È tornato Malagò, Presidente del Coni, da Pyeongchang con il carico di medaglie alle Olimpiadi Invernali. Neanche il tempo di smaltire il fuso orario che subito al lavoro per cercare di chiarire i problemi della Lega Calcio. Dopo le medaglie olimpiche Malagò cerca di scalare il K2, anzi venti delle società di calcio.
Partendo dalla Corea, sul lavoro che lo aspetta in via Rossellini a Milano ha detto: “io voglio che in questa storia non ci siano vincitori e non ci siano vinti. Sperabile che a vincere sia il buon senso. Basta andare avanti con le contrapposizioni in Lega Calcio che hanno fatto male al mondo del calcio”.
Malagò è partito con un’idea per le Olimpiadi coreane e torna con la stessa:
“la FIGC si sistema se al tempo stesso si definiscono tutte le cose per bene all’interno della Lega”. Ed ecco dunque che ieri Malagó, alle 17, è entrato nell’Arena della Lega calcio per la prima volta da quando è stato eletto Commissario.
Per l’occasione si è nascosto dietro un filo di barba, per moda o per spaventare. Quasi tutti presenti i Presidenti compreso Enrico Preziosi, più gli amministratori delegati di Milan, Inter e Juventus. Assente giustificato Lotito per problemi elettorali: ha mandato un rappresentante laziale.
Una riunione informale per capire gli umori, poi alla sera tutti a cena. Riunione informale perché non vuole convocare riunioni ufficiali finché non vi sarà certezza di intese tra tutti i presidenti della Serie A.
Malagò a cena o prima ha fatto il nome del suo candidato alla Presidenza della Lega: Miccichè, numero 1 di Banca IMI.
Cerca il consenso su questo nome perché il giorno di San Giuseppe, il 19 marzo, vorrebbe portare a termine questa operazione per iniziare con il nuovo presidente ad adeguare lo statuto del calcio. Operazione non facile.
Si spera che dopo lle elezioni politiche del 4 Marzo la risposta dell’Antitrust alla vendita dei diritti Tv agli spagnoli-cinesi possa riportare calma in Lega con il bancomat dei diritti Tv attivo. Tra i più infastiditi dell’elezione di Malagò a Commissario della Lega e il nome tirato fuori dal cilindro a sorpresa
ci sono Lotito e Cairo, il Presidente del Torino presente ieri all’incontro. Non solo loro sono contrariati ma tutti quelli che hanno tramato il giorno delle elezioni della FIGC andate in fumo per eleggere Gravina, cioè la continuazione a
comandare e non risolvere nulla.
Cairo con i diritti Tv passati agli spagnoli di Mediapro è rimasto male. Pregustava una gestione pilotata del prodotto calcio con l’ingresso di Tebas, manager della Liga spagnola. Cairo addirittura aveva trovato un accordo con Lotito, altra anima della Lega, con Tavecchio Presidente della Lega e lo spagnolo amministratore delegato al fine di scongiurare il commissariamento del Coni. Cairo è nel mezzo di un conflitto di interessi con squadra, giornali e TV e in silenzio sta provando a capire se c’è la possibilità di operare una storica scissione, creando una Lega di serie A privata come in Inghilterra.
Operazione da miliardi, se riuscisse, considerato che la Premier League è una realtà dove si sono buttati tutti gli squali economici dell’alta finanza mondiale: russi, cinesi, arabi. E lo hanno fatto investendo tanti capitali e allontanando la gente dalla vera essenza del calcio, rimasta solo nella FA CUP inglese.
Malagò in questi giorni dovrà capire se dentro il calcio è scoppiata la pace con i commissariamenti di FIGC e Lega come dice il Ministro dello sport Lotti : “è il momento di sfruttare questo momentoche la FIGC e la Lega hanno per ripartire veramente da zero”.
La prima operazione di Malagò con la FIGC quella di riscrivere le regole per l’elezione del Presidente della FIGC ripartendo le quote di dilettanti, lega Pro, Lega calcio di A e B in modo più consono con le leghe professionistiche a decidere il futuro del calcio italico e non dilettanti, arbitri e calciatori .
In Lega nei corridoi si contestano anche Costacurta e il probabile arrivo di Mancini sulla panchina azzurra. Considerati entrambi snob per guarire il calcio e fare innamorare nuovamente la nazionale da parte dei Tifosi. Considerato tale anche il candidato alla guida della nazionale sponsorizzato da Malagò: Ranieri. È considerato vecchio.
Tutto quello che bisogna discutere il Lega diventa problematico come in politica.
Basta Lega calcio far girare una noria asciutta con sacchi eternamente vuoti di programmi, piani e idee. Nessuno si illuda che resterà fuori la politica nelle situazioni di FIGC e Lega. Come potrebbero Galliani, Lotito e Gravina domenica candidati alle elezioni politiche. Saranno votati?
Qualcuno è sicuro: si sono scelti i seggi.
È arrivato il momento per il calcio italiano tra Coni, FIGC e Lega dimenticarsi del vecchio motto andreottiano (“meglio un cattivo accordo che un non accordo”) che potrebbe essere sempre di moda tra i protagonisti del Ballon italico precipitato in una crisi che dura da dopo il mondiale vinto in Germania.
PS: dopo le medaglie olimpiche aperta la scalata al K2.O della Lega.