Direttamente da Avellino, il giornalista e speaker radiofonico per ForzaNovara.net e Radio Azzurra Daniele Faranna ha risposto alle nostre due domande di giornata, a poche ore dalla sfida di Serie B che vedrà proprio il Novara impegnato contro i lupi biancoverdi di Walter Novellino.
A poche settimane dall’arrivo di Domenico Di Carlo, con cui ha lavorato anche il nostro editorialista Elio Signorelli, sulla panchina del Novara, cosa si può dire che abbia portato il tecnico? Cosa ha invece ha pagato Eugenio Corini, il suo predecessore?
“Di Carlo ha portato esperienza nella categoria, parliamo di un allenatore che non abbiamo scoperto di certo noi a Novara, allenatore con tanti anni trascorsi sulle panchine di Serie A. Ha portato sicuramente serenità all’ambiente, ed era l’aspetto che mancava alla tifoseria ma soprattutto al gruppo giocatori. Serenità ed aggressività, determinazione, valori portati fin dal primo allenamento e lo si è visto già nella trasferta di Cittadella, non soltanto per la vittoria maturata ma soprattutto per come sono stati messi in campo i giocatori. Di Carlo è chiamato a centrare una salvezza che fino a poche settimane fa sembrava complicata, non dico compromessa, non che ora il Novara sia uscito dalle sabbie mobili. Molto dipenderà anche dalla gara contro l’Avellino di questo pomeriggio, una sfida tra due squadre che distano solo di due punti in classifica, un impegno molto probante oltre che una sorta di antipasto in vista della gara in casa contro il Foggia e la trasferta complicatissima contro i ciociari a Frosinone.
“Cosa ha portato Corini? Voglio sottolineare prima di tutto l’aspetto umano della persona, con giornalisti, tifosi e con gli stessi calciatori. Ho avuto modo di parlare con alcuni giocatori del Novara dopo l’esonero e tutti hanno voluto sottolineare l’aspetto umano della persona. Dal punto di vista tattico, credo invece che Corini debba ancora crescere e maturare molto, soprattutto sotto l’aspetto della Serie B, una categoria molto lontana dalle Serie A nella ci sono molte differenze rispetto alla serie maggiore: a volte bisogna saper essere ignoranti, se mi passate il termine, perché certe partite bisogna portarle a casa tralasciando gli aspetti che prevedano il bel gioco. Bisogna essere determinati e concentrati, ma Corini non è riuscito a dare una sua impronta alla squadra. Abbiamo visto dei problemi, aspetti negativi già nelle prime amichevoli, poi ci sono stati anche degli alibi: qualche infortunio di troppo nel periodo autunnale, qualche fischio arbitrale che ci ha portato via 4-5 punti in classifica, ma sono aspetti che non possono non sottolineare come sia mancata una guida tecnica d’esperienza. Il suo esonero è stata ritenuta da molti una decisione tempestiva, anche se una parte della piazza sostiene sia maturata in ritardo rispetto alla cosiddetta ‘data zero’, la sconfitta di Chiavari contro la Virtus Entella del 30 dicembre (2-1 con gol di Dickmann, La Mantia, De Luca ed espulsione di da Cruz, ndr). In merito a questo abbiamo chiesto al direttore sportivo Domenico Teti e alla proprietà, con De Salvo in testa, e ci è stato detto che si voleva dare a Corini una squadra rinforzata dalla campagna acquisti di gennaio e dalla preparazione invernale, con un gruppo ritrovato e completato da alcuni lungodegenti, come ad esempio Gianluca Sansone, che Corini ha avuto con il contagocce. Infatti il Novara era ripartito anche bene, con la vittoria casalinga contro il Carpi, ma poi sono arrivate due cocenti sconfitte a Parma e in casa contro l’Ascoli, che nello specifico ha interrotto il rapporto fra Corini ed il Novara Calcio”.
DI SEGUITO RIPORTIAMO L’AUDIO CON LE PAROLE DI DANIELE FARANNA