Serata di numeri e ricerca della matematica per Genoa ed Hellas Verona, ferme a tredici punti di distanza. Ma anche serata di ritorni al “Ferraris” visto che si avvistano sia Giulio Gallazzi che Stefano Eranio in tribuna. Venendo al campo, il Grifone cerca il suo quinto risultato utile di fila, di fronte al suo pubblico, dopo le vittorie su Crotone e Cagliari e i pareggi contro Spal e Sampdoria. Novecentesima gara in Serie A per gli scaligeri.

NOTIZIARIO

L’orario serale e una giornata più ventilata rispetto alle precedenti hanno creato il giusto clima qui al “Ferraris” per la disputa della gara: 18 i gradi percepiti, terreno di gioco in buone condizioni. Lungo colloquio fra Bessa e i suoi ex compagni nel sopralluogo in campo, in particolare con Buchel e Fossati. In tribuna, oltre alla dirigenza rossoblu e quella scaligera, ci sono anche Vincenzo Torrente ed Elio Signorelli, direttore sportivo del Livorno. Da segnalare nei Distinti, a firma Geo Group, lo striscione “O Bella Ciao“, evidente richiamo alla prossima celebrazione della Liberazione. Vicino “Auguri Massi”. Prima della gara ricordo con alcuni mazzi di fiori depositati sotto la Nord per Pietro Bottino, detto “Lo Squalo”, tifosi genoano deceduto un anno fa (compare anche lo striscione “Chi sa morire non sarà mai schiavo. Onore allo Squalo“). Sono 98 i tifosi dell’Hellas Verona al “Ferraris”.

in aggiornamento

LE FORMAZIONI UFFICIALI

Genoa-Hellas Verona, le formazioni ufficiali

PRIMO TEMPO

Confermate le sensazioni della vigilia su sponda rossoblu, mentre Pecchia cambia molte pedine rispetto a quelle che potevano essere le ipotesi più accreditate in questi giorni: dentro Bearzotti e Matos, fuori Verde e Calvano, con Romulo che dovrebbe sposarsi fra i tre di centrocampo. Quando Pecchia ha gettato Bearzotti nella mischia, classe ’96, come accaduto nel derby di Coppa Italia, ha disposto la propria squadra con un 4-4-2 e Fares ad agire come laterale sinistro di centrocampo. Vero che oggi mancano al tecnico gialloblu, per infortuni o per scelta, due mediani che possano agire fianco a fianco in questo modulo. A squadre schierate si capiranno meglio le scelte dei due tecnici. Si scontreranno due tra le squadre che, in casa e trasferta, sfruttano maggiormente la carta del lancio lungo: l’Hellas è addirittura in trasferta la formazione che ne effettua di più (73 a gara).

Partita che sta per cominciare: il Genoa attaccherà da sinistra verso destra. Fares giocherà largo a sinistra, Matos a destra. Nelle file rossoblu invece Hiljemark confermato mezzala destra, con Cofie centrale e Bertolacci a sinistra.

Foto TanoPress

Al primo di gioco doppio botta e risposta fra Genoa e Verona. Prima Medeiros riconquista il pallone sulla trequarti ed entrato in area calcia addosso a Nicolas; sul ribaltamento di fronte difesa rossoblu in affanno con Souprayen trovato in verticale a tu per tu con Perin. Preferirà servire in mezzo l’accorrente Matos, che però non trova il pallone. Doppia occasione al “Ferraris”. Partita subito su buoni ritmi.

Il Genoa prova a condurre il gioco, ma il Verona in ripartenza si rende sempre pericoloso cercando in Cerci un appoggio per far uscire il Grifone e permettere i tagli in profondità degli esterni.

Al sesto di gioco vantaggio Genoa con Medeiros che fa apprezzare al pubblico genoano il suo sinistro, ancora una volta dal limite dell’area: piatto mancino a battere un Nicolas non certo incolpevole e poco reattivo. Genoa avanti in un incipit di gara molto frizzante. Dopo al rete rossoblu compare in Gradinata Nord lo striscione “Abbattiamoli” indirizzato all’Hellas Verona.

Passati dieci minuti di gara e rossoblu già avanti: il Verona sta palesando grandi difficoltà a mantenere corti i suoi reparti lasciando ai calciatori del Genoa la possibilità di attaccare alle spalle con troppa facilità. In fase di non possesso la squadra di Pecchia arretra Fares sulla linea dei centrocampisti e Valoti e Danzi stringono centralmente. In fase di attacco sembra più un 3-5-2, con Bearzotti più alto sulla destra

Al 12′ di gioco ammonito Cofie per un fallo su Valoti nella metà campo rossoblu: per Gavilucci non ci sono dubbi sull’estrazione del cartellino. Al quarto d’ora resta fuori per una botta rimediata alla testa Caracciolo, che sembra possa essere costretto alla sostituzione nonostante le cure ricevute. Al 17′ ci prova Lazovic con un destro al volo sugli sviluppi del primo angolo rossoblu, ma viene murato dalla retroguardia gialloblu.

Dopo l’occasione per Lazovic sfida che prosegue più compassata ed entra in una fase fatta di molti errori. Lunghi colloqui, anche burrascosi nel caso di Pecchia, fra gli allenatori e i loro giocatori nei momenti “morti” della gara. Al 28′ primo giallo anche per l’Hellas: lo riceve Danzi per una trattenuta reiterata su Lapadula.

Al 31′ ci prova Cerci con un tiro velleitario dai venti metri: Perin la fa sua in presa bassa senza apprensione. Un minuto più tardi (32′) ammonito Valoti per un intervento su Cofie. Al 34′ strepitosa diagonale di Laxalt su Fares, scappato non tanto per leggerezza ma per paura del secondo cartellino da Cofie, che ha sbagliato in fase di impostazione il primo pallone della sua gara.

Al 37′ secondo angolo per il Genoa dalla destra. La battuta è di Medeiros, la sponda di testa di Lapadula a servire Hiljemark che nel cercare di ribadire a centro area trova soltanto maglie veronesi. Al 38esimo altra soluzione dalla bandierina per il Grifone e ancora Medeiros sul pallone: il tutto si tradurrà in un nulla di fatto.

Arrivati a questo punto mancano 5′ alla fine della prima frazione e all’indicazione del recupero, che visti gli infortuni e le pause potrebbe essere largo. Al 41′ un intervento falloso di Rossettini a ridosso dell’area di rigore genoana permetterà all’Hellas Verona di sfruttare una buona punizione all’altezza del vertice sinistro della stessa area. Sul pallone Romulo e Cerci: la difesa rossoblu libera il pericolo di testa. Gialloblu che ad ogni modo insistono conquistando il loro primo calcio dalla bandierina al 42esimo di gioco. 

E che il Genoa stesse subendo la manovra scaligera lo si evidenzia alla 44′ quando una progressione gialloblu porta Matos sul fondo, col pallone in mezzo che prima trova l’interventi di Perin su Cerci e poi vede Romulo a porta spalancata colpire di testa e mettere alto di poco sulla traversa. Ballardini infuriato. Ci sarà intanto un minuto di recupero che non modificherà il risultato: al momento decide una rete di Medeiros.

 

SECONDO TEMPO

Ricomincia la frazioni senza cambi da entrambe le parti, con l’Hellas che spinge come a fine primo tempo e Genoa che cerca di colpire in ripartenza con la rapidità di Medeiros.

La prima vera occasione arriva sui piedi dell’Hellas Verona al 50′ ma Perin riesce a deviare quanto basta per mandarla in rimessa laterale. Due minuti più tardi cerca l’eurogol Lapadula in semi rovesciata su servizio di Hiljemark. Pallone fuori di poco sotto la Nord.

Passa un minuto e Perin, che trattiene troppo il pallone fra i piedi, non sente il pericolo Cerci, che recuperandolo tocca la sfera senza riuscire a ribadirla in porta. Lazovic sventa il pericolo su Fares in agguato. Costanti cambi di fronte, perché al 54esimo Medeiros trova a centro area Lapadula che tenta un paio di dribbling e calcia di destro verso Nicolas: murato da Vukovic. Passati intanto dieci minuti sul cronometro del secondo tempo: partita che, pur fra molti errori, si mantiene vivace.

Al 56′ ammonito Cerci, proprio poco prima che Pecchia effettuasse il primo cambio: entra Verde per Souprayen. Ad arretrare è Fares, per lasciare più avanzato sulla destra il neo entrato gialloblu. Solo un brivido, trasdottosi in fuorigioco, il tiro di Matos che al 58esimo colpisce l’esterno della porta difesa da Perin.

A questo punto della cronaca passata un’ora di gioco. Non si intravedono all’orizzonte cambi per il Genoa anche se a scaldarsi sono Bessa, Pandev ed El Yamiq. Nelle file del Verona invece pronto Petkovic, che rileva Matos (62′).

Al 63esimo calcio di rigore per l’Hellas Verona: fallo di mano di Hiljemark su tiro di Cerci e calcio di rigore che Romulo batte spiazzando Perin. Risultato in parità. Ballardini sostituisce subito l’unico ammonito Cofie e butta dentro Bessa, che scala nella posizione di un Bertolacci tornato centrale di centrocampo.

Al 66′ quarto angolo per il Genoa: la palla viene colpita da Zukanovic ma sfila sul fondo. Il Genoa prova a spingere, soprattutto sulla corsia di destra, per cercare di tornare avanti. Ballardini si appresta a gettare nella mischia anche Goran Pandev quando siamo ormai al 70′ di gioco. Il Verona si mantiene comunque in attacco costringendo Rossettini all’angolo su Petkovic.

 

Al 72′ buona azione insistita della formazione rossoblu col trio Medeiros-Bessa-Laxalt. Sarà quest’ultimo a scegliere la via del tiro di punta dall’altezza del dischetto del rigore, ma la difesa avversaria sarà brava a stopparlo e permettere a Nicolas una facile parata. Pandev gravita intorno alla panchina ancora con la pettorina da svestire.

Scoccato il minuto 75′ il Genoa può cercare di rendersi pericoloso con una punizione dai 25 metri conquistata da Medeiros. Ne nasce uno schema con battuta che la difesa gialloblu spazza.

Il Genoa torna avanti al 77′ con Bessa, ex della partita. L’azione parte da un errore sotto porta di Lapadula che di fatto serve un assist a Lazovic, bravo a ribadire immediatamente in area per chi arrivava a rimorchio, ovvero sia il numero 24 rossoblu che di piatto destro calcia in fondo alla rete. La Nord esplode, il Genoa torna avanti.

All’80esimo, dopo che Pecchia toglie Bearzotti per Lee, Medeiros si gode la standing ovation del pubblico del “Ferraris” e lascia il posto a Pandev. Lo stesso Pandev che gestisce bene un pallone sulla trequarti per servire Lazovic, che a centro area trova Lapadula: un ottimo controllo di petto e un tocco di troppo col sinistro gli fanno perdere il tempo della battuta a rete da pochissimi passi. Sarebbe potuto essere il gol del 3-1.

La formazione di casa vuole chiudere in avanti e chiudere la gara. Pronto ad entrare anche Pepito Rossi. Intanto in campo imperversa sempre Lapadula, che serve di testa un assist preciso per Laxalt che di sinistro trova Nicolas a deviare in angolo.

All’85esimo esce Lapadula fra gli applausi: al suo posto Giuseppe Rossi per questi ultimi cinque minuti più recupero. Tra i cori dello stadio per Ballardini, il Verona prova a chiudere in avanti una gara dove ha fatto tutto il possibile per non perdere e trovare punti di vitale importanza. Saranno 4′ i minuti di recupero, deliziati dal gol in pallonetto di Pandev che sorprende un Nicola spina nel fianco del Verona: 3-1 Genoa e partita finita in anticipo. 

Il Genoa sale a 41 punti grazie al successo firmato tutto portoghese con Medeiros, Bessa e Pandev, che in dieci minuti delizia con le proprie giocate. Si tratta della 130° gara a punti in carriera per mister Ballardini; non festeggia invece a dovere la sua 900esima gara in Serie A l’Hellas Verona, sempre più in difficoltà in termini di classifica e lotta salvezza. Un altro dato da segnalare: si tratta della quinta partita casalinga a punti del Genoa, che non perde al “Ferraris” dall’11 marzo scorso e che da inizio 2018 ha collezionato 16 punti in otto partite viaggiando ad una media esatta di 2 punti a partita. Da segnalare come in tutto il 2017 i punti collezionati dal Genoa tra le mura amiche fossero stati 14.

Foto TanoPress
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