Sesta vittoria del Genoa in questo campionato e raggiunta quota 16 punti fatti in trasferta. Paradossalmente, laddove una quadra dovrebbe costruirsela in casa, il Genoa sta faticosamente progettando il suo percorso salvezza lontano dal “Ferraris”, dove i punti fatti sono soltanto la metà. Questi numeri innanzitutto accompagnano il Grifone nel day after dell’Olimpico, teatro nel quale ieri si è materializzato il quarto successo in trasferta dopo quelli su Cagliari, Crotone e Verona. La vittima è illustre, di quelle che alla vigilia avrebbero fatto paura a tanti: la Lazio di Simone Inzaghi.
Se fosse finita con uno scarto maggiore, nessuno si sarebbe scandalizzato. Del resto questo Genoa ha dimostrato che se gli esterni volano e il centrocampo manovra con scioltezza e velocità, la profondità si trova con più facilità e le azioni in ripartenza divengono più facili. In questo senso, anche la compattezza di squadra e la capacità di restare corti fra i reparti ha dato una mano. Pochi cambi di fronte rispetto alle precedenti gare, più giro palla ravvicinato e dialogo tra mezze ali ed esterni per allargare la Lazio e trovare il suggerimento fra le linee. Sarà soltanto una coincidenza numerica, ma ieri sera il Genoa ha fatto registrare una larghezza media di 36,14 metri, la seconda più alta nelle ultime 6 trasferte: sembra che quantomeno stia crescendo la capacità di allargarsi e richiudersi in fretta quando si attacca e poi si difende. Meccanismo che se diventerà automatismo potrà creare ancora problemi alle squadre che accoglieranno il Grifone nelle loro dimore.
In un discorso più ampio sulla manovra, punto di riferimento centrale è stato un mai affannato e sempre lucido Bertolacci, dai cui piedi passavano tutti i pallone spediti dalla difesa e dai compagni di reparto Rigoni e Hiljemark: non a caso è il calciatore rossoblu
Se Bertolacci era l’ago della bilancia e il vertice basso, Pandev svolgeva funzioni di raccordo con l’attacco gestito da Galabinov: lo scontro fisico per lui non era un problema, neppure contro De Vrij, e gran parte dei 29 lanci lunghi erano – non casualmente – a suo indirizzo. Seconda partita in trasferta per numero di lanci lunghi da parte della formazione rossoblu (55 contro i 54 della Lazio, ndr) dopo quella contro il Torino, questa dell’Olimpico è stata partita che ha detto pure che se davanti c’è chi li tiene, difende e gestisce ne giova tutta la manovra.
LUNGHEZZA E LARGHEZZA DEL GENOA DA TRASFERTA DI BALLARDINI (in metri)
- Crotone-Genoa: 31,62 – 30,12
- Hellas Verona-Genoa: 25,85 – 33,18
- Fiorentina-Genoa: 28,56 – 32,01
- Torino-Genoa: 24,65 – 33,99
- Juventus-Genoa: 26,71 – 39,01
- Lazio-Genoa: 26,98 – 36,14
I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 22° giornata)
- GOL FATTI: 18 (18° attacco della Serie A alla pari col Crotone)
- GOL FATTI IN CASA: 11 (16° attacco della Serie A alla pari con Milan)
- GOL FATTI FUORI CASA: 7 (19° attacco della Serie A)
- GOL SUBITI: 25 (5° difesa della Serie A)
- GOL SUBITI IN CASA: 18 (16° difesa della Serie A)
- GOL SUBITI FUORI CASA: 7 (2° difesa della Serie A alla pari col Napoli)
- RIGORI A FAVORE: 3
- RIGORI CONTRO: 2
- VITTORIE: 6
- PAREGGI: 6
- SCONFITTE: 11