Con la semplicità e l’umanità che lo contraddistinguono, Davide Ballardini, tecnico del Genoa, ha rilasciato alcune brevi dichiarazioni sulla prematura dipartita di Davide Astori al termine della presentazione del libro “Presidenti” di Adam Smulovich, di cui al link in fondo all’articolo troverete un resoconto più dettagliato. A distanza di pochi giorni erano i compleanni dei due Davide, Astori e Ballardini. A distanza di diversi chilometri Bergamo e Milano, la città dove nacque il capitano viola e quella dove si dirigeva tutti i giorni per allenarsi nelle giovanili del Milan. Ai tempi il responsabile era proprio l’attuale tecnico rossoblu.

Davide veniva ogni giorno da Bergamo per allenarsi, da ragazzino: io ero responsabile del settore giovanile del Milan in quel tempo. Non lo allenai subito lì ma lo ritrovai al Cagliari. Ogni giorno arrivava con un sorriso: ha vissuto trentun’anni ogni giorno felice e contento. Era un ragazzo esemplare, un esempio di come si deve vivere. Lo era per la gioia del vivere quotidiano, per la parola che aveva sempre per i compagni. Per la generosità. Ora che sono anche padre penso ai genitori, alla moglie e alla figli. Penso al loro dolore, ma anche al fatto che debbano essere molto orgogliosi del figlio che hanno cresciuto”.

“Presidenti”, il libro di Adam Smulevich che racconta il calcio dei pionieri in guerra col razzismo