Riportiamo pagine di giornale e ci affidiamo ai media locali per dare notizia e far cronaca su una notizia che ha colpito e fatto parlare gran parte della stampa italiana: dopo l’invasione di campo da parte del presidente del PAOK Ivan Savvidis, inferocito per una rete annullata al 90′ e munito di pistola nella fondina, il campionato greco è stato sospeso a tempo indeterminato dal governo Tsipras, duramente contestato dagli oppositori politici in queste ultime e frenetiche ore di concitazione. Il tutto ampliato dal fatto che, a due giorni di distanza dalla partita (scontro diretto per decidere il campionato) e dal fattaccio, l’ex presidente del Rostov, ex deputato della Duma ed attuale presidente del PAOK sia ancora ricercato dalle autorità.

Nel frattempo, alla notizia dell’ennesimo stop al campionato greco, una gran parte di testate online del paese si è concentrata anche sull’“umorismo inesauribile” della community online ellenica, “che ha affrontato sia i tristi eventi del derby fra PAOK ed AEK sia lo sfondo ombroso che lo ha preceduto”. Il popolo dei social network, al contrario di chi ha applaudito proprio Savvidis durante l’invasione di campo (come testimoniato da alcuni video), ha invece condannato totalmente l’episodio. L’azionista di spessore mondiale ed attuale presidente del PAOK, ricercato dalle autorità, è addirittura diventato una caricatura: da Savvidi a sceriffo, complice la presenza di una pistola, il passo non è mai stato così breve.
COSA RISCHIA – “Al presidente viene chiesto di scusarsi ai sensi dell’articolo 19 sulle minacce al direttore di gara o di chiunque sia responsabile di minacciare il calcio in generale, pertanto il principale azionista della squadra di Salonicco è minacciato in aggiunta alla multa, da un blocco della concorrenza o il divieto di entrare nello stadio da tre a cinque anni”.