Bella partita al Gambino di Arenzano fra Genoa ed Atalanta, peccato per il risulato. Sul piano del gioco i ragazzi di Carlo Sabatini non hanno sfigurato. Tecnica e tattica contano nel calcio, ma sono le combinazioni di gioco fra difesa, centrocampo ed attacco a far la differenza.
Intervistato a fine partita dalla nostra redazione, queste le risposte di Mario Donatelli, direttore sportivo del Genoa: “Chi non ha visto la partita potrebbe pensare che l’Atalanta abbia vinto in tutto per tutto, ma non è stato così. Il Genoa ha fatto una buona partita con le sue occasioni, che non ha saputo sfruttare, ma le squadre si sono affrontate a viso aperto. Giocare con tanti ragazzi più giovani è la politica giusta, i ’97 e ’98 devono giocare in altre categorie.”
Queste invece le risposte di Giorgio Perinetti, direttore generale che molto spesso assiste alle partite della Primavera rossoblù: “Tutte le volte che posso vengo volentieri, mi spiace non aver visto tutti i giovani ma vorrei farlo prossimamente, quanto prima, per avere una visione globale de valore tecnico e potenziale a disposizione, che è tanto. Crediamo molto nel settore giovanile, non servono le statistiche ma solamente guardare dal vivo, per vedere chi abbia potenzialità e caratteristiche per diventare un buon giocatore”.
“L’Atalanta crede nel settore giovanile e investe tantissimo nel settore giovanile. Noi facciamo un buon lavoro in una fetta di territorio più contenuto come la Liguria, stretta fra collina e mare. Complimenti a Sbravati e Taldo: dobbiamo supportare il loro lavoro. Può darsi che l’Atalanta abbia preso dei giocatori di valore, può darsi anche che il Genoa abbia un solo giocatore che valga più di tutta l’Atalanta: a livello giovanile funziona così. Dobbiamo crescere come squadra, certamente, ma quel che più conta è la crescita individuale: dobbiamo avere giocatori da mettere in campo, non coppe in bacheca”.