Con piacere abbiamo appreso dal Secolo XIX di questa mattina che Preziosi confermerà Ballardini il prossimo anno. Noi lo scrivemmo appena il Presidente parlò a Santa Margherita, scrivemmo che le sue parole bisognava ascoltarle e non intenderle.
Il Joker conosce il calcio, conosce Ballardini, con Perinetti metterà in campo la prossima stagione, senza fare follie, una squadra che possa seguire i dettami del tecnico. Preziosi, conoscendolo bene e avendolo visto lavorare, è consapevole del fatto che se viene creata una squadra con due attaccanti veloci come nel passato (Floro Flores e Palacio) e un trequartista, Balla può riuscire a fare divertire e può riuscirci solo lui, come quando c’è da tirare fuori tutto per salvare una squadra. La forza di Ballardini, quando è tornato due giorni dopo la sconfitta nel derby di andata, è stata quella di capire e di essere in grado di vincere un’altra battaglia perché rientrava fortemente nelle sue corde.
Quando è tornato a Genova, le prime considerazioni sono state “è tornato il sergente di ferro, aspro e tollerante, integralista per necessità e virtù, innovativo”. Tutti aggettivi che si sono dimenticati di mettere in risalto come Ballardini sia un buon allenatore con un buono staff (Regno e Melandri) che vive di calcio. La forza di Ballardini e del suo staff? Essere schietti, sereni, non sbraitare mai e non fare sceneggiate inutili, parlare in faccia e non alle spalle. Tutto ciò è sempre molto apprezzato dentro uno spogliatoio.
Preziosi è stato bravo, e bisogna dargli i giusti meriti, nel richiamarlo mentre gli proponevano altri tecnici. Sapeva che avrebbe potuto essere l’uomo giusto per confermare un altro anno di Serie A per il Vecchio Balordo e che tutto il lavoro della società nell’allestire la squadra non era catastrofico o da buttare via.
Preziosi è consapevole che il terzo matrimonio con Ballardini oltre ad essere vincente è stato un miracolo. Quando arrivò Ballardini, davanti aveva squadre con il doppio di punti come Cagliari, Chievo ed altre che adesso si trovano coinvolte nella lotta per non retrocedere. La salvezza del Genoa con un mese di anticipo è un miracolo umano e tecnico.
Alla 35ª giornata di campionato si può affermare che l’unione tra Ballardini, Perinetti in particolare, tutti gli altri del Pio Signorini e il Preziosi silenzioso sempre sul pezzo ha fatto la forza. Il miracolo della salvezza anticipata è questo. Del Ballardismo ne abbiamo parlato la scorsa settimana, del Genoa reso indistruttibile ma non spettacolare anche.
La formula vincente sul futuro del Vecchio Balordo la si è capita il 30 novembre 2017, quando al Ferraris scese in campo il Crotone per la Coppa Italia. Ballardini fece capire allo spogliatoio, dopo l’ integralismo tattico nei due precedenti incontri con vittoria allo Scida al debutto e pareggio casalingo con la Roma, fece capire che avrebbe dato chance a tutti cambiando 11/11 calciatori. Tanti i sorrisini all’annuncio della formazione, non solo in Tribuna stampa.
È stato il suo benvenuto a tutto il numeroso spogliatoio, facendo capire che non sarebbe stato accondiscendente e avrebbe dato la possibilità a tutti per mettersi in mostra. Se poi non fosse stata sfruttata, pazienza: colpa della sorte. Mossa importante dentro lo spogliatoio genoano, mossa che non è stata capita da pochissimi calciatori.
Ballardini da quel giorno è riuscito a mettere d’accordo tutti, non solo negli spogliatoi ma anche fuori dal Pio e dal Ferraris, che la strada per salvare il Genoa per la terza volta era pronta, anche se in salita. L’uomo giusto al posto giusto, con il lavoro di tutti, ci è riuscito.
Risveglio del 1° Maggio, prima e gradevole azione della giornata nella conferma di Ballardini nel giorno di S. Giuseppe lavoratore, la somma delle cose e l’infinita coniugazione del verbo “fare”.