Importante sfida per il Genoa quella del “Bentegodi”: non soltanto per riconfermare la buona prova dell’Olimpico, ma anche per sfruttare i pareggi di Crotone, Cagliari e Sassuolo
e la sconfitta della Spal contro il Milan. La sfida fra gialloblu e rossoblu sarà diretta da Gavillucci della sezione di Latina.

NOTIZIARIO

Cielo leggermente nuvoloso sullo stadio del Chievo Verona ma nessun accenno di maltempo: temperatura intorno agli 8/9 gradi. “Genoa Club Bolzaneto”, “Genoa Club Cogoleto”, “Sezione Milano”, “I Caruggi”, Genoa Club Oregina”, “Up The Scarves” e “Tranvieri Instabili” gli striscioni esposti nel settore ospiti rossoblu, dalla parte opposta rispetto a quello a loro destinato nella gara contro l’Hellas Verona.

Sono attesi in un migliaio per sostenere il Grifone. Terreno in buone condizioni in ogni zona del campo. Il pubblico di casa già durante il riscaldamento invita i calciatori gialloblu con uno striscione (“Alla sera leoni, alla domenica coglioni” esposto in curva Nord, ndr) a tirare fuori gli attributi contro il Genoa. C’è interesse sul come si disporrà il Chievo di mister Maran, che non schiera Jaroszynski dal primo minuto ma inserisce Gobbi a supportare il centrocampo e l’attacco composto da Birsa alle spalle di Meggiorini e Inglese. Giaccherini invece agisce quasi da doppione di Hetemaj mezzala sinistra, tenuto a sua volta fuori. Riconfermato invece il probabile undici annunciato in settimana in casa Genoa, lo stesso ad aver affrontato la Lazio (con Spolli al posto di Rossettini, ndr).

PRIMO TEMPO

Le squadre stanno per essere annunciate dallo speaker del Bentegodi. Mancano meno di dieci minuti al fischio iniziale. Il Genoa ripete la tenuta storica, coi pantaloni rossi e la maglietta blu; Chievo invece nella consueta tenuta gialloblu. Grifone che attaccherà da destra verso sinistra. Partita la gara. 

Il Chievo si schiera a tre in difesa in fase di non possesso con Depaoli più avanzato ma subito pronto a rientrare in copertura. Birsa agisce dietro le punte, ma Giaccherini è la carta offensiva del centrocampo gialloblu. Sembra quasi che Maran abbia deciso di giocare con 4-1-3-2 con Radovanovic ancora più basso davanti alla difesa. Il compito di Bastien e Giaccherini è di portare fuori Rigoni e Hiljemark lasciando spazio sulle fasce alle incursioni di Gobbi e Depaoli. Genoa che riconferma l’assetto tattico visto contro la Lazio. Forte il grifo “Forza Genoa” proveniente dal settore rossoblu.

Al 4′ primo angolo rossoblu nato da una punizione spedita in area da Hiljemark. Della battuta dalla bandierina se ne incarica ancora il calciatore svedese. Dopo l’angolo il Genoa resta per u minuto e oltre nella metà campo avversaria cercando il giusto suggerimento per calciare in porta. La prima reale confusione neutralizzata da Sorrentino è un tiro centrale di Galabinov al quinto di gioco. Fatica nel primo pressing il Chievo e il Genoa ne sta approfittando.

Al decimo arriva anche il primo angolo per la formazione di casa dopo una buona progressione in verticale. Sugli sviluppi del calcio piazzato Perin esce e la fa sua senza problemi. Sale intanto il tifo rossoblu.

Non una partita vivacissima in questa prima parte: il Genoa continua a mostrare di avere le idee chiare in fase difensiva e in ripartenza cerca di far male sfruttando le corsie, soprattutto quella di sinistra. Il Chievo attende e cerca spesso Birsa per arrivare a servire gi attaccanti. Al 14′ viene ammonito Spolli per un eccesso di foga nel contrasto aereo proprio con Birsa. Ricordiamo che nessuno dei tre diffidati rossoblu è in campo e neppure convocato (Taarabt, Rosi, Veloso).

Passato un quarto d’ora di gioco. La gara resta avara di emozioni e vede il Genoa essersi abbassato maggiormente per contrastare un Chievo più propositivo. Per adesso comunque i due estremi difensori non hanno effettuato parate.

Al 23′ prima conclusione verso la porta di Perin da parte di Bastien dal vertice sinistro dell’area di rigore: pallone che sfila a giro sul fondo. Si erano invertite le due mezze ali, con Giaccherini che rientrando non premiava la sovrapposizione di Gobbi ma serviva il compagno per la conclusione. Meglio in Chievo negli ultimi dieci minuti di partita: siamo al 25esimo.

Al 29′ non trova riscontro la soluzione a giro di destro di Galabinov da fuori area: pallone largo e controllato da Sorrentino. Nuova fase positiva per il Genoa, che ha preso le misure ai gialloblu innervositi da qualche presunto fallo non fischiato a loro favore. Al 31esimo arriva come premio il secondo corner per i rossoblu, questa volta dalla sinistra. Sempre Hiljemark sul pallone. Buona la traiettoria e anche la deviazione aerea in area di rigore da parte del Genoa, ma azione che sfuma. Al 33′ batte il secondo anche la formazione clivense.

