Nella zona mista del “Ferraris”, oltre un’ora dopo il triplice fischio, si è presentato anche Leonardo Pavoletti, centravanti del Cagliari ed ex rossoblu, oggi accolto con una sostanziale indifferenza, con pochi sparuti fischi, dal tifo rossoblu (c’era anche uno striscione nei Distinti con sopra scritto “Bentornato Pavoloso”), e autore in campo di una prestazione che solo Perin e un palo hanno reso priva di gol. Ecco le sue parole, dalla parata di Perin al loro colloquio a fine primo tempo sino al suo giudizio sulla gara.
“Tutto buio in questo Cagliari di oggi non lo vedo perché abbiamo giocato bene: dopo quattro gol subiti contro il Torino non era facile venire a giocare qui a Genova con disinvoltura. Siamo stati bravi e dopo aver pareggiato abbiamo preso coraggio: si potevano portare anche tre punti a casa. Ma gli episodi sono capitati a sfavore stasera: magari a volte faccio un tiro e un gol, stasera due buone occasioni ma c’è stata la bravura del portiere e poi la sfortuna. Si pensava a un pareggio, che sarebbe stato il risultato giusto visto che stava bene a entrambi: si lottava ma grandi occasioni non c’erano state. Pensavamo che il pareggio fosse almeno preso”.
“L’accoglienza ricevuta qui a Genova? Devo dire la verità, i tifosi sono stati fantastici. È stata un’accoglienza giusta e rispettosa: forse mi aspettavo qualche fischio in più”.
“Con Perin a fine primo tempo non ci siamo detti nulla: ma dentro di me pensavo brutte cose (sorride, ndr). È stato bravo: ma del resto Perin è un campione e da lui, purtroppo, ci si possono aspettare queste cose”
“Sicuramente i punti a favore ce li dobbiamo tenere stretti: dobbiamo trovare altri modi per segnare e produrre gioco al Cagliari, non accontentarci. Di qui alla fine abbiamo bisogno di tutte le armi. Oggi è stata dal primo all’ultimo minuto una partita di persone vere, che sanno dove vogliono arrivare”.
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