Due dichiarazioni a distanza di mesi e mesi hanno configurato la figura di Gennaro Gattuso in modalità pragmatismo. Ieri sera, dopo la sconfitta con l’Arsenal, si è detto che “la qualità non si compra al calciomercato”. Lo scorso maggio, a Torriglia in occasione del Memorial Currò, la grande sintesi del “prima non prenderle per vincere e convincere in campo“.

Un aspetto, quest’ultimo, che accomuna Gattuso anche a Davide Ballardini, l’allenatore e collega che domenica cercherà di opporgli qualità singole e soprattutto di squadra. L’aspetto da sottolineare, in casa Milan, è che Gattuso sta convincendo riproponendo il modello Pisa in Serie A. Un modello che gli valse 62 reti subite in 78 partite (0,8 gol a partita) e che, in piena antitesi, coincisero con una promozione dalla Lega Pro alla cadetteria e, l’anno successivo, con una retrocessione da seconda migliore difesa del torneo dopo lo Spezia (34).

Adesso è arrivata l’opportunità rossonera e la prima mossa, come fatto da Ballardini, è stata regolare la difesa: 15 gol subiti nelle ultime venti gare comprese le coppe europee e nazionali (0,75 gol a partita) e nove clean sheet. Sembra quasi un percorso condiviso quello fra i due tecnici, fra i più diretti e pragmatici considerando esclusivamente quelli subentrati in corso di campionato. Non a caso ieri si parlava di scontro frontale fra medie punti al “Ferraris”.

Se quella di Gattuso è la prima vera esperienza da allenatore in Serie A dopo la breve parentesi al Sion e la sfortunata avventura all’OFI Creta, oltre che i due anni pisani che lasciano di Ringhio un ricordo quasi da eroe, per Ballardini (quarto allenatore italiano in attività con più presenze in Serie A, ndr) è ormai calzante alla perfezione l’immagine sincera e mai fuori posto del tecnico che, ovunque si debba andare, rimette i tasselli al loro posto dando ordine, equilibrio e compattezza alle squadre che allena. Spesso chiamate a salvarsi o recuperare da situazioni particolarmente problematiche di classifica.

Alla prima esperienza al Cagliari partì in affanno, nella stagione 2005/06, e anche il dogma del “prima non prenderle” funzionò col contagocce. Poi la rivincita se la prese due anni più tardi tornando in Sardegna, dove subì 23 gol in ventuno partite salvando un Cagliari dato quasi per spacciato. Di lì in avanti ancora annate dove dimostrò grandi capacità di

Foto TanoPress

adattamento al materiale a disposizione, con difese sia a tre, come accadeva ieri al Bologna della stagione 2013/14 e come accade oggi al Genoa, sia a quattro, come nelle due più recenti parentesi al Palermo. In ogni caso, mister Ballardini ha vissuto soltanto due stagioni (la prima col Cagliari all’esordio in A, la penultima esperienza rosanero) andando sopra la soglia del gol e mezzo subito a partita creando attorno al suo principio di gioco una media gol generale calcolata su oltre duecento panchine di 1,2 reti subite a partita.

Oggi Gattuso, votato al 4-3-3 per cercare di creare un presidio attorno a Bonucci per l’impostazione da dietro del Milan, e Ballardini, che predilige una difesa a tre che “blindi” il centrale e permetta ripartenze rasoterra o con lanci lunghi, non condivideranno sempre lo stesso modulo, ma interpretano la fase difensiva in maniera molto simile chiedendo aiuto e sacrificio anche al resto della squadra. Prima della gara con l’Arsenal l’esperienza da giocatore di Gattuso lo aveva portato a rispondere che il Milan aveva accorciato la lunghezza della squadra e dei reparti di circa 8 metri e che questo giovava non poco alla squadra, prima ancora che ai singoli. Parole che a tratti hanno ricordato quelle pronunciate nelle conferenze stampa di mister Ballardini da quando ha fatto ritorno in Liguria: la qualità viene dopo la compattezza, la generosità, l’umiltà, il coraggio. Domenica saranno in qualche modo l’esperienza e il pragmatismo contro la voglia di dimostrare che il modello Pisa, quello che Gattuso si è portato nel cuore e nelle idee, è esportabile anche nel massimo campionato: servirà capire chi la spunterà.

LE RETI SUBITE DA GATTUSO NELLE DUE ESPERIENZE PISANE E COL MILAN

  • stagione 2015/16: Pisa (Lega Pro, 26)
  • stagione 2016/17: Pisa (Serie B, 36)
  • stagione 2017/18: Milan (Serie A, 15)

LE RETI SUBITE DA BALLARDINI NELLE ESPERIENZE IN SERIE A

  • stagione 2005/06: Cagliari (Serie A, 17 in undici presenze > 1,54 a partita)
  • stagione 2007/08: Cagliari (Serie A, 23 in ventuno presenze > 1,09 a partita)
  • stagione 2008/09: Palermo (Serie A, 47 in trentasette presenze > 1,27 a partita)
  • stagione 2009/10: Lazio (Serie A, 24 in ventitrè presenze > 1,04 a partita)
  • stagione 2010/11: Genoa (Serie A, 35 in ventotto presenze > 1,25 a partita)
  • stagione 2011/12: Cagliari (Serie A, 25 in diciassette presenze > 1,47 a partita)
  • stagione 2012/13: Genoa (Serie A, 18 in diciassette presenze > 1,05 a partita)
  • stagione 2013/14: Bologna (Serie A, 25 in venti presenze > 1,25 a partita)
  • stagione 2015/16: Palermo (Serie A, 21 in tredici presenze > 1,61 a partita)
  • stagione 2016/17: Palermo (Serie A, 2 in due presenze > 1 a partita)
  • stagione 2017/18: Genoa (Serie A, 8 in quattordici presenze > 0,57 a partita)

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