Allo scoccare del 35′ la partita è ancora sullo 0-0. Pochi istanti dopo viene annullato il gol del vantaggio del Genoa: un colpo di tacco di Galabinov aveva mandato in porta Pandev, ma l’assistente di linea con un pizzico di ritardo segnala l’offside. Annullato il gol del Grifone.

Al 40′ Radovanovic incita il proprio pubblico ad alzare i decibel per sostenere la squadra. Il Bentegodi risponde, ma ben più che in sottofondo si protrae la voce del tifo rossoblu. Al minuto 41′ terzo angolo genoano: buono il tandem Pedro Pereira-Biraschi. Dalla battuta non scaturiranno pericoli per la difesa gialloblu e la ripartenza che ne nascerà verrà ben neutralizzata in rimessa laterale da Laxalt. Ci sarà un minuto di recupero: primo tempo che si conclude sullo 0-0 e con la sostituzione, al 44′, di Galabinov (problema all’adduttore destro, ndr): dentro Lapadula.

SECONDO TEMPO

Ripartita la gara del “Bentegodi”. Nessun cambio tra le file delle due formazioni. Al 49′ arriva il primo sussulto della seconda frazione: Bastien servito dalla sinistra da Giaccherini, a rimorchio, calcia di piatto ma Perin la fa sua parando in presa bassa. Al 51′ gioco fermo perché resta a terra Gamberini atterrato da Lapaula.

Il Chievo prova a rifarsi pericoloso al 54′ dalle parti di Perin con un traversone di Birsa e un colpo di testa di Inglese. Pallone alto sulla traversa. Intanto si prepara il rientro in campo del gialloblu Castro. Gli uomini di Maran sono rientrati in campo con un figlio differente rispetto al primo tempo.

Il Genoa dal canto suo fa ciò che gli riesce meglio nell’ultimo periodo, ossia contenere e ripartire. Al 56′ un’azione insistita nella metà campo clivense porta al quarto corner: bravo Rigoni nel conquistarselo. La prima battuta è imprecisa, mentre il cross di Pereira sulla ribattuta finisce alto sulla traversa.

Al 57′ fuori Giaccherini, dentro Castro. Pronto anche Pellissier. Nel Genoa invece si scaldano Bessa, Lazovic ed El Yamiq. Al 58esimo fuori Inglese, dentro Pellissier. Dal punto di vista tattico, il Chievo cambia poco con Castro mezzala sinistra e centravanti veterano punta centrale assieme a Meggiorini.

Il Genoa è in ripartenza che crea più problemi trovando spesso situazioni un cui arrivare sin dentro il perimetro dell’area di rigore. Poi manca l’ultimo passaggio, il più delle volte suggerito da Hiljemark. Superata l’ora di gioco. 

Al 64′ quinto calcio dalla bandierina per il Grifone dal quale maturerà una buonissima punizione dal limite dell’area di rigore, poco fuori e defilata sulla destra. Gavillucci la concede per un fallo di Castro (che verrà poi ammonito, ndr) su Lapadula. Sul pallone l’ex Zukanovic col mancino: la sua battuta impatta sulla barriera posta da Sorrentino.

Il Genoa sta crescendo, pur impreciso, e chiude il Chievo nella sua trequarti ma senza creare reali apprensioni al portiere clivense. Al 70′ entra Lazovic, fuori Pereira. Dopo alcune partite che lo avevano visto inserito come mezzala, Lazovic torna esterno destro di centrocampo.

Passata mezz’ora anche nella ripresa. Bessa sarà l’ultimo cambio del Genoa e rileverà Hiljemark (75′). Maran risponde inserendo Gaudino per Birsa: il numero 10 gialloblu si colloca esattamente nel posto lasciato vuoto dal calciatore sloveno. L’ingresso di Bessa, a sua volta, fa cambiare poco nell’assetto tattico rossoblu: il numero 24, fresco e appena entrato, dovrà agire da incursore svariando per larga parte del campo.

Proprio dai suoi piedi, con cross finale di Lazovic, parte l’azione che all’80esimo porta il Genoa vicino al gol. Il traversone dell’esterno serbo sfila lungo tutta l’area e Laxalt scappa alla marcatura di Depaoli: di poco non impatta col pallone ribadendolo in rete.

Mancano esattamente cinque minuti alla comunicazione del recupero: il Genoa vuole chiudere in avanti la partita e provare a trovare la rete del vantaggio. E all’86esimo Pandev ha la grande occasione a tu per tu con Sorrentino ma tarda a concludere a rete: il portiere clivense è provvidenziale. Sarà il settimo angolo rossoblu.

Un colpo dal limite di Laxalt, abile a ravvivare un pallone spiovente rimasto in aria, porta il Genoa in vantaggio proprio quando ci si avvia verso i minuti di recupero, che saranno 3. Il Chievo prova a spingere, manda Sorrentino per due volte in area di rigore ma finisce in un nulla di fatto: Genoa carnevalesco, 0-1 al Bentegodi e 27 punti in classifica alla pari con il Bologna. Sugli spalti è festa grande per i tifosi rossoblù, tanti fischi invece per il Chievo, che incappa nell’ennesima sconfitta consecutiva. La vittoria ormai manca da 10 giornate.

A breve i contributi dalla zona mista.

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