuano. Il fuorigioco dell’autore del gol sicuramente non c’è: il VAR richiama l’arbitro sulle posizioni ritenute attive degli altri due giocatori, che traggono in errore anche Tagliavento appostato fuori dall’area di rigore per il calcio piazzato da cui scaturirà la marcatura.
Annullato dunque un gol regolare al Crotone, “costretto” a pareggiare una sfida che, salvo altri colpi di scena, avrebbe potuto vincere. Qualche dubbio anche sul rosso per Pisacane confermato al VAR, il cui intervento comunque non è stato dei più morbidi ma la cui gamba, una volta preso il pallone (e Tagliavento questo non sembra ravvisarlo neppure dopo la revisione al VAR, ndr) si abbassa. Poteva starci soltanto il giallo. Meno dubbi sul rigore assegnato al Crotone. Qui sotto le immagini Sky Sport:
NAPOLI-BOLOGNA: tutt’altro che avara di polemiche anche la sfida del “San Paolo”, dove al generoso penalty accordato ai partenopei – su cui però il VAR non può avere una posizione dirimente – si accosta quello che è il tocco di braccio in area di Koulibaly sul risultato di 1-1 (il rigore realizzato da Mertens sarebbe stato accordato dopo questo episodio). Mazzoleni non revisiona l’episodio al VAR, ma avrebbe dovuto farlo viste le indicazioni di Rizzoli non più tardi di qualche settimana fa. Fatto sta che il fallo di mano continua ad essere croce e delizia di questo campionato, così come il fuorigioco: solite regole sottoposte a una troppo libera e fantasiosa interpretazione. Anche qui ballavano punti assai pesanti per entrambe le formazioni.
MILAN-LAZIO: l’exploit arriva da San Siro. I rossoneri vincono grazie a una rete di Cutrone che a velocità normale sembra di testa, ma che a velocità di telecamera è evidentemente siglata col gomito. Inevitabile farvi dei titoli giornalistici col termine “gomito”: peccato che la Lazio perda l’occasione di giocarsela sino all’ultimo per allungare su Inter e Roma. Al VAR qualche dubbio poteva rimanere, ma soltanto se non gli fossero state sottoposte le immagini che sono poi passate ancora in corso di gara, quelle che chiaramente parlavano di un tocco di braccio. Situazione quasi grottesca e sintomo di un sistema che ancora boccheggia, pur risolvendo tanti problemi (oggi si è vista per la prima volta la revisione di un giallo in rosso a favore del Genoa, tanto per dirne una). Ne è conseguita una serata pregna di polemiche per Irrati e per la squadra VAR Rocchi-Di Liberatore: per essere quasi a due terzi del campionato, un errore del genere apre un altro fronte di analisi: ci sono reali problemi nella trasmissione delle immagini alle cabine di revisione del VAR?