Derby di Primavera. In tutti i sensi, non soltanto per questioni di calendario ma pure di temperatura: al “Mugnaini” si avverte una temperatura intorno ai 30° gradi. In campo saranno molti i contenuti di questo Sampdoria-Genoa: derby e gara di spessore per dire che finale di campionato sarà per blucerchiati e rossoblu. I ragazzi di mister Pavan sarebbero virtualmente ai play-out e si giocherebbero, dovesse finire oggi il campionato, la permanenza nella prima serie del campionato Primavera.
I calciatori di mister Sabatini, senza punti da quattro gare consecutive inframmezzate dalla buona parentesi alla Viareggio Cup, hanno inanellato una striscia di risultati negativi che li ha portati all’ottavo posto a una sola distanza dal sesto occupato dal Torino, ultima squadra che accederebbe alle fasi finali (ma ha una partita da recuperare, ndr). Ci sono dunque molte motivazioni in questo derby, all’andata vinto per 1-3 dalla Sampdoria a pochi giorni dal trionfo rossoblù al Comunale di Chiavari nella stracittadina di Coppa Italia.
Genoa in piena “emergenza centrocampo” da qualche settimana, come confermatoci dallo stesso Carlo Sabatini e dalla lista infortunati, ma il recupero di Sibilia e Bruzzo fa il paio con il rientro alla base di Matteo Piccardo (fresco di convocazione in Nazionale Under 18) e ridà linfa alla rosa.
LE FORMAZIONI – Il Genoa schiera Rollandi fra i pali; Candela, Seno, Altare e Oprut come quartetto difensivo. A centrocampo agiranno Sibilia, Bruzzo e Piccardo. In attacco Micovschi, Salcedo e il capitano Zanimacchia. La Sampdoria risponde con Krapikas in porta; Romei, Veips, Mikulic e Oliana in difesa; Pastor, Gabbani e Tessiore a centrocampo. Infine Stjepovic, Balde Balde e Baldè in attacco.
PRIMO TEMPO – Arbitra la sfida Santoro di Messina assistito dai giudici di linea Li Volsi e Bercigli, rispettivamente delle sezioni di Firenze e Valdarno. Sugli spalti centinaia di tifosi
Dopo un inizio di studio e grandi contrasti al 7’ autogol di Mikulic e vantaggio Genoa: è Altare molto bravo a scappare difensivamente e uscire palla al piede servendo sulla corsa Micovschi, la cui progressione sull’esterno permette un cross teso in mezzo che inganna il numero 6 blucerchiato. Genoa avanti.
Peraltro a giocare più arretrato è Piccardo, con Candela che gioca sulla linea del centrocampo e viene spesso cercato dai compagni per andare sul fondo e crossare. Nel primo quarto d’ora è maggiore controllo rossoblu con la Sampdoria padrona di casa più distratta e in difficoltà.
Cerca di uscire gradualmente la Sampdoria, che sta faticando molto a contenere il Genoa quando attacca da sinistra. Stjepovic l’ago della bilancia blucerchiato: se gira lui, capace di svariate su tutto il fronte offensivo, la formazione di Pavan trova più brillantezza.
Raddoppio rossoblù al minuto 27’ quando una battuta su punizione di Piccardo trova a centro area Salcedo, a cui basta toccare e accompagnare in porta il pallone. Esultanza prima privata con la fidanzata, poi collettivo col resto della squadra.
Al 33’ si riapre la gara: Stjepovic accorcia le distanze. Una partita diesel dove le emozioni aumentano con l’andare del cronometro, come accade al 37esimo quando Gabbano entra in area di rigore rossoblu e calcia di sinistro di poco alto sulla traversa. Sampdoria in crescita nel finale di tempo, che dirà 1-2 a fine prima frazione.
SECONDO TEMPO – Parte forte in Genoa impegnando su punizione con Zanimacchia il portiere Krapikas. Nei primi minuti sarà monologo rossoblu dalle parti dell’area blucerchiata.
Se le indicazioni di Pavan sono state quelle di attaccare la profondità e mettere in difficoltà nel secondo tempo il Genoa, per adesso le formazione rossoblu sta reggendo e provando ad agire di ripartenza. Per Rollandi la prima vera parata arriva ad un’ora di partita su tiro di Pastor dal limite dell’area.
Un sentore che la stanchezza si fa sentire sono i molti tentativi dalla distanza che si vedono dopo il 65esimo di gioco. Fa molto caldo su Bogliasco. Arrivano anche i primi cambi: fuori Pastor, dentro Ricciulli per la Sampdoria.
Al minuto 73’ gol annullato alla Sampdoria dopo un’azione partita senza una segnalazione di rimessa laterale a favore del Genoa, essendo uscito tutto il pallone. Il guardalinee non ravvisa nulla e l’azione proseguirà, poi viziata da un fuorigioco in occasione del gol.
Al 75’ primo cambio Genoa con Zanoli al posto di Seno. Risponde la Sampdoria con Tomic in luogo di Bubacar Baldè. Proprio dopo il cambio si ripete il copione del primo tempo ma a parti invertite: un blucerchiato scappa sulla sinistra e Tomic appena entra insacca in mischia. Punteggio sul 2-2 a quindici minuti dalla fine.
All’80esimo dentro anche Gibilterra per Micovschi, nel secondo tempo generoso più a difendere che non ad attaccare. L’inerzia della gara possono cambiarla anche gli ultimi cambi: la Sampdoria, brava a recuperare due gol di svantaggio, sta attaccando con maggiore convinzione. Per questo Sabatini cerca di spingere sulla destra ancor di più inserendo Tazzer per Candela al minuto 83’.
A tre minuti dalla fine un contrasto dubbio in area di rigore blucerchiata con una trattenuta leggera su Zanimacchia. L’arbitro non concederà rigore. L’azione era la risposta ad una bella parata qualche minuto prima da parte di Rollandi su Stjepovic.
Saranno 4 i minuti di recupero al “Mugnaini”. La partita si concluderà così, sul 2-2, risultato che riflette la partita vista in campo ma serve a poco ai fini della classifica e dei rispettivi obiettivi.