Il terzo evento celebrativo dei 125 anni del Genoa è stato l’appuntamento fra la società rossoblu e i vertici del Teatro “Carlo Felice”, che dal 21 al 25 marzo ospiterà “La Rondine” di Giacomo Puccini, opera del 1917 che fu messa in scena in Italia, per la prima volta, a Bologna.
Proprio in quella città dove il Genoa ha perso l’ultima gara del suo campionato e dalla quale dovrà ripartire per affrontare il Cagliari. Non servirà la bacchetta magica a Ballardini, bensì quella da maestro e direttore d’orchestra: non a caso Maurizio Roi, sovrintendente della Fondazione Carlo Felice, al termine dell’incontro gliene avrebbe consegnata una.
A parte il lato calcistico, la sinergia messa in piedi fra Genoa e Teatro “Carlo Felice” è rivolto soprattutto ai tifosi rossoblu: per loro, in occasione della messa in scena de “La Rondine”, saranno attivi sconti sui biglietti, che avranno però, da quanto si apprende dal sito ufficiale, una progressione continuativa su tutti gli altri spettacoli in cartello: prezzo ridotto del 10%, con secondo tagliando a 25 euro.
Per maggiori informazioni sul prosieguo della sinergia si rimanda al sito ufficiale. Per il resto,
LE DICHIARAZIONI:
- Roberto Pani, vicepresidente Fondazione Teatro Carlo Felice: “Ringrazio il Genoa di essere qui. Ci tenevo a spiegare perché siamo qui: in teoria non c’è differenza fra teoria e pratica. In pratica sì. Nella settimana della rondine vogliamo invitare i tifosi, visto che c’è la pausa del campionato, a venire a teatro e “abbandonare” per un attimo il Grifone”.
- Alessandro Zarbano, a.d. Genoa: “Quest’anno faremo altre celebrazioni in giro per la città. Se riusciamo vogliamo provare a fare uno scambio di pubblici: perché non provare? Per l’occasione è presente qui anche un gagliardetto donato dalla Fondazione: è del 1950 ed era nelle sede storica del Genoa, in piazza De Ferrari (presto verrà esposto, recentemente restaurato, al Museo del Genoa).
- Ilaria Cavo, Assessore regionale alla Cultura: “Questa deve essere sempre più la casa di tutti. È una dichiarazione d’intenti ben chiara che credo sia un bel segnale di come Sport e cultura si tocchino tra loro. Il tentativo di scambiarsi pubblici credo sia un traguardo alto. Un teatro che ospita penso sia bello e dobbiamo pensare in grande per il futuro”
- Elisa Serafini, assessore comunale alla Cultura (con delega al marketing territoriale): “Mi permetto di portare anch’io i saluti del Genoa. Nel prossimo museo della città di Genova
cercheremo di trovare un’integrazione fra Museo del Genoa e museo della città” - Davide Ballardini, allenatore Genoa: “Vengo da Ravenna e a Ravenna ci vive il più grande direttore d’orchestra del mondo, che si chiama Riccardo Muti. Tutti gli anni vado a vedere le prove del maestro, come si relaziona con gli orchestrali: è un modo per lasciarmi qualcosa. Vedo che ogni momento è la ricerca di un legame fra un elemento e l’altro dell’orchestra. E alla fine si arriva all’esaltazione. Ci sono tante cose in comune, soprattutto fra chi dirige un’orchestra e chi dirige una squadra. E mi riferisco ovviamente a Zarbano (sorride, ndr)”.
- Maurizio Roi, Sovrintendente della Fondazione Teatro Carlo Felice: “Credo sia la prima volta che un ravennate cede la parola ad un lughese. Francesco Baracca aveva due simboli come tutti gli aviatori nella prima guerra mondiale: il cavallino rampante, passato poi alla Ferrari, e il Grifone, simbolo della prima squadriglia aerea da guerra italiana. Spero che l’iniziativa del Genoa apra un’autostrada per altre società, aziende genovesi che vogliano creare sinergie col Carlo Felice”
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