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Chievo-Genoa, due successi esterni di fila mancavano dal 2014. Che numeri Spolli & Co

Tra i numeri della partita e le riflessioni a caldo del post-gara è emersa una domanda curiosa: quando il Genoa aveva vinto due partite consecutive in trasferta? Siamo andati ad approfondire questo discorso assieme ad alcuni spunti relativi alla gara del “Bentegodi”. Della sfida molto si è detto questa mattina nel nostro editoriale e ieri nel ricco post partita. Cercheremo di mettere in evidenza alcuni spunti in più avvalendoci dei numeri, quelli che “fanno piacere” anche a mister Ballardini.

L’ULTIMO FILOTTO NEL 2014 – Era la stagione 2014/15, quella poi culminata con l’Europa conquistata sul campo: il Genoa guidato da Gasperini parte con due pareggi lontano dal “Ferraris” affrontando Fiorentina e Verona, ma poi vince due partite in trasferta di fila e lo fa tra la sesta e l’ottava giornata di campionato. Il primo successo si concretizza a Parma (fu 1-2 con reti di Perotti e Matri allo scadere), il secondo proprio al “Bentegodi” contro il Chievo nella famosa rimonta orchestrata da Matri e Pinilla dopo il momentaneo vantaggio clivense dell’adesso rossoblu Zukanovic.

Il Genoa avrebbe poi proseguito con il terzo successo di fila, a Udine, alla 10° giornata (2-4) inanellando nelle successive giornate un pareggio a Cagliari e un’altra vittoria, a Cesena, con un rotondo 0-3. Fu una striscia di gare a punti assai lunga, durata sette partite, e si sarebbe chiusa solamente alla 16° giornata col KO di Torino (2-1) in rimonta firmato da una doppietta di Glik. Con una vittoria al “Dall’Ara” Ballardini potrebbe raggiungere Gasperini e quello che risulta essere il più recente filotto di vittorie in trasferta per il Genoa. In realtà per ritrovare un filotto esterno di vittorie a solo una settimana di distanza si deve andare alla stagione 1956/57 e alle vittorie del Genoa su Vicenza e Napoli.

In quella stagione 2014/15 il Genoa fece 26 punti in trasferta. L’attuale formazione, fra i risultati di Juric e quelli di Ballardini, ne ha già conquistati diciannove, esattamente come accadde quattro stagioni fa allo stesso punto della stagione con Gasperini al timone.

Tabella 1. I PUNTI IN TRASFERTA DEL GENOA DAL RITORNO IN SERIE A (fra parentesi i punti fuori casa conquistati alla 24° giornata dai rossoblu)

* qualificazione in Europa League

“NUMERI CHE FANNO PIACERE” – Venendo a quelle che sono le statistiche relative alla gara del “Bentegodi”, il gol di Laxalt allo scadere permette a Ballardini di centrare la 40° gara a punti da allenatore del Genoa su 57 totali (sono oltre il 70%). Il tecnico ravennate è a una sola vittoria dal raggiungere il suo record personale di successi su una panchina della medesima squadra, record che appartiene al Ballardini rosanero (22 vittorie).

LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA – Le ultime due trasferte hanno estremizzato un principio di gioco che il Genoa di Ballardini sta facendo suo settimana dopo settimana: restare in partita sino all’ultimo, concedere pochissimo e colpire quando se ne ha la possibilità. In queste ultime gare nel finale, in altre (Crotone-Genoa, ndr) sin dai primi minuti difendendosi poi con ordine. Insomma, ci vogliono quella pazienza e quella umiltà predicate da Ballardini. La tranquillità che dalla difesa si propaga al resto della squadra è testimoniata non soltanto dalle parole di Zukanovic in zona mista (“Siamo forti difensori no? E allora difenderemo forte” avrebbe detto il difensore rossoblu), ma anche da quegli 11 palloni recuperati da Spolli in una gara che lo vedeva ammonito dal 14′ di gioco. Funziona molto bene anche la diga fra centrocampo, difesa e Perin: sono addirittura 26 su 32 i palloni recuperati dai tre difensori e dai tre centrocampisti in società. Ne consegue una sola parata da parte di Perin e il mantenimento del quinto posto come migliore difesa del campionato con 25 gol subiti.

POSSESSO STERILE PRELUDIO AL COLPO GROSSO? – La intelligente gestione delle partite e la capacità di trovare il supporto dei compagni in una squadra che difende e attacca tutta assieme sta permettendo ai rossoblu di tirarsi fuori dalle secche della classifica. Questo è ormai evidente e confermato da dichiarazioni e risultati. Ieri è stata una partita difficile per il Genoa e lo testimoniano oggi i numeri del possesso pallone, che seppur “numeri” ci dicono che sia gialloblu che rossoblu hanno giostrato per oltre due terzi della gara il pallone nelle rispettive metà campo trovando pochissimi sbocchi per uscirne e colpire, anche quando la supremazia nella conduzione della sfera era evidente (si veda fra il 15′ e il 30′ del primo tempo). Quando le forze sono venute a mancare, sono poi stati il Genoa e i cambi a far pendere l’ago della bilancia a favore di Ballardini. Non a caso le occasioni da gol in 90′ sarebbero state 4 e solamente una dentro l’area di rigore. C’è da migliorare nella conduzione del pallone rasoterra, ma nel più classico degli “un passo alla volta“.

L’ASSE DI SINISTRA – Nella vittoria del “Bentegodi” c’è un secondo dato che emerge con prepotenza: si tratta della partita in cui il bilanciamento offensivo del Genoa è stato maggiore, in termini percentuali, sull’asse di sinistra (55%) raddoppiando quasi la media stagionale rossoblu che inquadra particolare (30,3%). In assoluto, da inizio stagione, è anche la prima volta che il Genoa svaria con così grande insistenza sull’out di sinistra: dato che non farà capo soltanto al goleador Laxalt, ma anche ad Hiljemark e Zukanovic così come agli slittamenti delle due punte Lapadula e Galabinov in quella zona di campo o ai movimenti di Rigoni e Bessa.

Tabella 2. IL BILANCIAMENTO OFFENSIVO (%) A SINISTRA DA INIZIO STAGIONE

I NUMERI DEL GENOA (aggiornati alla 24° giornata)

I NUMERI DI BALLARDINI AL GENOA (aggiornati alla 24° giornata)

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