BENEVENTO 2-4 JUVENTUS – Che il Benenvento non fosse squadra facile da domare, nonostante i soli 13 punti in classifica dopo 30 giornate, non era certamente una novità. Che la Juventus potesse faticare tanto e forse troppo? A giudicare dalle parole di Massimiliano Allegri, nemmeno: “Sapevamo che la partita sarebbe stata complicata, perché loro creano almeno 4-5 palle gol ogni partita. Abbiamo fatto due gare: una positiva, all’interno della loro metà campo, l’altra meno bene all’interno della nostra”. In campo Dybala apre e recupera una partita sfuggita di mano sotto i colpi di Cheick Diabaté. Due rigori per i bianconeri, ma Roberto De Zerbi non cerca alibi: “Abbiamo sbagliato lasciandoci un uomo alle spalle, questo non deve mai accadere”.
ROMA 0-2 FIORENTINA – Nel 2015 Mario Gomez propiziò uno 0-2 in Coppa Italia allo Stadio Olimpico, oggi la storia si è ripetuta in Serie A: il colpo di prima scoccato da Benassi e il pregevole movimento del Cholito Simeone stendono una Roma disattenta e sfortunata. Il palo e la traversa si colorano di viola, Sportiello salva il salvabile e la Fiorentina si gode la sesta vittoria consecutiva in campionato, una vittoria dedicata ancora una volta a Davide Astori: “Lui è stato il primo a credere in questo gruppo” ricorderà Stefano Pioli a fine gara.
#Pioli "Davide è stato il primo a credere in questo gruppo. E' sempre con noi, nel nostro cuore e nella nostra testa"#DA13#RomaFiorentina
— ACF Fiorentina (@acffiorentina) April 7, 2018
SPAL 1-1 ATALANTA – Il calcio piazzato di Viviani, concluso a rete da Cionek sotto gli occhi attoniti della difesa nerazzurra, aveva illuso i biancazzurri di Leonardo Semplici, che si confermano squadra organizzata e dalle idee ben chiare in testa, negli schemi. A volte non basta, sopratutto se di fronte si ha l’imprevedibile Atalanta di Gian Piero Gasperini e se la traversa dice di no al possibile raddoppio. Negata la gioia del gol a Viviani, in precedenza la stessa sorte era toccata anche al Papu Gomez, fermato dal palo e da Meret. Sarà proprio un fallo sul fantasista argentino, a 12′ dal termine, il momento chiave per ristabilire la parità grazie alla trasformazione del rigore da parte di Marten De Roon. Da segnalare un’altra presenza per il giovanissimo Barrow, stella della primavera atalantina classe 1998.
In virtù di questi risultati e a poco dall’inizio del derby della Lanterna, ecco come cambia la classifica: