Per una volta il calcio italiano dopo Juventus-Napoli ha messo tutti d’accordo: vittoria meritata del Napoli contro una Juventus troppo rinunciataria e con il braccino corto.
Sarà la sindrome del Real Madrid, saranno i gol in rovesciata di Cristiano Ronaldo e Simy del Crotone oppure le reti incassate intorno al 90’ ma la Juve così insicura all’Allianz Stadium non se l’aspettava nessuno. Anche la fede bianconera è affondata sotto il colpo di testa di Koulibaly alzatosi di quasi 3 metri per abbattere Buffon.
Sarri ha compiuto l’impresa giocando al calcio, Allegri invece ha provato solamente ha portare a casa uno zero a zero non bello: nessuna parata del portiere napoletano Reina.
Allegri alla fine ha sbottato dicendo che la Juventus è l’unica squadra in Italia che da anni gioca 57 gare all’anno. Se avesse fatto la differenza non solo dei nomi ma pure della qualità seduta in panchina e e non rispetto al solo Napoli – la sua rabbia doveva sarebbe stata contenuta.
Sarri mentre tutti festeggiavano negli spogliatoi o per le strade di Napoli, più realista del Re, diceva, oltre a tornare subito con i piedi per terra: “È una vittoria per la gente perché il Napoli è la squadra di un popolo, non solo di una città. Per lo scudetto non cambia niente, Juve ancora davanti. Ora vorrei ritrovare la solita serenità a Castelvolturno”.
A Napoli – non a San Gennaro – tutti chiedono un miracolo all’Inter nel prossimo turno di campionato. La Juventus non può sbagliare nulla ma neanche il Napoli visti i calendari.
Sarà difficile rivedere una Signora bianconera così passiva, pronta ad accontentarsi solamente di non penderle invece di provare a chiudere le ostilità e speranze del Ciuccio. Tutte le colpe sono di Dybala senza chiedersi perché Allegri abbia giocato con quel modulo ad inizio gara lasciando le corsie laterali al Napoli. In ritardo peraltro i cambi che hanno prodotto poco.
Tutto condizionato dall’infortunio di Chiellini dopo 5’ e dalla mancanza di fiducia in un altro italiano in campo, Barzagli o Rugani, per favorire Höwedes centrale alla terza partita in campionato? Oltre le 57 gare giocate, Allegri contro l’Inter dovrà pensarci. Lo farà sicuramente il pareggio non gli serve più come il vantaggio per differenza reti.
Calendario parallelo per entrambe le squadre nelle prossime 4 gare quando giocheranno in trasferta e in casa. Quando la Juventus affronterà l’Inter a San Siro, il Napoli scenderà al Franchi di Firenze. Alla penultima giornata Juventus in casa della Roma, Napoli al Ferraris contro la Sampdoria. Tra le mura amiche per la Juventus le gare contro Bologna e Hellas, per il Napoli quelle contro Torino e Crotone.
Juventus e Napoli chiederanno alla Lega di non giocare il calcio spezzatino e le gare in contemporanea? Dopo che il Napoli ha vinto con pieno merito, il pallone passa a Sarri che allo Stadium ha smentito se stesso: “in Italia si vince con il fatturato”. Avrà speranze se non perderà la pazienza come domenica sera. Allegri invece deve pensare che se la corrazzata Juventus ha sempre le linee difensive impenetrabili dovrà fare gol perché nel campionato italiano ci sono altri Simy che fanno miracoli-gol.
Ci voleva altro mese di emozioni, dopo le tre C che continuano, “calcio, casino, caos”, nei palazzi di Figc e Lega e dopo le sberle svedesi. Ci voleva anche se in campo la Juventus ha schierato un solo calciatore italiano dopo l’uscita di Chiellini (Buffon). E uno anche il Napoli: Insigne.