L’orizzonte come luogo dell’anima e della coscienza
Dopo aver indagato temi intimi e personali attraverso due mostre come L’Anima dei Luoghi, e Ventungrammi, l’artista camoglina diplomata all’Accademia di Belle Arti di Genova ci offre un viaggio a occhi chiusi nelle profondità dell’anima, ponendosi nuove domande che non sempre necessitano di risposte chiare e definite, ma che al contrario hanno lo scopo di dare origine a nuovi quesiti sull’esistenza. Per Sandra Chiesa l’orizzonte nasce dall’incontro tra l’anima e la coscienza, un luogo sospeso dove cielo e mare si fondono per dare vita all’infinito, all’interscambio continuo tra memoria e futuro.
L’orizzonte rappresenta così il non luogo per eccellenza, si vede, si percepisce ma è inarrivabile, intangibile. Attraverso questa installazione, l’artista ci racconta un percorso senza tempo o meglio un luogo dove passato e futuro perdono la loro connotazione. Per realizzare le opere, Sandra Chiesa ha utilizzato tecniche diverse, dall’acquerello, al collage, alla matita, utilizzando materiali differenti, dal papier mâché ai materiali industriali. L’effetto generale è un’immagine indefinita che balugina sotto gli occhi dello spettatore come accade quando si osserva la superficie del mare.
Sandra Chiesa è nata a Camogli. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Genova, ha al suo attivo diverse mostre personali e collettive. Tra le prime, La vitale serenità, Sotto il bosco di latte, l’anima dei luoghi, e Ventungrammi, Viaggio a occhi chiusi nelle profondità dell’anima quest’ultima collegata a doppio filo con Orizzonte. Tra le collettive spiccano Bad girls e Dining out.